Una scultura ambientale per Lugano. Il nuovo progetto di Cino Zucchi

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La realizzazione di una nuova strada ha sempre ripercussioni sul territorio in cui viene collocata. Col fine di migliorare gli spostamenti umani, ogni nuova arteria modifica l’assetto territoriale e di conseguenza anche i modi in cui il luogo viene vissuto. Effetti ancora più incisivi si hanno quando, invece di una strada, si realizza una galleria, che scava i promontori ottenendo attraversamenti prima impossibili. Un esempio è costituito dalla nuova galleria nei pressi di Lugano, in Svizzera. Lunga 2630 metri, nasce per collegare la valle del Vedeggio con la valle del Cassarate.

Questo attraversamento ha già innescato forti modifiche urbanistiche nella zona, che interessano particolarmente la città di Lugano, per la quale la galleria diviene un nuovo portale di ingresso da nord. Al fine di celebrare questo nuovo accesso, ma anche per mascherare il cantiere rimasto aperto nell’attesa della seconda fase esecutiva, si è richiesto l’intervento del CZA, Cino Zucchi Architetti, che, collaborando con lo Studio d’ingegneria Mauri&Banci SA per l’aspetto esecutivo e strutturale, ha proposto una struttura dal design semplice ed essenziale che riuscisse ad armonizzarsi con l’ambiente circostante.

Una “scultura ambientale” che tenga conto del punto di vista cinematico degli automobilisti che percorrono l’autostrada e che, allo stesso tempo, riesca a rapportarsi con l’orografia del sito. Sfruttando le potenzialità della programmazione parametrica, si è realizzata una superficie sinuosa che alterna andamenti concavi e convessi e che si eleva a diverse altezze fino a raggiungere un massimo di 10 metri. Un paravento che non vuole occludere ma filtrare la visuale e che per questo non è opaco ma rigato.

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Costituita da una serie di pali di legno di abete, la struttura consente di ottenere un piacevole gioco di luci e ombre , una serie di trasparenze continuamente variabili al variare dell’inclinazione puntuale della stessa superficie, delle condizioni atmosferiche e dell’ora del giorno. Tale scultura si estende per circa 230 metri dall’ingresso alla galleria, poggiandosi su un letto di ciottoli bianchi che nascondono l’innesto dei pali a terra e che rendono più leggera l’intera opera. Questo seppur piccolo intervento è solo l’inizio di una serie di future operazioni urbane atte a promuovere la città di Lugano e l’intera area ad essa limitrofa.

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Marta Puleo

Marta Puleo Architetto

Rotella metrica come portachiavi, matita sempre in borsa, gira per la città sempre pronta ad appuntare qualcosa sul suo taccuino. Internet è la sua finestra sul mondo delle novità architettoniche. Ama sperimentare nuove tecniche costruttive, progetta case green e nel tempo libero si rigenera con Mojito:.il suo micione.