Il Vodafone Village a Milano: concentrato di tecnologia e sostenibilità

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Nel quartiere Lorenteggio a Milano, è stato inaugurato lo scorso giugno il Vodafone Village, innovativa cittadella in cui si concentrano tecnologia, sostenibilità e attenzione alla salute. Così afferma Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Vodafone Italia: «Un borgo moderno, con una piazza centrale che rappresenta un luogo simbolico di ritrovo di una comunità che guarda con fiducia al futuro. E’ anche unesempio di architettura eco–compatibile, con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente, che garantisce elevati standard di comfort per i dipendenti nella loro quotidianità lavorativa».

Su progetto degli architetti Gantes e Morisi, Il Village è stato realizzato dal Gruppo Carminatiin tre anni e mezzo, richiedendo un notevole investimento (oltre 300 milioni di euro) per le operazioni di bonifica, le infrastrutture, gli impianti e le tecnologie. Si articola su una superficie di 67.000 metri quadrati con quattro edifici, i tre principali destinati a uffici, il quarto riservato agli spazi collettivi con auditorium, learning center, shop e asilo nido.

Le spettacolari riprese aeree del Vodafone Village:

La vera peculiarità di questo progetto è la grande attenzione alla sostenibilità ambientale, espressa attraverso numerose soluzioni innovative che la rendono quasi autosufficiente e dotata di tutti i servizi:

–Tutte le parti cieche delle facciate e i pavimenti sono coperte da cemento fotocatalitico che neutralizza le sostanze inquinanti, lavate via dalla pioggia, migliorando l’aria nella zona.

–I 27 mila mq. delle superfici vetrate sono composte da finestre a triplo vetro con schermi a lamelle mobili che interagiscono con le radiazioni solari. Un software le gestisce ottimizzando l’ingresso del calore e della luce naturale nell’edificio. Così facendo si ottiene un risparmio annuale di circa 300 Mwh per l’energia termica e di circa 3500 Mwh per l’energia frigorifera.

–Una centrale di trigenerazione da 3 Megawatt garantisce l’autonomia energetica della struttura producendo energia pari al fabbisogno di 1500 famiglie e garantendo un risparmio annuo di un milione di metri cubi di gas, pari a 2000 tonnellate di CO2.

–Gli impianti di climatizzazione utilizzano un sistema a travi fredde che consente un risparmio energetico di circa il 10% e aumenta il benessere dei lavoratori evitando getti d’aria fredda diretta. Il riscaldamento e il raffreddamento dell’aria avvengono per induzione.

–Sul tetto dell’edificio A è presente un parco fotovoltaico di 800 mq. che produce oltre 87 mila Kwh di energia all’anno.

–Un sistema di recupero delle acque piovane permette di raccogliere e riutilizzare l’acqua all’interno degli edifici.

–Gli arredi interni sono realizzati con materiale totalmente ecologico e riciclabile.

–Le aree verdi si estendono per 9000 mq. rispettando i criteri di risparmio energetico e idrico previsti dalla certificazione Leed. Un impianto di irrigazione a basso consumoe la scelta di piante che necessitano di poca acqua permettono di ridurre lo spreco di acqua fino all 44%. Nella hall è presente un giardino verticale che regola l’umidità interna.

–All’interno del Village sono presenti impianti per la ricarica delle auto elettriche aziendali e per quelle dei dipendenti, oltre a un centinaio di posti per biciclette con zona spogliatoio dedicata, al fine di incentivare l’uso delle due ruote.

–In tutta l’area sono collocate isole ecologiche per la raccolta differenziata.

–Infine, il ristorante interno esteso su 1500 mq., offre piatti preparati con ingredienti di stagione, menu dedicati a chi soffre di intolleranze e un particolare programma di educazione alimentare volto a prevenire malattie cardiologiche e oncologiche.

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Elena Bozzola

Elena Bozzola Architetto

Si è laureata quando la parola “sostenibile” la pronunciavano in pochi e lei si ostinava a spedire email sulla tutela ambientale a tutti i suoi amici. L’incontro con Architettura Ecosostenibile è stato un colpo di fulmine. Ama la fatica delle salite in montagna e una buona birra ghiacciata dopo la discesa.