Cosa sono i Gruppi di Azione Locale?

AAA

Lo sviluppo sostenibile non è solo un tema di attualità ma è l’anima del progresso del territorio e della sua popolazione; perseguirlo attraverso un approccio greenè lo scopo dei GAL, ossia i Gruppi di Azione Locale che sono formati da diversi attori che attuano tra loro una forma di partenariato attivo. Nei GAL sono presenti rappresentanti degli Enti pubblici territoriali (Comuni, Comunità Montane, Province, etc…) e attori privati, portatori di interessi economici che però coinvolgono, come è riscontrabile dai programmi e dai progetti promossi, realtà che puntano a implementare le risorse del territorio su cui ciascun GAL opera e a promuovere le eccellenze locali.

Ogni GAL è costituito con una forma giuridica che può essere quella tipica della società di capitali, della società consortile o della cooperativa; deve

possedere un capitale sociale di almeno 50mila euro, e quello che viene detto CDA (Consiglio di Amministrazione) – formato dagli organi decisionali – deve essere composto da almeno per il 50% da soggetti privati.
Inoltre i GAL devono possedere uno statuto tale da garantire il corretto funzionamento del partenariato e la capacità di gestire sovvenzioni pubbliche.

C’è chi definisce i Gruppi di Azione Locale “agenzie di sviluppo locale” : un tipo di sviluppo – come detto all’inizio – che racchiude in sé il principio dell’ecosostenibilità e della partecipazione, essendo aperto ai cambiamenti a favore della gente e al benessere globale. Il GAL è definibile però in maniera esaustiva come dispositivo di programmazione che riunisce tutti i potenziali attori dello sviluppo (quali sindacati, associazioni d’imprenditori, imprese, comuni, ecc.) nell’esplicitazione di una politica “concertata”, rappresentano a pieno il tessuto socioeconomico del territorio e sono chiamati a definire, in collaborazione con la popolazione, proposte di strategie di sviluppo che consentano ai territori di esprimersi in contesti dinamici proprio comparando una popolazione ed il suo territorio a qualsiasi altro organismo vivente”.

QUAL È IL RUOLO DEI GAL?
Ai GAL è affidato il compito di sviluppare l’approccio cosiddetto “bottom up, cioè la programmazione degli interventi tramite una più ampia partecipazione delle comunità locali al processo decisionale delle scelte utili per il territorio in sintonia con gli obiettivi individuati dai piani e dai programmi di vario livello e indirizzo.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEI GAL?
Gli obiettivi sono tanti, tutti valevoli per generare sul territorio dinamiche per lo sviluppo – sia rurale sia urbano – con una forte componente ecologica e sociale.
La progettazione degli interventi avviene a scala locale e la prerogativa è quella della partecipazione dal basso sia di soggetti pubblici che privati affinché il legame con il territorio sia saldo e miri a obbiettivi precisi che risolvano problematiche locali.
I GAL operano singolarmente ma possono anche agire in sinergiagli uni con gli altri, creando azioni coordinate con altri enti o con investitori che ne condividano le finalità ed i principi. Chiaramente l’approccio degli attori del GAL è di tipo multidisciplinare proprio perché non si vuole trascurare alcun aspetto e valutare ciascun intervento sia dal punto di vista tecnico che da quello finanziario, sia sotto gli aspetti dello sviluppo sociale che dell’approccio green.
I GAL puntano quindi a sensibilizzare la popolazione e gli operatori locali e in genere questo perché i comuni che formano un GAL hanno una densità di popolazione che non supera 120 ab/kmq e una popolazione massima di 100.000 abitanti, proprio per conservare la logica della ruralità o quanto meno per non disperdersi in quella della “metropoli”.

GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DEI GAL
Principale strumento d’azione del Gruppi di Azione Locale è il PAL–Piano di Azione Locale operando attraverso il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia dell’UE.
Ricordiamo che il Piano di Azione Locale è un “programma di azioni concrete volte a migliorare le condizioni del territorio e la qualità della vita dei cittadini: rappresenta il risultato di un processo di Agenda 21 promosso da un ente locale ed è finalizzato ad identificare e programmare le azioni necessarie per dare concreta attuazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile identificati dall’amministrazione e dai cittadini, sulla base di quanto emerso dagli incontri dei Forum tematici e dai risultati del Rapporto sullo stato dell’ambiente (fonte Ispra).

