Stoviglie autopulenti: senza acqua o detersivo si lavano da sole

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Nel tentativo di elaborare una proposta che potesse rientrare nell’ambito di Ekoportal 2035, progetto mirato ad esplorare le possibilità di utilizzo della cellulosa in un’ottica ditutela e salvaguardia del patrimonio forestale della Svezia, l’Associazione Federale Forestale Svedese si è rivolta a due studi. Tomorrow Machine è uno studio di design, specializzato in packaging e food design, che ha sede a Stoccolma e Parigi e la cui mission è quella di elaborare proposte creative utilizzando materiali all’avanguardia. Innventia è un istituto di ricerca svedese che si occupa di analisi e sviluppo nella produzione di carta e del packaging in chiave assolutamente green. Il risultato sono delle speciali stoviglie che non hanno bisogno di essere lavate.

Ceramica antibatterica e autopulente: il materiale ecoattivo che purifica anche l’aria

Per la gioia delle casalinghe di tutto il pianeta, le titolari del Tomorrow Machine, Hanna Billqvist e Anna Glansén, hanno concentrato la loro attenzione su due prototipi di stoviglie autopulenti realizzate, appunto, in nanocellulosa.

La nanocellulosa è un materiale di cui si sta scoprendo ed apprezzando la versatilità: essa può essere ricavata da scarti e sottoprodotti della lavorazione del legno come, ad esempio, la segatura ed è trasparente ed atossica. Possiede, inoltre, una forza elastica fino ad 8 volte superiore all’acciaio inossidabile, che la rende praticamente indistruttibile.

Il fatto poi di poter essere modellata definisce nuovi scenari per il suo utilizzo: con la nanocellulosa è possibile realizzare oggetti di design, componenti per il computer ed addirittura abbigliamento militare.

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L’ispirazione del progetto delle stoviglie autopulenti proviene dalla foglia di loto, su cui l’acqua non permane ma scivola e dal fatto che questo materiale così all’avanguardia presenta interessanti punti di contatto con la ceramica in termini di durezza ed infrangibilità.
Sulla base di questi criteri, per pulire le stoviglie basterà solamente inclinarle, grazie alla presenza di un particolare rivestimento idrofobico in cera che ne garantisce l’idrorepellenza: dunque niente detersivo, che vuol dire niente inquinamento, e soprattutto niente acqua, bene prezioso e purtroppo non illimitato. E non trascuriamo l’aspetto legato al risparmio energetico dovuto al fatto che non si utilizzano elettrodomestici!

I prototipi, nello specifico un piatto ed una tazza, sono stati stampati in 3D e realizzati dal Kth, l’Istituto reale di tecnologia di Stoccolma: ora si aspettano le necessarie approvazioni che garantiscano la sicurezza nell’utilizzo per gli alimenti.

Maria Leone

Maria Leone Architetto

Vive e lavora a Napoli, dove si interessa di progettazione e grafica, collaborando con siti del settore. Assieme a tre colleghe ha costituito un’associazione culturale per promuovere la cultura d’architettura. Sogna di imparare a cucinare, per la gioia del marito, figlia e cane!