APE: qual è la realtà degli edifici italiani a 3 mesi dall’entrata in vigore della legge?

Con la legge 90/2013 l’APE (attestato di prestazione energetica) è divenuta obbligatoria per tutti gli edifici italiani, sostituendo di fatto l’ACE. Con la nuova certificazione energetica l’Italia si è adeguata ai dettami dell’Unione Europea in materia di efficienza energetica: a partire dal 6 giugno ai contratti di affitto o di compravendita di immobili va allegato il nuovo attestato, pena la nullità dei rogiti notarili

Gli edifici vengono classificati secondo efficienza e consumi energetici dalla classe A alla più bassa classe G: alla capacità di consumare minore energia, a parità di dimensioni, corrisponderà un incremento di valore dell’edificio.

Dopo 3 mesi dall’entrata in vigore della legge che ha introdotto l’APE, qual è la situazione degli edifici italiani?
Gli specialisti di Mioaffitto.it, il portale specializzato nell’affitto di immobili residenziali in Italia, hanno analizzato l’attuale situazione su circa 137 mila edifici e lo scenario emerso dalla ricerca non è dei più rosei.

Soltanto il 2% delle case italiane sono collocate in classe energetica A, mentre circa il 56% degli edifici è in classe G, dato facilmente giustificabile se si considera l’epoca di costruzione di questi manufatti, i più realizzati quando l’efficienza energetica non era una delle tematiche tenute in conto da progettisti e costruttori.

La percentuale si abbassa in città come Firenze e Roma. Il capoluogo toscano vanta solo 1,3% di edifici con certificato energetico A contro l’86% ancorato in classe G.
Anche la capitale è lontana dalla media europea: qui i dati parlano di un 81% di manufatti con certificazione di tipo D e un 3% classificabile in A.

Non è dunque un caso che siano proprio Lazio (76%) e Toscana(73%) le regioni italiane con la più alta percentuale di edifici energivori, seguite dalla Sicilia (72%).

Poco efficienti anche le abitazioni della Lombardia. Solo a Milano sono in classe D il 65% degli edifici, mentre sono pienamente promossi in A l’1,4%.

È una regione del sud d’Italia ad avere il più alto numero di abitazioni efficienti: con 5 edifici su 100, la Puglia spicca in tutta la penisola aggiudicandosi il record italiano, dimostrandosi potenzialmente la più appetibile nel mercato immobiliare.

Rispetto per l’ambiente e risparmio economico saranno più semplici da ottenere ora che l’efficienza energetica è divenuta, fortunatamente, un obbligo.