Le novità del Quinto Conto Energia e i finanziamenti sulle rinnovabili

icon1

Il titolo sui finanziamenti per le rinnovabili previsti dal Quinto Conto Energia sembrerebbe ottimista, eppure gli argomenti trattati evidenziano l’incapacità, a tratti intenzionale, non solo di dare sostegno ad uno tra i pochi ambiti di mercato che attualmente può vantare risultati significativi per il paese, ma anche semplicemente di mantenere le condizioni per tenerlo in vita. È dello scorso 22 Marzo presso l’hotel del Quirinale a Roma l’incontro tra

organizzazioni e imprese della green economy con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini per il “Manifesto per un futuro sostenibile per l’Italia”; il Ministro, mentre lancia gli Stati Generali della green economy, dà cattive notizie sul fotovoltaico e nessuna data per l’uscita dei decreti attuativi sulle altre tecnologie; “Il gioco non è per niente facile” dichiara dopo aver ascoltato la prima serie di domande “da un lato c’è l’approccio del Governo che è molto orientato alla riduzione del debito pubblico, obiettivo giustamente strategico e sacrosanto e, dall’altro, le misure per la crescita che sono tuttora all’interno di un processo ancora molto controverso e tutt’altro che lineare”. A quanto pare però entrambe le visioni parrebbero orientate verso una riduzione degli incentivi.

Il senatore Francesco Ferrante ha inoltre ricordato che anche gli incentivi per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica sono in attesa dei decreti attuativi: "Uno dei settori trainanti e più innovativi del nostro Paese attende i decreti attuativi sugli incentivi dal 29 settembre, quindi da 6 mesi. È assurdo sentire dal Governo che si è ancora lontani dalla definizione di testi che dovevano essere già pronti, quando il comparto delle rinnovabili è bloccato, gli investimenti sono fermi e l’occupazione è in pericolo”.

CARPE FUNDUM
Riguardo al Fondo rotativo di Kyoto, Clini afferma infine che "le domande superano già le risorse. In quattro giorni abbiamo coperto tutta la disponibilità, a dimostrazione che, quando vengono messi in campo gli strumenti giusti, la green economy funziona”. In effetti il dubbio non era tanto sulla funzionalità, quanto semmai sull’entità degli strumenti messi in campo: è già successo che con risorse così limitate e con un meccanismo di selezione basato sulla precedenza di presentazione delle domande, ad usufruirne siano state realtà di una certa entità (non certo quelle di piccole dimensioni che caratterizzano la professionalità italiana) che hanno potuto completare le complesse procedure di richiesta senza troppi scrupoli.

BOZZE DI CONTO ENERGIA
Nel frattempo dal 22 pomeriggio comincia a circolare sulla green–net una bozza in due versioni, intestata Ministero dello Sviluppo Economico (di concerto con il Ministero dell’Ambiente) di un ipotetico quanto preoccupante Quinto Conto Energia. Oltre al particolare che le bozze sono pervenute da computer interni alle sedi ENEL, il che pone, come fa notare Leonardo Berlen su QualEnergia.it, il problema del conflitto di interessi tra uno dei maggiori operatori del settore e l’organo istituzionale legislativo, esse rappresentano un ulteriore colpo basso all’intero settore del fotovoltaico.

I NUOVI CRITERI

  • Il nuovo Conto Energia entrerà in vigore già dal 1° luglio prossimo, anticipando di ben 54 mesi la fine del suo predecessore, che a sua volta aveva anticipato di 20 mesi la fine del precedente: viene mantenuta ed ampliata la tendenza parricida di questo schizofrenico finanziamento.
  • Gli incentivi avranno un limite di spesa semestrale di 80mln di euro, più 10 per gli impianti integrati ed innovativi, più altri 10 per gli impianti a concentrazione. Tale limitazione favorisce gli installatori più veloci e con maggiori capacità economica, che non sempre sono i migliori e nemmeno quelli che avrebbero maggior bisogno di facilitazioni sul mercato.
  • L’obbligo di iscrizione ad un albo degli impianti, una complessità normativa finora riservata ai grandi impianti, viene estesa a tutte le installazioni di potenza superiore ai 3kW, includendo una parte significativa dei piccoli impianti domestici (ormai la maggior parte delle utenze extraurbane, quelle maggiormente papabili per impianti fotovoltaici domestici, usufruisce di contratti da 6kW di potenza). Oltre a complicare la pratica già di per sé elaborata, tale obbligo crea l’occasione per privilegi e scorciatoie che in questo paese hanno genesi quasi istantanea.
  • Viene inoltre istituito un sistema di priorità per l’iscrizione a tale albo, che antepone nell’ordine: impianti su edifici con certificazione energetica (almeno classe D), sostituzione coperture in amianto, aziende agricole fino a 200kW, impianti in comuni con meno di 5000 abitanti, installazioni su pergole, tettoie e serre, e poi gli altri. La sequenza in sé risponde ai principi del finanziamento, ma l’esistenza di una priorità scoraggia l’installazione di quegli impianti che non si trovano ai primi posti.

icon1

FINALE. LENTO
Nel corso del convegno organizzato lo scorso 23 Marzo da Kyoto Club e GSE Tullio Fanelli, sottosegretario del Ministero dell’Ambiente con delega all’energia, ha cercato di alleviare il colpo assicurando che le bozze in circolazione sono provvisorie e ancora poco attendibili. “Il Governo si impegna a trattare il fotovoltaico con la stessa attenzione riservata alle altre fonti: senza azzerarlo, ma anche senza privilegiarlo” ha aggiunto, e ci si può ben credere; peccato che il governo ancora non abbia ben chiaro che una differenza tra fonti energetiche esiste, che l’energia solare è gratuita e che altre fonti hanno, dati alla mano, costi di approntamento gestione e dismissione degli impianti, nonché di approvvigionamento e mantenimento delle materie prime necessarie, maggiori di diversi ordini di grandezza. L’allontanamento dei capitali esteri da un mercato ormai definito instabile sottolinea l’incongruenza dello sviluppo normativo e l’incapacità di gestione dell’industria delle rinnovabili.

Inequivocabile anche la dichiarazione di Zorzoli, presidente di ISES Italia: “… la bozza in circolazione del Quinto Conto Energia è concepita in modo tale da provocare una quasi certa paralisi del settore. Prima di qualsiasi decisione, i Ministeri competenti devono pertanto aprire un tavolo di consultazione con tutte le associazioni interessate, in modo da pervenire a una normativa rigorosa, ma non distruttiva di un settore in grande sviluppo”.

Il settore del fotovoltaico (come quelli del termico a concentrazione, delle auto elettriche o dell’eolico) avrebbe in questi anni espresso alcune eccellenze del paese se fosse stato opportunamente coltivato, ma come accade ormai troppo spesso, la parola rimane ai mediocri ed il potere economico nelle mani di chi lo può ottenere con la forza.










Francesco Cherubini

Francesco Cherubini Dottore in Fisica

Nasce ricercatore biofisico per morire progettista HVAC tra ingegneri, architetti e geometri. E’ il classico soggetto che ha una lavatrice a pedali in cantina e l'estate fa campeggio con i pannelli solari e l'impianto a 12 volts autocostruito. Passione per l'artigianato, il rugby e l'essenzialità.