Calicantus: un caffè alla corte ducale

Passeggiando per la grande piazza d’armi del castello Sforzesco ci si ritrova persi ad immaginare la frenesia della vita che un tempo doveva scorrere accanto alle mura di Milano. Avvicinandosi alla Rocchetta, la parte più inespugnabile del castello, dentro cui si rifugiavano gli Sforza durante gli attacchi, si arriva ad uno spazio interstiziale che diventa luogo di sosta per l’occhio dopo le ampie prospettive appena attraversate. E lì compare Calicantus, la caffetteria della fortezza milanese.

In copertina: immagini di Caterina Bona

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In questo scenario così fortemente caratterizzato, il Comune di Milano si esprime, tramite un bando, a favore di un punto di contemplazione privilegiato; una nuova caffetteria, Calicantus, da realizzarsi secondo principi ben precisi:

  • utilizzo di materiali nobili,
  • maggior trasparenza possibile,
  • assenza di fondazioni stabili,
  • ridotte tempistiche di realizzazione.

Studio ARCò e Studio Ariano, in collaborazione, disegnano un edificio modulare in acciaio e vetro, standardizzato negli elementi al fine di agevolare la prefabbricazione in officina per ridurre al minimo le fasi di montaggio fissate in un tempo massimo di quattro settimane. Quello realizzato nel Castello Sforzesco di Milano è un progetto ancora sostenibile in quanto ha richiesto un intervento minimo eseguito con elementi di facile smontaggio e riciclaggio quali il legno, l’acciaio e il vetro. La sua presenza è nascosta alla vista prospettica che si ha dal portale o dalla rocchetta, e ci si accorge di questa scatola di cristallo solo camminando per caso, grazie alla sua posizione non invasiva.

 immagine di Caterina Bona immagine di Caterina Bona

Un nuovo elemento che si pone sulla scena con discrezione e modestia ma che brilla di luce propria.

La struttura è in elementi metallici di acciaio zincato e verniciato in bianco lucido ed i suoi profili dalle sezioni moderne diventano l’ossatura della composizione mentre la copertura totalmente vetrata inquadra nuove prospettive del castello. L'involucro è costituito da ampie vetrate che rendono la caffetteria in continuità con lo spazio circostante; il loro aprirsi o chiudersi modifica i punti di vista che incorniciano o riflettono gli elementi dell’area.

L'attacco a terra è definito da una pedana di travi di acciaio, che si appoggiano al terreno stabilizzato adagiandosi tra il dislivello del castello e le pietre della pavimentazione di BBPR che definiscono l'accesso alla Rocchetta e alla corte Ducale. 

 immagine di Caterina Bona immagine di Caterina Bona

 immagine di Caterina Bona immagine di Caterina Bona

 foto dello studio ARCò foto dello studio ARCò

Sono stati studiati degli arredi fissi all’interno, l’isola del bancone principale ed un nucleo di servizi, oltre a due tavoli in legno progettati appositamente e realizzati con tavole di rovere spesso 5 cm ottenute dal recupero di briccole veneziane che scandiscono lo spazio interno.

 foto dello studio ARCò foto dello studio ARCò

Nelle prime fasi della realizzazione si è predisposta l’area, spostando tre piante di agrifoglio nel cortile principale del Castello ed integrando il manto erboso con nuove essenze, ortaggi e sapori coerentemente con i temi di EXPO 2015.

Gli impianti sono stati inclusi nella struttura al fine di mantenere la pulizia e la semplicità del disegno architettonico e scorrono all’interno dei profili in acciaio. L’impianto idrico passa da asole ricavate dentro le travi del telaio su cui poggia la struttura, che sono ispezionatili sotto i nuclei dei banconi.
L’impianto elettrico  attraversa in orizzontale l’edificio passando tra le asole ricavate dalla giunzione delle travi della pedana. In verticale gli impianti seguono il ritmo della struttura, salendo in corrispondenza dei montanti verticali e  scomparendo dietro elementi in acciaio che si è riusciti a mantenere dello spessore minimo moltiplicando i punti di risalita.

Anche all’esterno i portali alle due estremità sono chiusi da cornici in acciaio utilizzate per integrare le luci esterne ed i motori dei sistemi di oscuramento, il vuoto lasciato tra di esse diventa pluviale che accompagna l’acqua nel canale di gronda.

Le soluzioni adottate in termini di design e tecnologia dei materiali fanno di questo luogo un segno chiaro dei nostri tempi, un punto di sosta da cui ammirare tutta la bellezza architettonica che lo circonda.

 immagine di Caterina Bona immagine di Caterina Bona

Antonino Puccio

Antonino Puccio Architetto

Siciliano, fondatore del giovane studio Nau Architetti con cui si dedica ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico. Adora l’high tech e le nuove tecnologie ed è un grande appassionato di Grafica e Design.