Un padiglione a emissioni zero itinerante in tutto il mondo: il progetto Epi-Phyte

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Marvin Bratke e Tor Magnus Horten, due architetti tedeschi appassionati di nuove tecnologie, hanno realizzato di recente il progetto Epi–Phyte, un padiglione solare multifunzionale la cui struttura segue un’estetica naturale, combinando i principi dell’architettura ecosostenibile a un design moderno e all’avanguardia. Epi–Phyte è una struttura prefabbricata, a zero emissioni di carbonio, totalmente autonoma ed efficiente dal

punto di vista energetico. Progettato per viaggiare in tutto il mondo, nasce come allestimento museale itinerante, per mostre temporanee o eventi culturali all’aperto, ma la sua particolare forma, associata ad alcune peculiarità tecniche, ne fanno anche punto di ritrovo e socializzazione.

MULTIFUNZIONALITÀ

La struttura dell’Epi–Phyte offre spazi per la seduta e ambienti ombreggiati, nei quali ci si può riparare dalla calura estiva. Diffonde nell’aria circostante delle piacevoli fragranze e suoni che attirano l’utente. La sera diventa luogo di proiezioni media, utilizzando l’energia elettrica che immagazzina durante il giorno tramite il sistema di pannelli fotovoltaici integrati di cui è fornito. Dal punto di vista ecologico presenta un sistema per la raccolta dell’acqua piovana, che viene incanalata in tre punti nelle parti più basse della struttura. Qui l’acqua viene filtrata e tramite un sistema di vaporizzazione viene riutilizzata per raffrescare l’ambiente circostante e al tempo stesso impedire il surriscaldamento delle celle fotovoltaiche che si trovano sulla sua sommità.

IL RIVESTIMENTO IN BIOSSIDO DI TITANIO

Uno degli aspetti più interessanti del padiglione è rappresentato dal suo rivestimento. Uno strato di TiO2, biossido di titanio, ne ricopre la superficie per la sua totalità. Il biossido di titanio è una polvere cristallina incolore, tendente al bianco, ricca di proprietà interessanti per quanto riguarda l’ecologia. Presenta un alto indice di rifrazione, motivo per cui viene spesso utilizzato come pigmento nelle vernici, nelle materie plastiche o nel cemento da costruzione. E’ un’ eccellente riflettore della radiazione infrarossa, non è tossico e non annerisce se esposto all’acido solfidrico. Inoltre è capace di degradare vari composti organici per mezzo dell’ossidazione, che si innesca con la semplice esposizione del biossido alla luce solare. I residui organici (sporcizia, microorganismi, depositi inquinanti, ecc.) vengono catalizzati in acqua e diossido di carbonio. E’ anche possibile estrarre idrogeno da soluzioni acquose, sempre grazie alla semplice esposizione alla luce del sole. Queste caratteristiche rendono perciò la superficie dell’Epi–Phyte autopulente, economica ed ecologica, capace di ridurre l’inquinamento atmosferico e di purificare l’aria dell’ambiente circostante.

Aspetto gradevole, ecosostenibilità e capacità di migliorare l’ambiente circostante. Non ci resta che aspettare di ritrovarlo nelle nostre piazze al più presto, per poter usufruire anche noi di questo originale progetto.

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Marta Puleo

Marta Puleo Architetto

Rotella metrica come portachiavi, matita sempre in borsa, gira per la città sempre pronta ad appuntare qualcosa sul suo taccuino. Internet è la sua finestra sul mondo delle novità architettoniche. Ama sperimentare nuove tecniche costruttive, progetta case green e nel tempo libero si rigenera con Mojito:.il suo micione.