Un ex ricovero per le reti della pesca dei tonni diventa una casa nella natura

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Sull’isola d’Elba in località Enfola a Portoferraio (LI) si trova quella che in apparenza può sembrare una semplice casa per le vacanze in riva al mare, in realtà si tratta di una dichiarazione di intenti, un manifesto che esplicita materialmente la filosofia progettuale che ha guidato e guida il lavoro dell’architetto Gianni Pettena, proprietario e progettista dell’abitazione. Immersa nella natura, la piccola abitazione è stata realizzata recuperando un ricovero per reti da pesca ormai in disuso e riciclando materiali di fortuna.

“Il mio lavoro – spiega l’architetto – parla costantemente della natura che riconquista l’architettura e finisce con l’avere la meglio su di essa. Propongo, insomma, il mondo naturale come uno dei luoghi privilegiati dell’architettura”.

Casa all'Elba, un progetto di recupero nella natura

In origine la piccola costruzione, che si affaccia su di una spiaggetta di sassi, era un semplice ricovero per le reti della pesca dei tonni. Quando fu comprata dalla famiglia Pettena, circa trentacinque anni fa, era praticamente un rudere. Negli anni la casa è stata sistemata ed ampliata pezzo per pezzo, anno dopo anno, utilizzando materiali di fortuna. Attualmente si può dire che i lavori siano terminati, ma in realtà alcuni arredi mancano ancora.
La macchia mediterranea incontaminata abbraccia e accoglie la casa: un ponticello che oltrepassa un piccolo corso d’acqua permette l’accesso alla proprietà. L’abitazione vera e propria è ospitata nel volume principale, mentre un’altra piccola costruzione, che sorge nei pressi della casa, ospita lo studio dell’architetto. Gli spazi abitativi si susseguono senza un preciso disegno e apparentemente senza logica: sembra di attraversare un villaggio immaginario e fantastico.

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materiali impiegati, sia per la costruzione sia per gli arredi, provengono principalmente da un sapiente riciclo. Le pietre usate sono state recuperate dai muretti di contenimento degli antichi filari di viti del golfo, mentre le pavimentazioni esterne e i disimpegni della casa sono stati realizzati con i ciottoli trovati sulla spiaggia. Diversi residui di vetro colorato di Murano e alcune pietre di recupero sono serviti, invece, per creare il muro esterno della veranda: tutte le scelte stilistiche hanno privilegiato l’utilizzo di oggetti trovati a cui è stata data una nuova funzione.

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L’architetto ha cercato di applicare il concetto di sostenibilità analizzando non solo il punto di vista tecnico e tecnologico. La casa si inserisce silenziosamente nella realtà dell’isola d’Elba: è completamente immersa e avvolta dall’ambiente naturale e dal paesaggio, come se non esistesse. L’intento del progettista è stato quello di realizzare un edificio che non entrasse in conflitto con il contesto, ma che sembrasse essere nato con esso.

  • crediti fotografie © Bruno Pappalettera e Francesco Natali
Chiara Nicora

Chiara Nicora Architetto

Architetto interessato ad approfondire i temi legati alla riqualificazione del costruito, progetta case e allestimenti temporanei. Affascinata dal mondo dell'arte in tutte le sue molteplici espressioni, dedica il suo tempo libero come volontaria per il patrimonio culturale.