- scritto da Arianna Mortellaro
- categoria Criteri Progettuali
Solai controterra in bioedilizia. La posa in opera di un solaio su strato drenante
Strutture con solai controterra rispondenti ai criteri della bioedilizia assicurano un ottimo comfort interno ed una vita più durevole agli edifici. Il solaio controterra corrisponde al primo orizzontamento che troviamo in un edificio, ossia quello subito al di sopra delle fondazioni, normalmente costituito dalla classica rete
elettrosaldata ed una gettata di cemento.
Dal punto di vista della bioedilizia un buon solaio controterra dovrebbe evitare la contaminazione dovuta al gas radon, favorire la traspirabilità con l’esterno ed impedire la risalita dell’umidità dal terreno.
Una prima distinzione va fatta tra due macro tipologie di solaio controterra:
- Solaio su strato drenante
- Solaio rialzato
SOLAIO SU STRATO DRENANTE
Il solaio posto direttamente su uno strato drenante è l’ideale per la costruzione di cantine per la conservazione ottimale dei cibi.
Accorgimenti per la posa in opera
Verificata la natura e la solidità del terreno in modo che questo reagisca in modo uniforme agli sforzi di compressione, si procede con la pulizia dallo strato di terra superiore ed al livellamento. Un primo strato di posa è costituito da ghiaia e ciottoli (meglio se pietrisco di origine calcarea), di spessore pari a circa 25 cm, compattato con cura in modo da costituire un buon vespaio drenante (completo di canalizzazioni per catturare l’umidità del sottofondo o l’eventuale gas radon presente nel terreno).
Ultimato il vespaio drenante si prosegue con il massetto, solitamente in calcestruzzo, con uno spessore di circa 13–15 cm. Per garantire buone prestazioni dal punto di vista termoisolante, e per impedire la risalita dell’umidità dal sottofondo, sarebbe meglio ricorrere ad un massetto confezionato con laterizio sminuzzato o argilla espansa. Il massetto può essere armato con una rete elettrosaldata, e sopra lo stesso massetto dovrà essere posta una barriera impermeabilizzate (meglio se intonaco impermeabilizzante). Per evitare eventuali dispersioni di calore del locale, l’isolamento termico dovrà essere garantito da ulteriori pannelli, posti sulla barriera impermeabilizzante o sull’intonaco (es. pannelli in sughero).
Caratteristiche e materiali
Nel caso di solai posti al di sotto di cantine o locali seminterrati in generale, predisposti per conservare cibo o altro, l’ambiente dovrà garantire:
- un’umidità relativa che si aggiri intorno all’85%;
- una buona aerazione;
- una bassa illuminazione.
Ciò significa che sarà necessario prevedere uno strato di drenaggio con ghiaione compattato di circa 14–16 cm, al di sopra del quale andrà posto uno strato di sabbia e malta in grado di garantire una buona traspirabilità. L’utilizzo di materiali in grado di assorbire e mantenere acqua al loro interno saranno l’ideale per una pavimentazione sovrastante (es. mattoni).
Per quanto riguarda invece i muri, che devono avere le stesse caratteristiche della pavimentazione, sarebbe meglio utilizzare pietra naturale o mattoni intonacati. Se uno di questi muri è un divisorio con una zona asciutta, invece, occorre creare una doppia intercapedine d’aria.
Va infine ricordato che questo tipo di locali–dispensa vanno normalmente progettati nella zona nord dell’edificio, la più fresca, e lontano, o ben isolati, dai locali caldaia.