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- categoria Criteri Progettuali
Le principali tipologie di coperture per i tetti
La stagione invernale è sempre la più difficoltosa per le nostre abitazioni, perché vengono esposte maggiormente alle intemperie e alle condizioni atmosferiche avverse. Lo stesso discorso vale naturalmente anche per le tettoie di aziende, uffici, palestre e locali commerciali in generale. Per questo motivo sono spesso richiesti interventi di manutenzione straordinaria e riparazioni, in particolare dei tetti.
Per ovviare a questo problema ci si può rivolgere ad aziende specializzate che realizzano sistemi adeguati per proteggere efficacemente tetti ed edifici. Le coperture per tetti fondamentalmente hanno il compito di proteggere gli edifici dalla pioggia, dalle nevicate abbondanti e dal vento e di ridurre la dispersione termica. Il manto di copertura, che rappresenta anche lo strato più esterno, assicura l’impermeabilità, mentre la struttura portante deve sostenere il manto.
Quando non si tratta di un’abitazione, ma di altre strutture come capannoni industriali o gazebi, si può invece optare per coperture leggere per tetti o coperture del tetto in lamiera, che svolgono efficacemente il loro compito. Analizziamo più nello specifico le varie tipologie di tetti.
Tipologia di struttura e manti dei tetti
Per quanto riguarda i manti di copertura, se ne possono individuare principalmente due: continui e discontinui. Nei manti di copertura continui gli elementi che compongono il manto impermeabile sono perfettamente collegati e ancorati gli uni agli altri, assicurando così una perfetta tenuta all’acqua. Rientrano in questa categoria i tipi di copertura per tetti realizzati con manti bituminosi o sintetici, dotati di teli ben saldati tra di loro e coperture metalliche a giunto drenante.
I manti di copertura discontinui invece presentano una struttura diversa e richiedono pendenze superiori ai 5°. In questa categoria rientrano i sistemi di copertura tetti caratterizzati da coppi, pannelli coibentati e lamiere grecate.
Le varie forme dei tetti
Un altro aspetto che merita un approfondimento è la forma dei tetti. Indipendentemente dal materiale utilizzato, se ne possono individuare 3 tipologie: tetti piani, tetti a falde, tetti curvi.
I tetti piani raggiungono una pendenza inferiore ai 3°, sufficiente comunque per garantire lo smaltimento d’acqua. A loro volta i tetti piani si distinguono in praticabili e non praticabili. Quelli praticabili sono accessibili alle persone e dotati di protezioni e pavimentazioni contro il rischio di cedimenti. Quelli non praticabili invece sono inibiti alle persone, a meno che non siano necessari lavori di manutenzione.
I tetti a falde hanno una pendenza maggiore di 4°. Possono avere pendenze minime del 10% sulle strutture industriali, fino a pendenze del 200% che si trovano facilmente nelle case di montagna che devono sostenere pesanti carichi di neve.
Anche il materiale va scelto a seconda delle pendenze delle falde, esistono principalmente 3 materiali per le coperture dei tetti: cemento, legno e ferro. Le lamiere grecate o i pannelli coibentati, ad esempio, necessitano di pendenze più contenute rispetto alle coperture in laterizio. Per quanto riguarda i manti, le soluzioni più gettonate sono le coperture a tegole marsigliesi, le coperture in coppi e le coperture a tegole portoghesi. Ci sono poi i materiali di ultima generazione, che presentano anche costi più contenuti, come le lastre in lamiera grecata o le lastre in fibra di cemento.
Infine ci sono i tetti curvi, caratterizzati da una forma a volta e dal piano di falda non rettilineo. Presentano caratteristiche piuttosto simili ai tetti a falde ma, rispetto a questi, non hanno la linea di colmo, cioè una linea orizzontale collocata alla massima quota del tetto. Sopra i tetti curvi è possibile installare coperture continue oppure discontinue.
Classificazione dei tetti in base all’accessibilità e la destinazione d’uso
Nel momento in cui si sceglie un tetto è opportuno fare delle valutazioni a seconda dell’accessibilità e della destinazione d’uso.
Alcuni tetti possono essere accessibili ai pedoni, ma anche ai veicoli leggeri e pesanti. Altri invece sono accessibili esclusivamente per motivi di manutenzione, o per la manutenzione degli impianti. Ci sono poi i giardini pensili, cioè tetti capaci di resistere perfettamente tanto alle sollecitazioni meccaniche quanto a quelle chimiche.
Per quanto riguarda la destinazione d’uso, si possono individuare 4 principali tipologie di coperture:
- tetti per edilizia abitativa;
- tetti per edilizia industriale;
- tetti per edilizia commerciale;
- tetti per edilizia sportiva.
Tetti per tipologia di isolamento
Infine bisogna valutare la tipologia di isolamento che può variare in base a diversi fattori, a partire dalla collocazione dell’edificio e dalle condizioni meteo circostanti. Si possono identificare tre tipologie: tetto freddo, tetto caldo e tetto ventilato.
Il tetto freddo va a sovrastare un sotto-tetto non abitabile. In tal caso l’elemento che va isolato è l’ultimo telaio, quindi non c’è necessità di isolare il tetto.
Il tetto caldo, tipico di una mansarda, separa la zona abitabile e l’esterno. In questo caso quindi deve essere perfettamente coibentato.
Il tetto ventilato è simile al tetto caldo, con la differenza che viene aggiunta un’intercapedine per favorire la ventilazione soprattutto in previsioni dei mesi più caldi.