Le banlieues parigine. Proposte per un ampio progetto di riqualificazione urbana

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Quando penso alle banlieues parigine, oggi interessate da ipotesi di riqualificazione urbana ad opera di importanti studi di architettura, mi viene subito in mente non un progetto, bensì il cattivissimo Vincent Cassel nel film “L’odio” di Mathieu Kassovitz che nella scena iniziale sussurra: Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggiosi ripete: “Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene.” Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio. Il film, girato in bianco e nero ed ispirato a fatti realmente accaduti, è ambientato nella banlieue di Parigi, luogo tristemente noto per essere spesso teatro di violenti scontri tra bande rappresentanti – si fa per dire – le varie etnie che loro malgrado risiedono in queste che sono davvero le periferie delle periferie di Parigi.

Curiosità: I monumenti di Parigi e la riqualificazione sostenibile della città

Della loro riqualificazione urbana si è fatto sempre un gran parlare fino a quando nel 2007 anche le banlieues sono state inserite nel progetto Grand Paris, “consultazione nazionale sul futuro della metropoli parigina” voluta da Sarkozy per ridisegnare il futuro della capitale parigina entro il 2030: 10 architetti ed urbanisti di fama – e relative equipes – sono stati quindi invitati a proporre scenari possibili per la metropoli, in vista della realizzazione di un imponente piano di riqualificazione sostenibile del territorio urbano.

Sviluppo dei trasporti pubblici, aumento di spazi verdi, densificazione del costruito ed utilizzo delle energie rinnovabili sono le quattro linee guida che hanno caratterizzato le proposte. Tra i progetti più interessanti, quelle di Christian de Portzamparc, Antoin Grumbach & Associes, Jean Nouvel, studio 09 di Bernardo Secchi e Paola Viganò.

La riqualificazione delle banlieues

Tornando alle banlieues, le cifre del piano di riqualificazione sono quelle che solo un grande intervento come Grand Paris possono vantare, garanzia di miglioramento in termini di qualità della vita, occupazione ed economia: saranno previsti 12.700 nuovi posti di lavoro, 38.000 mq di strutture pubbliche, 31.000 mq di negozi e servizi. Tra i tanti problemi della periferia parigina poi c’è quello della carenza di alloggi a prezzi accessibili: nel piano è dunque prevista la realizzazione di 3.400 nuove unità abitative ad alta efficienza chesaranno poste in vendita a condizioni particolarmente vantaggiose.

Per tutti gli edifici di nuova costruzione è prevista una copertura con giardini pensili e tetti verdi, così da contribuire al miglioramento della qualità dell’aria ed un impianto di aspirazione per la spazzatura composto da una serie di tubi pneumatici sotterranei che eliminerà soprattutto il problema degli odori. Ovviamente sarà garantita l’autonomia energetica di ciascun edificio, grazie ad un impianto geotermico e coperture fotovoltaiche, puntando addirittura a raggiungere l’obiettivo emissioni zero.

Un sistema di piste ciclabili, due nuove fermate della metropolitana ed una nuova linea tranviaria contribuiranno a rendere sostenibile la mobilità del nuovo quartiere.

Il grattacielo della giustizia di Renzo Piano

Fiore all’occhiello della riqualificazione delle banlieues sarà il Grattacielo della Giustizia, costruzione funzionale e leggera in perfetto stile Renzo Piano, che sorgerà nel nuovo quartiere di Batignolles, XVII° Arrondissement. Si tratta di un grattacielo di160 metri per 66.000 mq di superficie che sorgerà su un lotto di circa 17.500 mq in cui troveranno posto una serie di uffici relativi ad attività del Tribunale, con esclusione della Corte d’Appello e di Cassazione che rimarranno nei locali dell’Ile de la Cité. Tale opera dovrebbe essere completata entro il 2017.

Maria Leone

Maria Leone Architetto

Vive e lavora a Napoli, dove si interessa di progettazione e grafica, collaborando con siti del settore. Assieme a tre colleghe ha costituito un’associazione culturale per promuovere la cultura d’architettura. Sogna di imparare a cucinare, per la gioia del marito, figlia e cane!