- scritto da Giovanna Barbaro
- categoria Green Economy
Il progetto PROF/TRAC per diventare ambasciatori della progettazione passiva
Si chiama PROF/TRAC il progetto europeo, della durata di tre anni, finanziato dalla UE nel 2016 con 1,5 milioni di Euro nell’ambito del programma Horizon 2020. L’Italia è rappresentata dal Consiglio Nazionale degli Architetti.
Il tema degli nZEB (Nearly Zero Energy Building)Nearly Zero Energy Building) - edifici a energia quasi zero cioè con un fabbisogno energetico (molto basso o quasi nullo) significativamente coperto da energia proveniente da fonti rinnovabili - è ormai imprescindibile nella progettazione architettonica, non solo per motivazioni etico-ambientali, ma soprattutto per l’obbligo di recepire la Direttiva europea EPBD (Energy Performance Building Directive) 2011/31/EU, la quale ha fissato due scadenze inderogabili: dal 31 dicembre 2018 tutti gli edifici pubblici dovranno raggiungere standard di prestazione energetica molto elevati che si tradurranno in un’ottimizzazione dei costi e benefici in termini di consumi delle fonti fossili e dal 31 dicembre 2020 anche le nuove costruzioni private dovranno rispettare tali standard restrittivi.
Il progetto europeo PROF/TRAC
PROF/TRAC è l’acronimo in inglese di PROFessional multi-disciplinary TRAining and Continuing development in skills for NZEB principles. Il principale obiettivo del progetto europeo non è migliorare le competenze tecniche del singolo progettista, ma implementare la diffusione dei criteri progettuali degli NZEB (Near Zero Energy Buildings) attraverso una rete organizzata di professionisti appositamente formati.
Il programma prevede una serie di corsi per “formare i formatori”, coloro i quali dovranno insegnare - nei rispettivi paesi di origine - tutti i vari aspetti che concorrono a una corretta progettazione degli edifici passivi, ovvero la trattazione delle seguenti tematiche: energie rinnovabili, retrofit energetico e prestazionale, tecnologie bioclimatiche, economia circolare dei materiali e dei sistemi, efficienza impiantistica, gestione dell’energia, protocolli ambientali, ESCO (energy service company) ed emissioni zero di CO2 (parametro principale per la riduzione dell’effetto serra).
I professionisti che, lo scorso giugno, hanno partecipato al primo corso di formazione tenutosi a Roma, nella sede del Consiglio Nazionale degli Architetti sono stati selezionati in base alle competenze pregresse nella progettazione passiva per essere formati come gli “ambasciatori” europei della progettazione NZEB.
I docenti provengono dal mondo accademico e della libera professione (progettisti ed energy manager).
Attualmente il progetto è ancora in corso e si concluderà nella primavera del 2018. In programma sono previsti nuovi corsi, il prossimo verterà sulla comunicazione e sull’organizzazione di eventi mirati alla “disseminazione della cultura” NZEB. Per rimanere aggiornati in merito ai corsi vi consigliamo di iscrivervi alla newsletter del sito web dedicato al progetto PROF/TRAC
I membri
Dei 14 partner del consorzio europeo, il CNAPPC (Consiglio nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori) è l’unico a rappresentare l’Italia ed ha il ruolo di formatore dei futuri ambasciatori della progettazione di edifici “ad energia quasi zero” (NZEB) per cui ha ottenuto un contributo a fondo perduto di 72.625 euro, spendibile nei prossimi due anni equivalente a circa il 5% del budget stanziato complessivamente. L’Olanda - con quattro membri - ha ottenuto il contributo più elevato, circa il 43 %, la Danimarca - con 2 membri - ha ottenuto il 12%, la Spagna e Belgio - con due membri - hanno ottenuto attorno all’11%, mentre la Croazia ha ottenuto poco meno dell'Italia raggiungendo il 4%.
Gli obiettivi generali del progetto
1. Mappatura delle competenze richieste e delle lacune dei professionisti della progettazione NZEB. L’obiettivo include la mappatura e la valutazione delle seguenti informazioni strategiche:
• Il numero dei professionisti implicati nella progettazione e riqualificazione NZEB e conseguentemente la comparazione delle competenze richieste con quelle possedute attualmente;
• Le qualifiche esistenti, le fonti delle conoscenze, i programmi educativi, le strutture per la formazione e l’accreditamento;
• La mappatura delle lacune delle competenze. Dovrà essere sviluppata una metodologia, a scala europea, per azioni di crescita delle competenze professionali adattabile però al singolo contesto nazionale.
2. Sviluppare una piattaforma aperta per la formazione e metodi per l’accesso sistematico e sostenibile alla conoscenza. La piattaforma dovrà consentire un accesso facile ed aperto e contenere le seguenti funzioni:
• Comunicare i programmi di formazione europea e gli enti interessati al progetto;
• Comunicare i profili professionali richiesti nel settore delle costruzioni NZEB;
• Elencare i professionisti certificati;
• Predisporre degli strumenti online multilingue per l’apprendimento dei professionisti della costruzione.
3. Sviluppare a scala europea un programma di formazione coinvolgendo tutti gli enti del settore delle costruzioni: ingegneri (REHVA), architetti (ACE) e manager. Gli ambasciatori della progettazione NZEB avvieranno un massiccio effetto “palla di neve” nell’accrescimento delle competenze a scala nazionale.
4. Sviluppare un archivio del materiale didattico. Allo scopo di rendere il progetto PROF/TRAC sostenibile oltre la sua naturale scadenza l’archivio didattico sarà consultabile nella piattaforma in un’apposita sezione.
Per concludere, in primis elogiamo lo scopo del progetto - almeno per quanto riguarda l'Italia - poiché mira a diffondere la progettazione degli edifici passivi che purtroppo stenta a partire. Dunque, tutte le azioni mirate a superare le barriere del mercato sono auspicabili. Di fatto, le attuali politiche nazionali e locali sono funzionali alla percezione di questi edifici come sistemi fantascientifici e accessibili solo ai cittadini più abbienti.
Tuttavia, lamentiamo la scarsa diffusione del progetto da parte dello stesso CNAPP e della sua rete nazionale. Da una nostra indagine su un campione di professionisti e sui siti di alcuni Ordini professionali abbiamo notato l’assenza di informazione riguardante il tema in oggetto. Ricordiamo che gli italiani sono quelli che più soldi versano alla UE e meno ne ricevono! Speriamo pertanto che nel prossimo futuro gli Ordini professionali locali (non solo il CNAPP) si facciano ambasciatori dei progetti di portata internazionale - possibilmente di tutti - data la scarsità di opportunità lavorative dei professionisti italiani, troppe volte denunciata invano, e a maggior ragione quando leggiamo le classifiche annuali degli Stati europei che ricevono più contributi a fondo perduto: la Germania al primo posto mentre l’Italia agli ultimi.