Una volta approvato il PAL costituisce il documento d’indirizzo dell’attività amministrativa del GAL e le sue azioni devono integrarsi nella progettualità dei diversi settori pubblici e privati.
Altro strumento è il PSL – Piano di Sviluppo Locale ha rappresentato il mezzo attraverso cui molte comunità locali hanno maturato programmi di azioni per lo sviluppo sostenibile fin dai primi anni ’90. Come suggerisce il nome, obiettivo del piano è quello di potenziare lo sviluppo di un territorio facendo leva sulle sue potenzialità. A tal fine, il piano mira a favorire la nascita di partnership locali investendo su formazione e sviluppo dell’imprenditoria.

I PSL coinvolgono e valorizzano in un disegno unito gli elementi distintivi e specifici che creano la ricchezza di un’area, dalla cultura al paesaggio, ai prodotti tipici, dal sito storico, alla proposta di sperimentazione di nuovi modelli organizzativi .
Naturalmente all’interno di ciascun GAL c’è bisogno dell’istituzione di un sistema contabile che permetta di individuare in maniera chiara e completa le operazioni contabili legate all’attuazione di tutti gli interventi finanziati in un PSL e che sia coerente con le disposizioni in materia di verifiche e controlli.

QUALI SONO LE RISORSE ECONOMICHE DEI GAL?
Oltre ai fondi erogati dall’UE noti come Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia, per realizzare il Piano di Azione Locale un GAL dispone di fondi nell’ambito del programma d’iniziativa comunitaria chiamato LEADER+, acronimo francese che sta per Liaison Entre Actions de Développement de l’Économie Rurale (trad. “Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale”.
Il programma LEADER punta alla promozione di uno sviluppo “integrato, endogeno e sostenibile” delle aree rurali come forma di rivitalizzazione del territorio per la sua capacità di creare nuova occupazione. Prevede che il processo decisionale sia partecipato e condiviso, coninvolgendo tutti gli attori e le risorse presenti sul territorio.
Il PSL e l’intero Programma LEADER+ lavorano in stretta integrazione con gli interventi previsti dai Programmi Operativo Regionale (POR), con l’intera normativa sui Fondi strutturali, gli Aiuti di stato (2000/C 258/06, 2000/C 28/02, Reg. CE 68, 69, 70/01) e le spese ammissibili.

LE NORME ED I REGOLAMENTI DI RIFERIMENTO
Alla base di tutto vi è il Regolamento CE n. 1698/2005: in particolare, all’articolo 61, esso prevede una strategia per attuare, e là dove sia già in atto implementare, lo sviluppo locale. Tale strategia deve essere portata avanti dagli stessi Gruppi di Azione Locale che in definitiva rappresentano i soggetti attuatori del proprio sviluppo. Il periodo di programmazione attualmente in atto è il 2007–2013 e prevede di operare sempre più con un approccio LEADER nell’ambito di programmazione generale delle strategie e degli interventi.

Qual è il sistema per raggiungere questi obiettivi? Lo sviluppo dei progetti avviene in quello che a livello europeo è l’Asse IVValorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo. Su tale asse, quindi, si radicano una serie di azioni ciascuna finalizzata a soddisfare le esigenze di diversi gruppi di attori: dalle aziende, ai promotori sociali, fino agli imprenditori agricoli. Ogni azione viene accolta dai GAL come una finalità da soddisfare in termini di obiettivi riportati poi in appositi bandi a cui i portatori di interesse possono partecipare con le medesime forme di un bando pubblico.

AAA

PER CONOSCERE I GAL
In Italia attualmente si contano 192 Gruppi di Azione Locale che operano su investimenti che complessivamente ammontano a circa 1300 milioni di euro.
Se non lo sapeste esiste a livello sovranazionale anche una Banca dati europea dei GAL in cui le informazioni su ciascun GAL sono inserite in una scheda tecnica. È possibile accedere a queste schede tecniche tramite un motore di ricerca, utilizzando i criteri di selezione forniti, oppure dalla pagina degli Archivi degli Stati membri, dove è possibile scegliere un determinato GAL secondo la sua posizione sulla cartina geografica dell’Unione Europea.






Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.