Il cartone come materiale da costruzione per un padiglione a basso impatto

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Tra tutti i materiali da costruzione “alternativi”, il cartone è probabilmente l’ultimo a cui si penserebbe. Effettivamente il cartone è stato utilizzato fino a qualche anno fa esclusivamente come materiale da imballaggio e risulta tuttora difficile pensare ad un materiale tanto leggero come sufficientemente robusto da essere impiegato per l’edilizia. Eppure c’è che ci ha creduto. È nel 1969 che il cartone viene utilizzato come materiale da costruzione grazie al visionario architetto americano Frank O. Gehry, il quale continuerà ad utilizzarlo anche nell’arredamento (tutti ricorderanno l’iconica Wiggle Side chair prodotta da Vitra) e per correggere l’acustica della Los Angeles Philarmonic Association. Nel 1986 l’architetto giapponese Shigheru Ban utilizza tubi di carta (paper tubes) al posto delle più costose colonne di legno nell’allestimento del padiglione di Alvar Aalto a Tokyo. È Ban a formulare la teoria, supportata ormai da anni di sperimentazione, che è possibile rendere i semilavorati del cartone sufficientemente resistenti a compressione da poter sopportare carichi strutturali.

Da allora la ricerca è continuata e ha trovato anche in Italia i suoi estimatori. Fra questi il Prof. Luigi Alini che nell’ambito delle attività didattiche e di ricerca del corso di Tecnologia dell’Architettura della Facoltà di Architettura di Siracusa ha realizzato insieme ai suoi studenti il prototipo in scala 1:1 del Cardboard Pavilion.

Un divertente video della costruzione del prototipo

Il progetto, realizzato in collaborazione con la International Paper di Catania (azienda leader nel settore degli imballaggi), il consorzio Comieco e lo studio Aion di Siracusa, mirava alla realizzazione industriale di una struttura temporanea flessibile, personalizzabile, a basso costo e basso impatto ambientale ed è stato concepito come un prodotto industriale, con tutte le difficoltà che questa scelta comporta: ottimizzazione del processo di produzione, packaging, ottimizzazione dei costi di produzione e di commercializzazione ecc.

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Gli elementi di cartone ondulato a singola onda sono piegati come origami e tenuti insieme da “bottoni” di plastica a pressione, facilmente asportabili.

Trattandosi di una struttura per lo più destinata agli spazi aperti, il progetto ha dovuto scontrarsi con i due maggiori limiti del cartone: l’acqua e il fuoco. Entrambi i problemi sono stati superati dalla ricerca della International Paper grazie all’uso di un film impermeabilizzante applicato all’esterno che ritarda anche la combustione in caso di incendio. Di contro i benefici del cartone in edilizia sono sorprendenti: uso di materiale riciclato e a basso costo, bassissimo impiego di energia primaria di produzione, leggerezza, possibilità di riuso e riciclo alla fine del ciclo vitale della struttura.

Federica Lipari

Federica Lipari Architetto

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