L'architettura accoglie musica d’autore al Printemps des Arts

Le architetture sono sempre più protagoniste di eventi culturali, come involucro non scontato, piuttosto, parte dello spettacolo stesso. E’ la formula accattivante degli eventi itineranti e diffusi. L’ultimo in termini temporali, appena concluso a Monte Carlo, è il Printemps Des Arts, Festival di arte e musica, a ridosso della primavera, che alla volontà di mantenere un livello di qualità elevato nel presentare al pubblico i più grandi artisti del momento, sotto la direzione artistica di Bruno Mantovani, e la presidenza di S.A.R. la Principessa di Hannover, si pregia di presentare il contenuto in luoghi sempre diversi.

Quest’anno ben 14 location dentro e fuori le mura del Principato, sale da concerto e spazi non convenzionali, che hanno ospitato gli appuntamenti dell’edizione 2023, dall’Auditorium Rainier III all’Opera, dal One- Monte-Carlo e Galerie Hauser & Wirth all’Hôtel Hermitage, dal Théâtre Princecce Grace al Club des résidents étrangers, dall’Église Saint-Charles al Théâtre des Variétés, dal Tunnel Riva alla Société nautique, dal Museo Oceanografico al Centre Culturel Prince Jacques a Beausoleil dall’Hôtel de Monaco a Cap-d’Ail al Conservatorio di Nizza.

Uno spettacolo nello spettacolo, con scelte sorprendenti e gusto spiccato per la diversità delle espressioni artistiche, musiche dell’XI fino al XXI secolo, sinfonie, opere, recital, rappresentazioni, danza, teatro, eccetera. Chi frequenta il Festival negli anni trova le diverse strutture, dai teatri agli hotel interessanti quanto la musica stessa, e apprezza le nuove location soprattutto non convenzionali, vissute sotto forma di scoperte, prima dell'apertura della sala da concerto, per appuntamenti pomeridiano, quando il festival offre emozionanti incontri con compositori, interpreti e musicologi. Come la tavola rotonda su Scriabin con lo scrittore Yves Clément alla galleria Hauser e Wirth e il concerto dedicato, sullo sfondo delle opere di di Amy Sherald con la mostra The World We Make in questi giorni in esposizione in galleria.

Hauser & Wirth Monaco. Courtesy Hauser & Wirth. Photo: François Fernandez. Hauser & Wirth Monaco. Courtesy Hauser & Wirth. Photo: François Fernandez. 

Sorprendente il luogo Hauser & Wirth Monaco, un edificio iconico, progettato da Rogers Stirk Harbour + Partners, vicino allo storico Hôtel de Paris. Con uno pazio espositivo principale di 290 metri quadrati, e pareti alte nove metri, con la luce che entra dall’alto, attraverso un lucernario di grande atmosfera. Incantevole è poi l’esterno, il giardino e la scalinata per accedere alla galleria, molto scenografica per installazioni ambientali. A progettare la risistemazione della galleria, lo studio Selldorf Architects di New York.

Insomma arte nell’arte, un modo per scoprire l’architettura e le sue sfaccettature mente si fruisce un’altra forma d’arte, musica, poesia, ballo.

Credits foto di copertina:
‘Amy Sherald. The World We Make,’ Hauser & Wirth Monaco, 2023 Photo: Andrea Rossetti

Annalisa Tirrito

Annalisa Tirrito Giornalista

Giornalista professionista, è specializzata nel settore turistico e life style, tra cultura, arte, architettura, ambiente, enogastronomia, e tutto ciò che di bello propone la vita. Viaggia, vede, comunica, si ciba di magiche atmosfere e ama il suo lavoro, che non cambierebbe mai.