I tetti verdi: accumulo e rilascio di metalli pesanti?

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I green roof potrebbero rilasciare i metalli pesanti accumulati. Un gruppo di ricerca inglese delle Università di Manchester e Leicester ha messo a punto uno studio, pubblicato sul Journal of Environmental Pollution, in cui viene effettuato un confronto tra i sistemi per far defluire l’acqua piovana di un tetto convenzionale e di un tetto vegetale. Se in Italia le coperture verdi vantano una tradizione antica (testimonianza ne sono i ritrovamenti archeologici degli abitati etruschi del 400 a.C.), la tradizione sembra però dover fare i conti con i problemi tipici della vita moderna, come l’inquinamento atmosferico.

Soluzioni sostenibili: come progettare un tetto giardino

La ricerca in questione ha infatti messo in luce che le particelle inquinanti catturate dai tetti verdi – o tetti giardino – potrebbero colare insieme all’acqua piovana che viene fatta defluire, contaminando il terreno circostante con il rischio di raggiungere le falde acquifere.
Nei campioni prelevati, sia dal terreno del tetto verde che dalle lastre di quello convenzionale, la concentrazione di metalli pesanti, quali piombo, rame e zinco, ha superato gli standard di qualità ambientale.

Andrew Speak, autore principale della ricerca, afferma che i tetti verdi agiscono come delle spugne sugli agenti inquinanti ma, di contro, questi si accumulano e con la pioggia vengono fatti defluire naturalmente, immettendosi nelle acque di scolo e nel terreno.

Il tetto verde analizzato nella ricerca è stato realizzato più di 40 anni fa. Secondo Andrew Speak gli accumuli di piombo potrebbero essere la probabile eredità di residui delle auto a benzina raccolti nel corso degli anni in cui il carburante conteneva ancora alti residui di piombo.

L’importanza di tale studio, che assolutamente non vuole sminuire l’importanza e la valenza dei sistemi green roof, è quella di aver messo in luce un aspetto tecnico e tecnologico fino ad oggi sottovalutato, in grado di spingere i progettisti alla ricerca di soluzioni adeguate ed all’utilizzo di materiali innovativi.

A fronte di tale studio infatti, dovrà forse essere ripensata la logica di applicazione dei tetti giardino, in funzione non solo della loro allocazione, preferibilmente lontana da zone trafficate e/o inquinate, ma anche in funzione della tipologia di materiali da utilizzare per il substrato, in modo tale da aumentare l’efficacia, intrinseca dei tetti verdi, nel trattenere sostanze nocive.

Una soluzione per aumentare le proprietà anti–inquinamento dei tetti verdi potrebbe infatti essere quella di utilizzare materiali innovativi (come il biochar) in grado di trattenere le sostanze particolari, arginando quindi il problema del loro drenaggio, oppure introdurre sistemi di filtrazione ad hoc.
Per approfondire | A.F. Speak, J.J. Rothwell, S.J. Lindley, C.L. Smith, “Metal and nutrient dynamics on an aged intensive green roof”, Environmental Pollution (2014).

Arianna Mortellaro

Arianna Mortellaro Architetto

Formazione scientifica, spirito “siculo” e dinamico. Dai colleghi soprannominata “archignere” poiché architetto che si occupa di efficienza energetica in campo industriale. Per hobby scrive articoli da freelance, prepara il pane tutte le settimane e si cimenta come birraiola.