- scritto da Sara Schiaffino
- categoria Progetti
Dare forma e dimensione all’involucro partendo dalla sua funzione: l’Endesa Pavillon
Endesa Pavillon è un padiglione realizzato in funzione dell’energia e delle necessità dettate dal luogo e dal clima, che vuole proporsi come esempio per una nuova via progettuale non dettata da scelte formali e stilistiche, ma solo dalle effettive necessità costruttive ed energetiche, per garantire comfort e risparmio. Un edificio intelligente, simbolo di una nuova generazione di progettisti in grado dicontrollare ogni possibile variazione tecnica e costruttiva.
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IL PROGETTO DELL’ENDESA PAVILLON
L’edificio è stato realizzato tramite una collaborazione tra l’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna – Iaac e l’Endesa, la principale società elettrica spagnola, in occasione della Smart City Expo World Congress, svoltasi a Barcellona nel 2012.
Sorge sulla Banchina del Porto Olimpico, ed è impossibile non notarlo, con la sua forma sfaccettata decisamente inusuale, il involucro in legno accostato alle grandi vetrate ed i pannelli fotovoltaici.
Il progetto del padiglione nasce dall’idea di dare forma e dimensione all’involucro partendo dalla sua funzione, dalle necessità impiantistiche, dalla posizione geografica e dalle caratteristiche climatiche del luogo, dalle condizioni di comfort che si desidera garantire internamente.
La particolare facciata dell’Endesa Pavillion infatti è formata da elementi modulari, la cui disposizione favorisce la captazione solare, l’illuminazione, la ventilazione, l’isolamento e l’ombreggiatura.
Il tutto è stato studiato con vari software in grado di controllare e calibrare ogni aspetto progettuale, per non lasciare nulla al caso. Tale sistema è adattabile a qualsiasi ambiente, e vuole essere di esempio come nuovo modo di progettare. Ovviamente, cambiando località, e input progettuali il risultato sarà differente; differente rapporto tra superficie trasparente/opaca, differente quantità di moduli FV, differente forma delle facciate, differente quantità di isolamento termico e sistemi di aperture, ecc...
Ogni parametro è variabile, ed è proprio questo che rende innovativo ed estremamente in linea con le più attuali necessità di risparmio energetico ed economico, questo esperimento; non si rischiano errori e sprechi.
LA STRUTTURA E I TEMPI DI CANTIERE
Il padiglione ha una struttura in legno, interamente prodotta su misura da una fabbrica Spagnola in sole tre settimane; una volta arrivati in cantiere gli elementi sono stati assemblati in una settimana, e nelle due settimane successive sono stati montati i pannelli fotovoltaici, gli impianti, i serramenti, e tutte le finiture, per una durata complessiva di 3 settimane. Un cantiere decisamente breve.
La scelta del legno ha garantito la possibilità di realizzare elementi su misura in tempi rapidi, e con una spesa inferiore rispetto ad altre soluzioni strutturali. In cantiere non ci sono stati sprechi, ed ogni processo è stato prestabilito in base alle necessità di montaggio, rendendo il tutto più rapido e sicuro.
LE FACCIATE
Il volume dell’Endesa Pavillion si sviluppa longitudinalmente lungo l’asse nord–ovest/sud–est ed ognuna delle quattro facciate è stata progettata in base all’orientamento.
Il fronte sud–ovest è quello maggiormente illuminato durante il periodo estivo e per questo risulta il più complesso; i vari elementi sporgenti garantiscono un’area captante maggiore, grazie alla quantità di superficie disponibile su cui applicare i pannelli FV rispetto ad una semplice facciata piana. Anche l’inclinazione e la profondità di questi moduli aggettanti è stata scelta accuratamente, in base alla necessità di minimizzare l’ombra portata degli uni sugli altri, garantendo comunque l’ombreggiatura interna nei momenti più caldi della giornata.
La facciata sud–est è uno dei lati corti, con la maggior quantità percentuale di superficie vetrata; la sua dimensione permette la captazione solare tramite i moduli FV nelle prime ore del giorno, sia in estate che in inverno, e allo stesso tempo favorisce l’illuminazione degli ambienti interni da luce diretta soltanto durante i mesi più freddi, mentre durante i mesi più caldi, grazie ai moduli esterni, impedisce l’ingresso della radiazione solare.
Le facciate nord–ovest e nord–est sono maggiormente opache, con moduli esterni poco sporgenti, per evitare le dispersioni.
L’ENERGIA
Grazie agli elementi modulari sui prospetti che hanno il ruolo di supporto strutturale all’impianto fotovoltaico, studiati di modo da ottimizzare l’apporto solare durante ogni momento della giornata e dell’anno, l’edificio è autosufficiente ed arriva a produrre oltre il proprio fabbisogno energetico: 120 kWh/giorno contro i 20 kWh/giorno di cui necessita anche durante i giorni più caldi durante i quali è usato un sistema di climatizzazione con pompa di calore. Inoltre, sul retro dell’edificio è stata posizionata una colonna per ricaricare le auto elettriche, alimentata proprio grazie all’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico.
- crediti fotografie © Adrià Goula