Indice RIE e permeabilità dei suoli

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Tra le problematiche di degrado ambientale tipiche dei centri urbani è ormai noto come la continua impermeabilizzazione e sigillatura dei suoli porti principalmente a tre conseguenze: la difficoltà di deflusso idrico, il peggioramento del microclima urbano e l’accumulo di inquinamento atmosferico.

Queste superfici favoriscono il riscaldamento della massa d’aria sovrastante provocando il ricircolo delle polveri grazie ai moti convettivi. Il calore accumulato, inoltre, contribuisce a creare fenomeni come la cosiddetta “isola di calore urbana”, per mancanza del naturale effetto di mitigazione della vegetazione.

A questo proposito, esistono strumenti che possono ridurre queste problematiche, come la scelta di pavimentazioni drenanti, l’utilizzo tradizionale del verde, le ormai collaudate tecniche di ingegneria naturalistica e la progettazione di verde pensile, ove consentito dal clima.

L’indice di Riduzione dell’Impatto Edilizio (RIE) nasce proprio per limitare la quantità di superfici impermeabili negli interventi edilizi che incidono su tutte le superfici esterne esposte alle acque meteoriche e si esprime con un valore finale compreso tra 0 e 10, dove 0 corrisponde ad una superficie completamente sigillata e 10 ad una superficie completamente permeabile.

Dal 2004 il comune di Bolzano ha reso obbligatoria la certificazione RIE per tutti gli interventi edilizi, sia residenziali che produttivi, imponendo come valori minimi un indice pari a 1,5 per le zone produttive e pari a 4 per le zone residenziali. I primi risultati sono stati decisamente incoraggianti: un significativo incremento della consistenza arborea, delle pavimentazioni drenanti ed in particolare del verde pensile, che per ragioni dimensionali concorre perfettamente al raggiungimento del valore minimo dell’indice. L’obiettivo prefissato dall’amministrazione, ovvero quello di sollecitare i progettisti ad introdurre criteri di qualità progettuale non solo in ambito edilizio, ma anche nella progettazione del verde, è stato raggiunto in modo più che soddisfacente; inoltre si è riscontrata una maggior sensibilizzazione anche tra i cittadini per quanto concerne l’utilizzo della vegetazione e il trattamento degli spazi esterni.

Fonti | Harpo Group e Aivep