L’architettura evolutiva dell’architetto Tsui. La natura alla base della progettazione

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Molti architetti si sono ispirati alla natura per i loro progetti, con un approccio di sovente solo visivo e metaforico, ma di tutto rispetto! C’è chi però ha voluto, e continua ancora, a esplorare nuove strade attraverso lo studio dei processi naturali e degli organismi. Partendo dallo studio delle sub–particelle atomiche alla cinesiologia atomica degli insetti e degli animali fino ad arrivare alle relazioni ecologiche degli habitat di vita.

Parliamo dell’architetto cino–americano Eugene Tsui che in questo modo non vuole imitare le forme della natura, ma entrare nella “mente” della natura stessa e applicare quello che ne deduce per creare una nuova architettura, un nuovo atteggiamento orientato a una diversa e più attenta progettazione dei nostri ambienti di vita.

Eugene Tsui analizza i meccanismi dei fenomeni naturali, attraverso un approccio interdisciplinare, come base per la progettazione a tutte le scale compresi i materiali da costruzione e i metodi.

L’architetto Tsui parla di Architettura Evolutiva con un’attenzione al verde, l’uso di materiali innovativi, reperibili sul posto e tecnologie ecologiche.

I PROGETTI DI EUGENE TSUI

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Lo studio Tsui Design Research progetta case unifamiliari, scuole, edifici per uffici, stadi, parchi a tema, ponti, città galleggianti. Uno dei più interessanti progetti è rappresentato da Sky City Tower: l’edificio più alto mai concepito, di due miglia! Fino alla produzione disegni di abbigliamento, disegni industriali, mobili, affreschi, lampadari e veicoli che vengono elaborati all’interno di una grande laboratorio di progettazione di circa 12.000 metri quadrati.

Il successo delle opere di architettura di Tsui nasce da vari fattori: uso di materiali atossici, sistemi strutturali altamente resistenti ai terremoti, ignifughi, a prova di inondazione e anti–termiti.

Tra i progetti dello studio Tsui, di particolare prestigio sono la “città del futuro” sostenibile per Cancún e la consulenza di progettazione di un ponte galleggiante sullo Stretto di Gibilterra. La sfida più grande, probabilmente, sarà la realizzazione di un’isola artificiale che prevede 150 turbine eoliche, 180 impianti di desalinizzazione e 80 turbine subacquee.

Fonte | EugeneTsui.com
Immagini | Tdrinc.com













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