Un nuovo parco per Mosca: 13 ettari di verde nel cuore della città

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A partire dalla fine del 2014, per i prossimi 3 anni, è prevista la realizzazione del parco Zaryadye a Mosca, il primo parco costruito dal 1958 nella capitale russa; sorgerà nel vecchio quartiere di mercanti di Kitay Gorod, area storico–politica molto importante della città, alle porte del Cremlino e della Piazza Rossa. Questo quartiere abbandonato dal 2006, dopo la demolizione di un hotel da 3000 camere, tornerà finalmente a risplendere con i suoi 13 ettari di verde.

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Parco Zaryadye: il progetto del parco

Lo Strelka Institue ha annunciato il vincitore del concorso internazionale per la progettazione del parco di Mosca cui hanno partecipato 87 studi internazionali: si tratta dello studio Diller Scofidio + Renfro, già noti per il progetto della High Line a Manhattan, i quali si sono aggiudicati il primo posto davanti allo studio russo TPO Reserve e lo studio olandese MVRDV, ispirandosi al principio del Wild Urbanism, l’integrazione massima tra città e natura.

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Insieme con lo studio vincitore, hanno collaborato anche Hargreaves Associates per la pianificazione del territorio, Citymakers per il masterplan e diversi team internazionali per la realizzazione dei singoli elementi che costituiranno l’intero progetto; oltre al parco, è prevista la realizzazione di un anfiteatro ed un parcheggio da 500 posti auto.

L’idea di base è quella di creare un collage di componenti sovrapponibili sul territorio esistente, i quali costituiscano nell’insieme un filtro tra gli edifici e le infrastrutture circostanti; un mezzo per fuggire dalla routine urbana senza dover andare troppo lontano.

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Wild Urbanism: natura e costruzione convivono 

L'intero concept nasce dall’idea del Wild Urbanism, la filosofia architettonica per cui natura e costruzione possono e devono convivere equilibratamente.

A Mosca, questo concetto si realizzerà in un parco a più livelli, terrazze tematiche in cui verranno impiantati tipici elementi naturali dell’area sovietica: tundra, steppa, foreste e paludi.
Ogni livello, apparentemente indipendente si incontrerà con gli altri in punti focali, permettendo così di muoversi da uno stadio all’altro.

Le terrazze occuperanno l’area verde per uno svolgimento che va da Nord Est a Sud Ovest, supportate da tecnologie sostenibili ad alto livello per la regolazione della temperatura, del vento e della luce naturale, allo scopo di creare microclimi ideali alla conservazione della flora locale.

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Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!