Cambogia: la manodopera locale realizza un centro giovanile in bambù

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Frutto di una collaborazione internazionale tra un gruppo di architetti finlandesi e dei volontari cambogiani, il centro polivalente giovanile di Kouk Khleang, una comunità a ovest di Phnom Penh, in Cambogia, è stato completato nel Gennaio 2014, dopo due anni di cantiere. Il progetto è stato realizzato con l’ausilio delle due organizzazioni umanitarie, la KKKHRDA e la CVS, le quali hanno partecipato attivamente durante i workshop tenuti in loco per la formazione degli operai. 

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DALL’IDEA ALLA REALIZZAZIONE

L’idea nasce in una Università finlandese, nella primavera del 2010, quando un gruppo di studenti, a seguito di un laboratorio di progettazione, decidono di fondare un gruppo di lavoro, firmato Komitu, al fine di realizzare il progetto dal vero.

Nel Dicembre del 2010, tre di questi giovani architetti, nello specifico Elina Tenho, Maiju Suomi e Tuuli Kassi, si sono recati in Cambogia per contattare, ed informare, i futuri fruitori del centro e i volontari del CVS.

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L’estate seguente, nel Luglio 2011, Elina Tenho e Inari Virkkala effettuano il primo ufficiale sopralluogo del sito e danno il via ai workshop, durante i quali vengono istruiti i volontari sulle tecniche costruttive da adattare.
Dopo aver firmato il contratto con il primo appaltatore, nel Febbraio del 2012, pochi mesi dopo firmeranno un secondo e ultimo contratto con la Best Quality Contractor.

IL PROGETTO

Il sito, di circa 300 mq, sorge nelle vicinanze di uno stagno artificiale per gli scarichi, una stazione radio locale e un’ampia area pubblica; l’edificio misura circa 15x30 m ed è realizzato principalmente con canne di bambù di dimensione standardizzata che fungono da sistemi di ombreggiamento, mattoni di terra, la cui impronta ecologica è appena un decimo dei comuni mattoni di argilla, e bottiglie di plastica riciclate.

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La componente strutturale è costituita da travi di cemento, successivamente riempite con i mattoni a secco.
Verranno installati dei sistemi di raccolta dell’acqua piovana, mentre per sopperire al problema dell’allagamento sono stati sollevati i pavimenti del piano terra.

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Lo scopo primario, nella scelta di sistemi costruttivi semplici, è quello di definire una manodopera locale capace di manutenere l’edificio ed eventualmente costruirne altri, seguendo questo format, senza il bisogno di contattare specialisti esterni.

Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!