Earthbags: costruzione partecipata in uno dei paesi più poveri al mondo

2014, Naruku, piccola cittadina del Kenya. I lavoratori delle periferie agricole sono stati coinvolti nel processo di costruzione partecipata di una casa famiglia che accoglie i bambini svantaggiati e abbandonati della zona. La tipologia di orfanotrofio tipica del luogo, e più in generale di tutto il continente nero, consiste in grandi stanzoni-dormitorio dove i bambini sono accolti numerosissimi, spesso non potendo disporre di adeguati spazi ricreativi alla loro crescita, né allo studio né al riposo.

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LA TECNICA EARTHBAG PER COSTRUIRE L'ORFANOTROFIO

A differenza dei comuni edifici della zona, solitamente eretti in pietra e cemento, che si presentano spesso ancora in fase di costruzione a causa delle difficoltà dei proprietari a reperire i fondi necessari a completarli, l’orfanotrofio di Naruku è in terra locale. Il materiale da costruzione è stato ricavato dagli scavi effettuati per strutturare le fondazioni, i servizi igienici e la grande vasca destinata allo stoccaggio dell’acqua piovana. La tecnica costruttiva delle Earthbag si basa su una materia costruttiva chiamata appunto earthbag, che contiene argilla per il 20%, è stata confezionata in grandi sacchi (abitualmente impiegati per il trasporto del grano) disposti a filari orizzontali sfalsati, come in un tradizionale muro di mattoni, a costituire spessi muri portanti. Essi, grazie alla grande capacità di assorbimento del calore diurno, funzionano da accumulatori di calore e sono in grado di regolare la temperatura degli ambienti interni. Il rivestimento è costituito di elementi lignei, il cui materiale è un sottoprodotto del processo di impiallacciatura solitamente inutilizzato perché inteso come scarto. Infine, un sistema di raccolta dell’acqua piovana costituisce l'unica fonte di approvvigionamento di acqua corrente pulita. Nel St Jerome’s Centre ogni stanza è ampia e luminosa e può ospitare 4 bambini al massimo, gli spazi per le attività comunitarie sono numerosi così come non mancano ambienti raccolti destinati allo studio individuale e al relax.

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Il caso di Naruku costituisce un’esperienza di costruzione partecipata in uno dei paesi più poveri del mondo: Orkistudio, l’organizzazione umanitaria anglosassone che ha curato il progetto in ogni sua fase, opera con la convinzione che il processo di progettazione e costruzione potrebbe costituire un potente strumento di trasformazione sociale e di coinvolgimento delle persone attraverso la condivisione di capacità e conoscenze. Al cantiere hanno partecipato infatti non solo lavoratori locali (e non solo di sesso maschile ma anche femminile, ugualmente retribuiti, il che costituisce una vera novità per i costumi locali), ma anche studenti delle facoltà di architettura provenienti da diverse università inglesi. Uno scambio di conoscenze e di esperienze che ha avuto una durata complessiva di 8 settimane ed un costo di 50.000 sterline, ma soprattutto che ha regalato alla cittadina africana il suo primo vero orfanotrofio ecosostenibile.

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Barbara Brunetti

Barbara Brunetti Architetto

Architetto e dottoranda in Restauro, viaggia tra la Puglia e la Romagna in bilico tra due passioni: la ricerca accademica e la libera professione. Nel tempo libero si dedica alla lettura, alla grafica 3d, e agli affetti più cari. Il suo sogno nel cassetto è costruire per sé una piccola casa green in cui vivere circondata dalla natura.