La prima autostrada per biciclette. 60 km da pedalare nel cuore della Germania

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Nasce in Germania la prima autostrada per biciclette, Radler B–1, che collegherà le città diDortmund e Duisburg nella regione della Ruhr. La struttura lunga 60 km sorgerà su un percorso parallelo a quello dell’attuale autostrada per automobili A40, e sarà realizzata entro il 2021: consentirà di ridurre notevolmente la grande quantità di traffico che vi si concentra quotidianamente, che costringe gli autoveicoli a procedere molto lentamente per la congestione che vi si genera, tanto da essere stata soprannominata “Autostrada delle lumache”.

I vantaggi della bicicletta

IL PROGETTO IN GERMANIA

Proprio come un’autostrada, la grande pista ciclabile si svilupperà lungo un percorso di circa 60 km, con doppia carreggiata separata per sensi di marcia, contenuta in una larghezza di 5 metri, ed essendo progettata per favorire al massimo la percorribilità da parte dei ciclisti, sarà realizzata interamente in pianura, con superficie asfaltata, senza curve strette o pendenze e senza incroci, con una buona illuminazione che ne consentirà la fruibilità anche durante le ore serali e notturne.

L’alta densità delle persone che risiedono nella zona ha favorito la decisione di realizzare tale struttura: già numerosi Tedeschi si spostano ordinariamente in bicicletta, per evitare le lunghe code generate dal traffico automobilistico, e sicuramente il numero sarà incrementato a seguito dell’ultimazione del progetto: lo assicura Jens Hapke, dirigente dell’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali, la Regionalverband Ruhr.

Inoltre l’autostrada delle bici favorirà una notevole riduzione delle emissioni di CO2 nell’aria, assicurando un nuovo assetto di viabilità e sostenibilità all’intero tratto autostradale.

“Se vogliamo convincere molti automobilisti a passare alle due ruote, dobbiamo offrire collegamenti con alte prestazioni” – afferma l’esperto di mobilità Dortmund Winfried Sagolla – “Ci si aspetta fino a due milioni di utenti potenziali grazie anche alla crescente sensibilità dei Tedeschi alla bicicletta e l’aumento considerevole di biciclette elettriche che aiutano i ciclisti con la pedalata assistita permettendo loro di compiere anche lunghi tragitti in sella”.

La Germania, tra i Paesi europei più sensibili all’ambiente ed alla mobilità sostenibile, si sta muovendo concretamente per realizzare questo progetto, appassionando tutta la lobby delle due ruote, tedesca ed internazionale, generando così ammirazione ed invidia da parte di molti Paesi del mondo.

COSA ACCADE IN ITALIA?

La situazione, nel nostro Paese, non è certamente “verde” come in Germania; tuttavia, recenti indagini e report dell’Osservatorio Linear del Gruppo Unipol hanno rilevato che sul territorio nazionale sarebbero presenti ciclisti per un totale di circa 25 milioni di persone. Con l’aumento del numero di biciclette, è necessario ovviamente l’adeguamento delle infrastrutture atte ad ospitarle, a garantirne la sicurezza e l’incolumità.

La prima bici–strada italiana sorgerà in luogo del collegamento della vecchia via ferroviaria tra Bologna e Verona: il primo tratto, tra San Giovanni in Persiceto e Crevalcore è già stata finanziato, però i lavori tardano ad essere avviati; l’accordo prevede la presa in comodato d’uso gratuito dell’area dismessa della Rete Ferrovie Italiane da parte delle Province.

Passo dopo passo, pedalata dopo pedalata, riusciremo a raggiungere una maggiore sostenibilità e vivibilità, per l’uomo e per l’ambiente? Non possiamo dire quanto ci impiegheremo e che risultati saremo in grado di ottenere: l’importante, per il momento, è mettersi in cammino!

Ivana Fasciano

Ivana Fasciano Architetto e Designer

Inventiva a 360°, trova nell’architettura la valvola di sfogo per il suo estro creativo. Adora progettare ville immerse nel verde. L’arte, la musica ed i viaggi le danno la carica per imbattersi ogni giorno in una nuova avventura.