Fotovoltaico che si spalma. Una vernice trasforma la luce in energia

Uno dei problemi legato all’impiego di pannelli fotovoltaici è quello estetico. Immaginare un borgo medievale ricoperto da celle fotovoltaiche non è facile, oltre che talvolta ostacolato da vincoli ambientali. Se da un lato le varie finanziarie tentano di agevolare l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici con incentivi fiscali, dall’altro i produttori sono alla spasmodica ricerca di una soluzione per integrare i moduli architettonicamente. I ricercatori statunitensi della Notre Dame University hanno messo a punto una vernice capace di trasformare la luce in energia. Si tratta di una miscela di materiali polimerici e di particelle di biossido di titanio rivestite con solfuro e seleniuro di cadmio sospesa in una soluzione idroalcolica per creare una pasta. Ricoprendo con questa pasta un buon conduttore ed esponendo il tutto alla luce, si può generare elettricità. Le capacità della vernice fotovoltaica di generare elettricità saranno determinate e condizionate dal materiale sul quale verrà posata. Il non utilizzo di silicio nelle sue componenti risulta positivo in vista dell’aumento del prezzo delle celle solari al silicio.

La rivoluzione è evidente: basterà sostituire la comune vernice con la Sun–believable per evitare l’istallazione di antiestetici pannelli solari. Non solo in campo architettonico, ma anche in quello navale, automobilistico, aereo...

L’impiego di vernici “intelligenti” potrebbe rispondere alle continue perplessità che nascono dal selvaggio impiego dei campi fotovoltaici, che deturpano il paesaggio, potrebbe finalmente sradicare la concezione secondo la quale l’utilizzo di energie alternative debba essere una scelta antiestetica, potrebbe portare ad un abbattimento dei costi per l’assenza di silicio e può senza dubbio risolvere il problema legato allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici.

La scoperta è nella sua fase iniziale e per questo del tutto sperimentale. L’obiettivo dei ricercatori è l’abbattimento dei costi di produzione e il miglioramento dell’efficienza ottenuta fin’ora. Al momento infatti la capacità energetica della vernice è dieci volte minore rispetto ai pannelli al silicio.

Difficile dire quando la Sun–believable entrerà a far parte delle soluzioni energetiche alternative di seconda generazione. E’ incoraggiante però scoprire quanto possa essere possibile immaginare per il futuro non solo città ecosostenibili ma anche esteticamente gradevoli.

Elena Casolino

Elena Casolino Architetto

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