La ceramica armata di Eladio Dieste

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Materiale antichissimo ed ecocompatibile, il laterizio vede integralmente reinterpretato il suo uso grazie all’ingegnere uruguayano Eladio Dieste (1917–2000), che utilizza per le sue opere la ceramica armata ed afferma: “i nostri metodi costruttivi hanno un forte legame con quelli tradizionali, ciò è imposto dal materiale, ma senza copiarli. Questa è la regola per essere fedeli al filo profondo della vera tradizione, che è sempre la reale

fonte di cambiamenti rivoluzionari, in questo come in ogni cosa”.

PERCHE’ LA SCELTA DEL MATTONE

L’impegno sociale
Laterizio e mattone utilizzati in maniera leggera e fantasiosa permettono a Eladio Dieste di realizzare superfici ondulate con estrema leggerezza; la natura tecnica dell’ingegnere ha un ruolo chiave per la progettazione e per il calcolo, oltre che per l’ideazione di strutture resistenti per forma. Con l’animo di un vero e proprio intellettuale umanista, egli rincorre sempre un fine estetico, etico e sociale per ciascuna delle sue realizzazioni, ponendo l’uomo al centro della progettazione.

Vivendo ed operando in un Paese in cui il ferro ed il cemento vengono importati, volge il suo sguardo alle popolazioni locali ed alle materie prime presenti, senza alcuna rinuncia per l’aspetto qualitativo; egli innova il processo costruttivo del laterizio, ideando una tecnologia originale che permette di plasmarlo ed arcuarlo, con la giusta quantità di armatura in ferro, ottenendo forme complesse molto leggere.

“Un’architettura nazionale – scriveva – deve tenere in conto le abitudini della nostra gente, il nostro clima, la parte strutturale e la parte costruttiva vincolate alle nostre possibilità, le capacità dei nostri operai e l’imponderabile espressione della nostra luce e il nostro paesaggio”. Agli inizi degli Anni ’60, rilevando la tendenza di molti tecnici a lui contemporanei ad ignorare l’uso del mattone nelle costruzioni, egli non esita a dichiarare: “[…] che è molto difficile, per motivi strettamente razionali di economia nella costruzione, qualità di realizzazione e di finitura ottenuta, costruire una abitazione con un materiale che sia più appropriato del mattone nelle condizioni industriali di una società come la nostra.”

Guardando alla grandezza delle costruzioni del passato realizzate in laterizio, come quelle dei Romani, Dieste rileva come “la loro massività sia dovuta alla necessità di evitare trazioni.

In effetti, il problema del costruttore di ponti o di edifici è quello di realizzare vani o coprire spazi, perciò egli deve combattere con la gravità, col peso; senza dubbio, se deve evitare le trazioni, è il peso del materiale della sua opera, adeguatamente disposto nello spazio, quello che la rende adatta a resistere alle flessioni, sempre inevitabili”. Il laterizio armato, grazie ad attività artigianali, rende possibile la realizzazione di una struttura innovativa in cui attraverso la modalità di posa del mattone, la superficie stessa diviene collaborante ed in grado di lavorare per forma.

I vantaggi
Molteplici e di varia natura sono dunque le motivazioni per cui Eladio Dieste ritiene preferibile utilizzare il mattone piuttosto che il calcestruzzo nelle sue opere, in particolare:
– una buona resistenza meccanica per un prodotto disponibile in tutti i Paesi sottosviluppati;
– la maggiore leggerezza;
– il modulo di elasticità minore di quello del calcestruzzo, e quindi una maggiore adattabilità alle deformazioni;
– una durabilità maggiore ed un miglior comportamento agli sbalzi termici;
– un adeguato isolamento termico;
– un buon comportamento acustico;
– una migliore capacità d’irraggiamento;
– un basso costo del principale elemento costruttivo;
– una capacità di lavorazione insita nella tradizione dei muratori, con lavoro seriale e semplice;
– non necessita di lavori di manutenzione di grande entità;
velocità di costruzione equivalente alla prefabbricazione pesante, che richiede molto meno materiale e un manodopera non maggiore;
– anche se unitariamente è costosa, la cassaforma è economica rispetto al costo totale, in quanto la sua superficie è piccola e può essere utilizzata più volte;
– possibilità di esplorare molteplicità di progettazione con l’uso strutturale.

VOLTE AUTOPORTANTI
Per aumentare la rigidezza della volta all’aumentare della luce, la soluzione adottata da Eladio Dieste è oltremodo originale: la volta viene ondulata lungo la direzione longitudinale, aumentando la sua rigidezza senza per questo aumentare in alcun modo il suo sviluppo ed il suo peso, evitando di creare discontinuità nella sezione trasversale.

Il profilo adottato per le volte autoportanti è quello a catenaria; vengono utilizzati per la realizzazione casseri mobili, ed i puntelli sono disposti solo nelle travi di valle tra due volte ed in quelle laterali, dove gli sbalzi a mensola sono in grado di contrastare le spinte, attraverso il momento sulla trave.

In testata le volte non presentano alcun timpano di chiusura. Quando è necessaria la precompressione, nella calotta superiore vengono posizionati due tondini di acciaio, che arrivano al centro, dove vengono tirati per pinzatura con un martinetto e bloccati per tensione con un cuneo.

VOLTE GAUSSIANE
Un’altra soluzione adottata dall’ingegnere uruguaiano riesce ancora una volta ad aumentare la rigidezza senza aumentare il peso proprio, attraverso una doppia curvatura: rendendo variabile l’ampiezza dell’onda della volta da un massimo in chiave a zero contro gli elementi resistenti di bordo, che possono così realizzarsi in maniera economica, di uno spessore tanto sottile quanto quello della volta stessa.

Eladio Dieste è l’inventore della “Volta Gaussiana”, la cui economia di materiali risponde al fatto di creare la forma seguendo la direttrice del peso proprio, e le cui caratteristiche geometriche, strutturali e costruttive vengono esposte nei suoi scritti.

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IL CARATTERE INNOVATIVO
Eladio Dieste pone l’uomo al centro della sua opera, operando con grande attenzione per una “razionalità costruttiva, per un’economia intesa in senso cosmico, e non finanziario”.

“Mi considero ciò che sono: un ingegnere; di fatto però ho risolto i problemi del costruire in modo tale che gli architetti mi considerano un architetto, ed io mi sento molto onorato.” (Eladio Dieste)











Ivana Fasciano

Ivana Fasciano Architetto e Designer

Inventiva a 360°, trova nell’architettura la valvola di sfogo per il suo estro creativo. Adora progettare ville immerse nel verde. L’arte, la musica ed i viaggi le danno la carica per imbattersi ogni giorno in una nuova avventura.