Ecologia nel trasporto navale. Carburanti puliti per la riduzione delle e emissioni inquinanti

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L’International Maritime Organization facente capo alle Nazioni Unite ha approvato, anche se non all’unanimità, norme specifiche sulle emissioni di CO2 per le nuove navi e ha inoltre concordato di migliorare l’efficienza energetica del 30% dei trasporti via mare entro il 2024. A partire dal 2012, l’International Maritime Organization imporrà alle imbarcazioni di utilizzare carburanti con minori emissioni di zolfo in prossimità delle coste.

L’attuale adozione di carburanti a bassa emissione di zolfo ha portato alla drastica riduzione nell’emissione di alcuni tra i principali inquinanti, confermando l’efficacia delle misure restrittive. Secondo un recente studio la misura avrà un’efficacia persino maggiore di quanto previsto finora.

L’aumento dei prezzi del combustibile marino può essere favorevole allo sviluppo di politiche più mirate alla salvaguardia dell’ambiente in quanto spingerebbe gli operatori del settore marittimo ad interessarsi alla ricerca di opportune tecnologie che consentano di ridurre i consumi.

SCEGLIERE CARBURANTI PIU’ “PULITI”: LNG, LIQUIFIED NATURAL GAS

Da diverse fonti viene proposto l’LNG (liquified natural gas) come combustibile in alternativa ai combustibili tradizionali, al fine di rientrare nelle restrizioni sui contenuti di zolfo. L’utilizzo di LNG oltre a produrre il 20% in meno delle emissioni di anidride carbonica, abbatte del 100% le emissioni di zolfo. Nei porti, dove la questione dell’inquinamento atmosferico è più importante, a partire dal 2010 entrerà in vigore una norma che limita il contenuto di zolfo nei combustibili al 0,1%.

Un’imbarcazione realizzata per un combustibile diverso dall’LNG, e che subisce una trasformazione per consentire l’uso di questo gas meno inquinante, perderebbe in parte la propria capacità di carico, con ovvie ricadute in termini economici; ciò che frena inoltre l’acquisto di una nave alimentata a LNG è il maggior costo iniziale, recuperato però in partegrazie al risparmio che si otterrebbe dall’acquisto del combustibile. Il vantaggio nell’uso del gas metano, quale strumento di propulsione, taglierebbe l’inquinamento atmosferico e marino riducendo ulteriormente le emissioni di anidride carbonica e degli ossidi di azoto ed eliminando del tutto quelle dello zolfo, addirittura anticipando future ulteriori restrizioni normative.

Questo carburante è meno inquinante del diesel e i gas di scarico sono più diluiti e più trasparenti. Il motore deve però funzionare a perfetto regime per poter sfruttare questo vantaggio; a marcia ridotta (di giri o di coppia) i rendimenti la penalizzano e la quantità assoluta di emissione in atmosfera a quel punto diventa sfavorevole.

RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI

L’Università di Atene, nel suo laboratorio per il trasporto marittimo, ha elaborato un nuova metodologia per misurare le emissioni di gas prodotto dalle navi. La formula è applicabile per diverse tipologie navali e di combustibile. Il lavoro del laboratorio si è concentrato sulla produzione di CO2, NOx e SOx.

Un noto costruttore di motori marini sta facendo dei passi in avanti per lo sviluppo di un motore che taglierà le emissioni allo scarico. Il nuovo programma di ricerca ha lo scopo di migliorare l’efficienza di combustione e ridurre le emissioni inquinanti, specialmente per quanto concerne NOx e CO2. Il motore in questione ha un impianto che tratta le emissioni gassose, ed è capace di far scendere il contenuto di NOx del 90%. Questa tecnologia probabilmente sarà utilizzata nelle nuove navi che solcheranno il mare nel futuro.

Un’ottimo lavoro per l’ecologia dei motori marini, superando molti ostacoli pratici, è stato fatto per realizzare diesel navali “common rail”, tipologia di motori usata largamente nel trasporto di veicoli su gomma; inoltre per questi motori sono stati progettati filtri per l’abbattimento del Nox.

Un gruppo di scienziati statunitensi sta costruendo un filtro che potrebbe ridurre l’emissione in maniera economica di CO2 nell’aria. Il team di lavoro afferma di aver fatto significanti passi avanti che riducono in maniera massiccia la quantità di energia richiesta per far funzionare il filtro scrubber che “ripulisce” gli scarichi emessi nell’aria. L’anidride carbonica verrebbe prelevata dall’aria con l’utilizzo di fogli assorbenti in plastica chiamati “ion exchange membranes”. La CO2 sequestrata da ogni scrubber potrebbe successivamente essere riutilizzata nel ciclo della vita delle piante.

Una grande questione ambientale la riscontriamo soprattutto nei centri abitati affacciati sul mare, la cui atmosfera è inquinata dalle navi in sosta nei porti. In alcuni porti viene proposta l’alimentazione da terra della nave. Per grandi navi da crociera è possibile standardizzare la presa di terra con dispositivo che consente di non perdere la continuità. Per le piccole unità (sotto i 3 MW consumati) è possibile l’allacciamento a 440/690 V.

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Stefano Liberati

Stefano Liberati Architetto

Nasce a Roma dove vive da sempre. Ricorda gli anni universitari come i più stimolanti della propria vita. Crede che viaggiare sia estremamente importante per diventare un buon architetto. Ascolta musica mentre progetta al computer e trascorre il tempo libero con le persone che ama. Sposato da poco è in attesa che la famiglia si “allarghi”.