Monografie Taschen sull’architettura: Basic Architecture Series

Una monografia per scoprire parte del vasto e variegato repertorio architettonico di Renzo Piano, architetto che riesce ad esprimersi con una grande varietà di forme, materiali, tecnologie. Il testo ripercorre la storia dell’architetto genovese, dal successo del Centro Pompidou a Parigi, ad architetture tanto primordiali quanto futuristiche (il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou a Nouméa, nella Nuova Caledonia) fino ad edfici che hanno trasformato il profilo di alcune tra le città più affermate al mondo, come New York (la sede del New York Times) e Londra (The Shard).

L’artista del ventunesimo secolo, scomparsa prematuramente nel 2016, ha creato un linguaggio architettonico nuovo, in cui gli elementi architettonici si fondono gli uni negli altri. Tra critiche ed elogi, Zaha Hadid è riuscita ad imporsi nel panorama internazionale diventando la prima donna ad aver vinto sia il premio Prizker per l’architettura che la medaglia d’oro del RIBA.

Alvar Aalto (1898-1976), artista poliedrico, accademico, appassionato di viaggi, dipingeva. Sosteneva che l’architettura avesse il compito di valorizzare le qualità umane, per questo riteneva che dovesse essere riposta la stessa attenzione nella progettazione di oggetti piccoli come un cucchiaio a spazi vasti quanto intere città. Ha disegnato oggetti di design e progettato edifici, dapprima neoclassici, poi estremamente funzionali, infine organici, con l’utilizzo di materiali caldi come mattoni e legno. È stato anche autore di piani regolatori per la Finlandia e la Svezia.

Questa monografia dedicata all’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe (1886-1969) presenta oltre venti suoi progetti influenti nel panorama architettonico americano ed europeo del ‘900. Mies van der Rohe, celebre per il motto “less is more” (letteralmente “meno è più”), è tra i principali portavoci di un’architettura essenziale, seppur monumentale e tragica, che fa del dettaglio la sua forza, al punto che “God is in the details” è un altro dei suoi motti, cioè “Dio è nei dettagli”.

Il testo racconta della storia di un uomo visionario il cui ingegno e creatività contribuirono a rendere Barcellona la metropoli internazionale che è attualmente. Antoni Gaudì, vissuto tra il 1852 ed il 1926, ha prodotto opere dapprima neogotiche, poi in uno stile completamente originale, mai sperimentato prima, l’hanno reso celebre a tal punto che oggi si associa indissolubilmente la capitale della Catalogna al suo nome.

Tra i principali maestri dell’architettura moderna e considerato tra i padri del razionalismo europeo, Adolf Loos (1870-1933) è stato il portavoce di un’architettura spoglia di abbellimenti, semplice e funzionale. Nel suo saggio “Ornamento e delitto” si esprimeva contro le decorazioni, così diffuse durante la Secessione viennese, viste come pura nostalgia del passato che occulta le vere forme della modernità.

La storia pionieristica di Frank Lloyd Wright (1867-1959), che dalle prairie houses ha realizzato le case più famose d’America inventando un modello per l’architettura rurale attraverso materiali propri dell’edilizia industriale. Dalla Casa sulla cascata al Guggenheim Museum di New York, le sue opere sono tra le più famose nella storia dell'architettura.

Considerato il padre dell’architettura occidentale, Andrea Palladio (1508 – 1580) attraverso forme e archetipi derivati dall’architettura dei templi greci e romani ha costruito un linguaggio universale noto come “palladianesimo” che, dall’eleganza delle ville venete,  è stato recuperato oltreoceano negli edifici rappresentativi della politica americana.