EcoPost, la cassetta postale casalinga diventa digitale

Eco-post

Bastava pensarci, ed in effetti chissà quanti studenti di informatica si sono gingillati con l’idea. Ma ora l’idea è divenuta realtà, ogni cassetta postale del mondo (si, proprio quello scatolotto fuori dell’uscio di casa o dell’ufficio) ha da qualche tempo il suo omologo virtuale. Ma di che si tratta esattamente?

Semplice! Si tratta di un indirizzo e–mail nella forma:

STATO. REGIONE. PROVINCIA. CITTA’. INDIRIZZO. CIVICO. PALAZZINA. SCALA. PIANO. INTERNO @ ECOPOST.ORG

Tutto qui, una casella e–mail come tante, magari con il nome un po’ più lungo, ma con un potenziale intrinseco enorme, ed un obbiettivo: azzerare il consumo di carta per la posta tradizionale, che però significa anche zero CO2 per il trasporto della carta stessa, milioni di tonnellate di inchiostro in meno, ed una inarrivabile rapidità del servizio postale massivo.

Già da tempo, in verità, molti di noi sono abituati a farsi recapitare bollette, estratti conto, ed altre comunicazioni sulla propria e–mail, ma qui il salto è totale, il nostro indirizzo stradale fisico sbarca nella rete. Si possono solo azzardare le possibili evoluzioni di questa semplice ma dirompente soluzione.

EcoPost è un’iniziativa non–profit con l’obbiettivo dichiarato di risparmiare dalla distruzione le foreste, almeno per quanto riguarda la loro trasformazione in carta, e non è poco, ogni famiglia italiana riceve fino a 30 Kg di posta cartacea all’anno.

In questa posta che riceviamo c’è molto ‘spam’ cartaceo, pubblicità non sempre desiderata che inoltre è, come abbiamo visto, un grande danno per l’ambiente.

Le caselle di EcoPost risolvono questo problema con due nette scelte strategiche: potranno inviare messaggi alle caselle ‘geografiche’ solo i mittenti accreditati, e i destinatari potranno selettivamente decidere da quali, tra questi mittenti, ricevere i messaggi. In pratica, se voglio ricevere i volantini pubblicitari del locale supermercato, ma non del mobilificio di zona, non devo far altro che deselezionare quest’ultimo dai mittenti ‘graditi’ ed il gioco è fatto. Ed in ogni momento posso rivedere le mie decisioni al riguardo, nella mia piena autonomia, di consumatore certo, ma consapevole ed attivo.

Anche pubblicità dunque, questo si, ma il controllo è tutto dalla parte dell’utente finale, ed i mittenti potranno sapere quanti, ma non quali, destinatari hanno effettivamente raggiunto, ad ulteriore garanzia della privacy del destinatario.

EcoPost quindi realizza il perfetto equilibrio tra salvaguardia dell’ambiente, limitazione dello spam e, per la prima volta per servizi di questo tipo, controllo in mano all’utente finale su cosa ricevere e cosa no.

Le caselle di EcoPost infatti sono molto speciali, al pari delle cassette postali tradizionali sono soltanto riceventi, ed inoltre non è possibile inviare verso di esse messaggi massivi indiscriminati. A questo pensa lo speciale mail server di cui è dotato il servizio.

Il servizio è offerto a titolo completamente gratuito per gli utenti. Chi vorrà invece inviare messaggi potrà farlo ma solo previo ‘accreditamento’ al servizio, e la sottoscrizione di una piccolissima quota per ogni messaggio spedito, ciò allo scopo duplice di identificare con certezza chi invia messaggi e creare il contributo economico necessario a mantenere attivo il servizio EcoPost.

Il controllo sulla privacy è totale, i dati personali non sono cedibili a terzi, a nessun titolo. E’ possibile cancellarsi dal servizio con un semplice click e tutti i nostri dati verranno rimossi istantaneamente. Inoltre i messaggi sono inviati senza la ricevuta di ritorno, non si tratta quindi della tanto discussa PEC (Posta Elettronica Certificata), ma di una semplice (ed utilissima per l’ambiente) dematerializzazione della posta tradizionale.

Il servizio EcoPost è inoltre a disposizione, a titolo completamente gratuito, per le organizzazioni, governative e non, che hanno funzioni di assistenza alla popolazione in caso di eventi eccezionali ed emergenze ambientali.

Infatti, un ulteriore pregio del servizio è che essendo le caselle postali casalinghe ‘migrate’ sulla rete, esse sono disponibili anche in caso di irraggiungibilità fisica delle abitazioni da parte del vecchio servizio postale tradizionale. Ciò consente il mantenimento delle comunicazioni verso i proprietari di case ed aziende anche nelle fasi immediatamente successive all’evento (inondazioni, terremoti, ecc).

Scopri il servizio di EcoPost