- scritto da Antonia Guerra
- categoria Progetti
Edifici commestibili. Come nelle favole… ma è realtà
Una casa di marzapane, cioccolato, torrone e tanto zucchero. Non più solo nella celebre favola Hansel e Gretel dei fratelli Grimm, ma anche nell’immaginario di un architetto californiano.
Quando il Wall Street Journal gli chiese di immaginare senza limitazioni di tipo economico la casa del futuro, l’architetto dello studio Rios Clementi Hale Studios http://www.rchstudios.com/, ha proposto la “Incredible Edible House”: l’incredibile casa commestibile. Questo progetto, oltre che essere davvero sui generis, è anche sostenibile perché prevede uno scheletro costituito da tre containers assemblati l’uno sull’altro ed un involucro realizzato con piante di pomodori, fagioli, e tè verde innaffiate con un sistema di raccolta delle acque piovane. Camminare sul balcone di casa per raccogliere frutta ed ortaggi non è solo un capriccio: il verde che ricopre l’edificio, è in grado di isolare termicamente l’edificio!
Se poi l’isolamento termico del verde verticale non è sufficiente, ad alimentare l’edificio senza ricorrere alla classica rete di alimentazione elettrica, ci pensano delle turbine eoliche ad asse verticale ed una vasca che mantiene freschi gli ambienti sfruttando il raffrescamento evaporativo. Le porte al primo piano, si aprono ed orientano a seconda dei venti per permettere la ventilazione interna.
L’idea di una parete commestibile sarebbe perfetta per un ristorante! E infatti… a Los Angeles, lo studio Sander Architects http://www.sander–architects.com/, nella ex–canonica della cattedrale sconsacrata di San Vibianaha ha realizzato un ristorante molto particolare dove i clienti possono cogliere direttamente dalle piante ciò che intendono mangiare. Una parete della canonica si è infatti trasformata in un muro verde, con una ricca varietà di frutti, ortaggi e spezie. Non male se alla qualità del prodotto si associa il naturale isolamento termico degli ambienti.
Non è la prima volta che architettura e cibo vengono associati: Vittorio Mangoni, storico della pasticceria napoletana, sostiene che una colonna romana e un babà possono raggiungere lo stesso grado di perfezione.
Rios Clementi Hale Studios http://www.rchstudios.com/
Sander Architects Studio http://www.sander–architects.com/
Immagini | inhabitat.com http://www.inhabitat.com/
Una casa di marzapane, cioccolato, torrone e tanto zucchero. Non più solo nella celebre favola Hansel e Gretel dei fratelli Grimm, ma anche nell’immaginario di un architetto californiano.
Quando il Wall Street Journal gli chiese di immaginare senza limitazioni di tipo economico la casa del futuro, l’architetto dello studio Rios Clementi Hale Studios, ha proposto la “Incredible Edible House”: l’incredibile casa commestibile.
Questo progetto, oltre che essere davvero sui generis, è anche sostenibile perché prevede uno scheletro costituito da tre containers assemblati l’uno sull’altro ed un involucro realizzato con piante di pomodori, fagioli, e tè verde innaffiate con un sistema di raccolta delle acque piovane. Camminare sul balcone di casa per raccogliere frutta ed ortaggi non è solo un capriccio: il verde che ricopre l’edificio, è in grado di isolare termicamente l’edificio!
Se poi l’isolamento termico del verde verticale non è sufficiente, ad alimentare l’edificio senza ricorrere alla classica rete di alimentazione elettrica, ci pensano delle turbine eoliche ad asse verticale ed una vasca che mantiene freschi gli ambienti sfruttando il raffrescamento evaporativo (evaporative cooling). Le porte al primo piano, si aprono ed orientano a seconda dei venti per permettere la ventilazione interna.
L’idea di una parete commestibile sarebbe perfetta per un ristorante! E infatti… a Los Angeles, lo studio Sander Architects, nella ex–canonica della cattedrale sconsacrata di San Vibianaha ha realizzato un ristorante molto particolare dove i clienti possono cogliere direttamente dalle piante ciò che intendono mangiare. Una parete della canonica si è infatti trasformata in un muro verde, con una ricca varietà di frutti, ortaggi e spezie. Non male se alla qualità del prodotto si associa il naturale isolamento termico degli ambienti.
Non è la prima volta che architettura e cibo vengono associati: Vittorio Mangoni, storico della pasticceria napoletana, sostiene che una colonna romana e un babà possono raggiungere lo stesso grado di perfezione.
Immagini | inhabitat.com
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