Da parcheggio su una fiumara a parco lineare

In Calabria la fiumara Catona, uno dei tanti corsi d'acqua cementificati e tappati dall'asfalto, è stato trasformato in un parco lineare colorato e rinverdito, restituito alla comunità che oggi utilizza lo spazio, prima ridotto a parcheggio, per manifestazioni, incontri, momenti di relax e gioco.

Per i Romani, ogni angolo della Terra era abitato da una divinità minore, un genius loci. Ciò che ai loro occhi distingueva uno «spazio» (generico, senza tratti individuali) da un «luogo» era il fatto che il luogo era unico, irripetibile, assolutamente singolare grazie, appunto, alla presenza del piccolo dio senza nome. Il mondo dei Romani era pieno di divino e il poeta Servius poteva affermare: «Nullus locus sine genius».

Marco Martella in "Tornare al giardino", Ponte alle Grazie, 2016

Lunga e forzata è l'assenza del genius loci in tutti gli spazi cementificati, villette e centri commerciali che continuano a deturpare il territorio italiano, nei centri storici e nelle periferie agricole e industriali. A volte, però, il genius loci riaffiora o viene ricreato grazie alla lungimiranza delle amministrazioni comunali, a talentuosi progettisti e a comunità consapevoli e attive.

A San Roberto, piccolo centro agricolo pre-aspromontano, l'architetto paesaggista Michelangelo Pugliese riesce a convertire una gettata di asfalto, rovente d'estate fino ai 50-60°C, in un parco lineare multifunzionaleColorato, popolato da graminacee, prati e piazzette, rappresenta il riscatto di uno spazio anonimo, un parcheggio sopra una fiumara, elevato a luogo significativo, dedicato e realizzato per la comunità locale.

parcheggio fiumara parco b

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In Calabria moltissimi corsi d´acqua sono stati cancellati dal territorio, cementificati e deviati perché considerati un ostacolo all'espansione edilizia o per la sicurezza dei cittadini. Proprio come nel comune di San Roberto, in provincia di Reggio Calabria, dove negli anni '90 un tratto della Fiumara Catona è stato intubato e tappato dall'asfalto per ottenere uno spazio pubblico. Larga 15 m e lunga 300 m, la strada-piazza era utilizzata dalla comunità attivamente, per manifestazioni, incontri, momenti di relax e gioco.

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Il progetto vuole ricucire le due sponde della fiumara Antica Telesia attraverso il ridisegno del suolo, l'aumento delle superfici piantumate e l'eliminazione di circa 3000 mq di asfalto esistente. È l'occasione per creare un parco lineare con sequenze di diversi spazi e richiami al genius loci, affinchè diventi un luogo riconoscibile, contemporaneo e a misura d'uomo.

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Il progettista spiega come "la strada diviene occasione per un parco lineare, dove una sequenza di spazi: un mirador, una piazza ludica, un giardino, una piazza pavimentata, un parcheggio decorato e due passeggiate scandiscono l’alveo sospeso. Un disegno di siepi ricuce e ridefinisce gli ambiti e la spazialità. La piazza centrale ha un carattere dinamico, bicromo, cangiante, mai statico ma, la distanza fa percepire l’armonia del disegno".

Siamo in un paesino calabro dove sono ancora forti le usanze conviviali, come la recita del rosario, il ricamo o l'incontro di amici e conoscenti: attività ora accolte nelle tre piazzette Mirador, Ricamatrici e Busceti. Sotto il sole cocente si delineano le ombre scure degli alberi, piante e arredi urbani sul manto a fasce, sulla distesa verde e sulle porzioni asfaltate.

La Piazza Vasarely è l'anima del parco, caratterizzata da una pavimentazione bicroma con fasce bianche alternate di perlatino di Sicilia a fasce scure di pietra dell'Etna. Dal pattern a righe, un omaggio a Victor Vasarely (fondatore dell'op art), si passa ai movimenti dolci e sinuosi delle vasche rosse, su cui sono ritagliati alcuni sedili in pietra. Siamo nel giardino delle graminacee, Telesia, dove vengono raccontati poeticamente il paesaggio e i colori della vallata e della fiumara. Le vasche in acciaio verniciato seguono uno schema labirintico e ospitano una collezione di graminacee ornamentali su fondo sabbioso. A tratti, sulle vasche, poggia un sistema di sedute modulari trapezoidali. Dalla via Busceti è possibile accedere al giardino tramite una passerella in ferro che taglia il laghetto Rumìa. Una semplice recinzione in ferro cinge lo specchio e caratterizza l'entrata colorata al parco. 

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Come nei parchi nord europei è presente anche un prato inclinato, il Solarium, piantumato con erbe a bassa manutenzione (Zoisa japonica), ideale per stendersi, giocare e rilassarsi. Circondato da una piccola cavea naturale, è stato recuperato uno spazio chiamato Prato-piazza polivalente, dove le sedute in cemento dai bordi arrotondati sono poggiate sul terreno e fungono anche da contenimento.

A ovest si sviluppa il parcheggio ludico, che in assenza delle auto, diventa una piazza caratterizzata dalle decorazioni astratte dipinte a terra, foglie gigantesche dai colori vivaci, bianche e azzurre su sfondo scuro.

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L'amministrazione del paese di 1.800 abitanti ha voluto e sostenuto fortemente questo progetto di rigenerazione urbana; opera alquanto esemplare se si considera non solo la qualità e coerenza progettuale ma anche il budget disponibile: 307.000 euro per una superficie di 11 mila mq. Nel 2016 l'intervento ha ottenuto il prestigioso “Premio Ippolito Pizzetti”, promosso dall’AIAPP (Associazione Italiana Architettura del Paesaggio) e il “Premio Simonetta Bastelli” a San Venanzo (Tr).

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.