- scritto da Antonia Guerra
- categoria Progetti
Active House: la casa attiva. In Danimarca le case passive sono solo un ricordo
Ma questo problema è risolvibile perché vendendo l’energia elettrica prodotta dalla villetta agli enti pubblici, il costo di 570 mila euro, verrebbe ammortizzato dai Simonsen (la prima famiglia che abiterà la casa attiva) in circa 30 anni. Tra l’altro, se la tecnologia con cui si realizzano questo tipo di case attive diventerà diffusa, il prezzo dell’abitazione potrebbe scendere sensibilmente con il tempo.
All’interno, un computer si assicura che le finestre non restino aperte per periodi di tempo eccessivi. La casa infatti, è così energeticamente efficiente che conviene tenere chiuse le finestre per ottenere la temperatura interna ideale.
50 mq di pannelli solari e fotovoltaici installati sul tetto, generano l’energia che serve a riscaldare la casa e ad alimentare gli elettrodomestici e riscaldano l’acqua per il bagno e i radiatori.
Rikke Lildholdt, la progettista, sostiene che la quantità di energia che le serve tutto l’anno, la casa la produce in soli 4 mesi. Si tratta di 4000 kWh/annui, valore leggermente più basso della media dei consumi annui della Danimarca, prodotto però, a differenza delle comuni abitazioni, da fonti rinnovabili. L’energia prodotta durante i restanti otto mesi, verrà immessa e venduta alla rete cittadina.
La vita dei Simonsen, una volta trasferitisi nella casa del futuro, cambierà radicalmente. Non riceveranno più alcuna bolletta dell’elettricità e per un anno, dovranno raccontare la loro esperienza e le loro emozioni in un diario costantemente aggiornato che potrà servire a Rikke Lildholdt e non solo, a modificare il suo progetto per renderlo migliore! Uno degli abitanti della casa attiva scrive: “Oggi abbiamo consumato 5.16 kW/ora, ma ne abbiamo prodotti più di 17!”