Tianjin Bridged Gardens, splendidi spazi verdi rimpiazzano un’area degradata

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I Tianjin Bridged Gardens, progettati dallo studio Turenscape, sono stati realizzati nel 2008 a Tianjin City, città costiera nella Cina orientale, e rappresentano un significativo esempio di riqualificazione urbana. Il progetto é presto diventato un riferimento per gli interventi in aree degradate, dimostrando come sia possibile attuare con successo il recupero di territori in condizioni di abbandono.

Tianjin City: il contesto 

I giardini sorgono in un’area situata tra la città e il parco naturalistico Qiao Yuan, in un territorio che ha risentito per diversi decenni della crescita smisurata e incontrollata di Tianjin, risultando per molti anni inquinato e occupato da sole baracche e rifiuti. Il paesaggio, prevalentemente pianeggiante, è caratterizzato dall’alternarsi di lembi di terra e specchi d’acqua, con un terreno fangoso e sabbioso poco adatto alla crescita di vegetazione e difficilmente fruibile. Queste componenti hanno reso per molti anni l’area di scarso interesse per i costruttori edilizi ed allo stesso tempo si sono posti come un oneroso ostacolo ad un possibile intervento pubblico.

Il progetto dei Tianjin Bridged Gardens

L’obiettivo dei progettisti é stato quello di creare un parco come servizio per l’intera città, migliorando le condizioni paesaggistiche del luogo attraverso opere di bonifica, introducendo diverse specie vegetali legate alla flora locale e offrendo la possibilità di programmare attività educative inerenti a tematiche ambientali, paesaggi nativi, sistemi naturali, sostenibilità del paesaggio e gestione delle acque meteoriche. Il risultato sono i Bridged Gardens (giardini a ponte), composti da una serie di diversi giardini indipendenti e con caratteristiche differenti, collegati tra loro secondo un percorso ecologico accuratamente studiato.

Attraverso un camminamento rosso sopraelevato é possibile percorrere gli spazi caratterizzati da un’alternanza di giardini a livello rialzato e ribassato: l’intera sequenza è scandita da 10 strutture a torre, anch’esse rosse, che sembrano essere un diretto richiamo alle Folies del Parc de la Vilette di Parigi, uno dei migliori esempi di riqualificazione paesaggistica degli ultimi decenni.

A causa della composizione salina del suolo, si é resa necessaria l’aggiunta di uno strato di terreno ulteriore, più adatto e più stabile per la corretta crescita degli alberi: questa soluzione ha comportato la creazione di diverse colline artificiali che collegano visivamente la città e il waterfront secondo diverse prospettive.

La cura dei dettagli contribuisce ad esaltare le qualità paesaggistiche del luogo: ogni giardino é contraddistinto da scelte architettoniche e botaniche che ne identificano la morfologia, mediante un’incredibile varietà di soluzioni adottate per i percorsi, le sedute, e i materiali costruttivi.

Le fioriere sul lungomare ricreano un’atmosfera unica grazie all’utilizzo di diverse specie di piante e fiori autoctoni che ritmano il disegno complessivo degli spazi.

Attraverso precise scelte progettuali é stato possibile organizzare l’intero parco secondo diversi possibili utilizzi: l’assetto generale prevede aree strutturate per ospitare attività ludiche, aree per attività educative, spazi per il relax e zone multifunzionali in grado di adattarsi a diverse esigenze.

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Alessandro Zerbi

Alessandro Zerbi Architetto

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