I modelli energetici di Banham: conservativo, selettivo, rigenerativo e bioclimatico

Modelli-energetici

Reyner Banham, vissuto tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti, grande studioso dell’architettura moderna, fu il primo a proporre quattro modelli energetici: conservativo, selettivo, rigenerativo, bioclimatico. Modelli che denotano le caratteristiche energetiche di una struttura edilizia, definendone le tecnologie (innovative o meno) utilizzate per
la protezione dagli agenti esterni e lo sfruttamento degli elementi naturali per la climatizzazione passiva degli ambienti.

1. Modello energetico conservativo

Tale modello si basa sull’impiego di grandi masse murarie con grandi spessori, poche aperture di dimensioni ridotte e volumi compatti. L’intento è quello di aumentare al massimo l’inerzia termica dell’involucro edilizio per evitare che le condizioni termo–igrometriche ricreate all’interno si disperdano all’esterno. Lo si adotta per climi estremi, caratterizzati da valori eccessivamente alti e bassi delle temperature. L’edificio è inteso come una caverna, dove fa fresco d’estate e caldo d’inverno perché è tutta chiusa su se stessa, pesante e priva di aperture.

2. Modello energetico selettivo

Vuole filtrare dall’esterno le condizioni climatiche che si desidera ottenere all’interno. Per questo motivo si avvale di elementi tecnologici che lasciano passare la luce del sole per il riscaldamento passivo e l’illuminazione. E’ tipico dei climi tropicali, caratterizzati da alti valori dell’umidità relativa, ventilazione e soleggiamento.

3. Modello energetico rigenerativo

E’ un modello che si affida agli impianti di condizionamento artificiale per ricreare all’interno dell’abitazione le condizioni termo–igrometriche desiderate. Un modello che ha senso e può essere definito eco solo quando le macchine di cui si serve sono alimentate con energia derivata da fonti rinnovabili. E’ ideale a tutte le latitudini: si addice a qualsiasi tipo di clima.

4. Modello bioclimatico avanzato

E’ anche detto ecoefficiente o ambientalmente interattivo. Questo modello propone una totale armonia tra contesto ed edificio, una simbiosi che consente di ottenere condizioni climatiche interne ottimali. La progettazione architettonica infatti, secondo questo modello, sarà fatta considerando la presenza e l’importanza di elementi naturali vento, sole e terreno. L’orientamento dell’edificio, la gestione degli spazi interni, la presenza e la disposizione delle aperture, ogni dettaglio dovrà essere progettato tenendo conto dell’influenza dell’ambiente esterno.

Quest’ultimo modello energetico deriva da una sintesi dei primi tre ed è quello a cui si tende per realizzare architetture che non gravino sull’ambiente perché completamente parte di esso, architetture in grado di vivere e trasformarsi proprio come elementi naturali.
















Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.