Ristrutturazione ed edifici storici: come garantire l’accessibilità

Accessibilità degli edifici storici

Quali sono gli interventi per rendere accessibile un edificio storico? Quali i vincoli da rispettare quando si ha a che fare con immobili privati o pubblici di interesse storico e culturale? Domande e risposte su una gestione oculata dell’accessibilità in un contesto particolarmente delicato.

Rampe, elevatori per disabili e montascale a piattaforma sono utili strumenti di accesso negli edifici per persone disabili e con ridotta capacità motoria. Ma cosa succede quando un immobile, per motivi storici o culturali, è vincolato? Come affrontare una ristrutturazione e garantire l’accessibilità in luoghi particolarmente delicati e importanti, che sono essi stessi in primo luogo materia di tutela? Ecco alcune domande e le relative riflessioni a partire da un tema delicato, anzi due: tutela degli edifici storici e accessibilità.

Barriere architettoniche e edifici storici

Il legislatore ha previsto delle norme ben precise per garantire la piena accessibilità degli immobili alle persone con ridotta mobilità; tali norme, che sono il risultato di una legislazione (e del progresso tecnico) piuttosto recente, vanno applicate anche quando si interviene su edifici di storici sprovvisti di sistemi per l’accesso per i disabili. Attualmente infatti molti palazzi antichi, ville ed edifici storici non sono ancora adeguati alle recenti norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Barriere architettoniche: cosa si intende?

Le barriere architettoniche rappresentano il simbolo della disuguaglianza sociale tra i diversamente abili e le persone che non hanno problemi di mobilità. Ma, a proposito di questo, sulla definizione di “barriera architettonica” è doverosa una precisazione. Come indica l’Enciclopedia Treccani, infatti, per molto tempo questo concetto è stato oggetto di un equivoco: «Spesso erroneamente collegate ai cosiddetti disabili, le barriere architettoniche sono viste come ostacoli fisici e ambientali, ed evocano quindi stati e situazioni di svantaggio, che generalmente vengono fatti coincidere con le persone su sedia a ruote, le quali hanno assunto nell'immaginario collettivo, loro malgrado, il ruolo di metafora del disabile. Ne è conseguita una non corretta applicazione della pur importante normativa vigente sull'argomento».

Le barriere architettoniche vanno infatti considerate come un concetto molto più vasto, ovvero come una caratteristica negativa dell'habitat dell'uomo, riguardante la generalità dei cittadini e incidente in particolar modo sulle cosiddette “utenze deboli” (anziani, incidentati, bambini piccoli, persone con problemi di obesità o di artrite, cardiopatici, ipovedenti ecc.), che, in base a recenti stime rappresentano circa un italiano su cinque.

Legislazione e normativa vigente

A partire dagli anni Novanta, la legislazione ha provveduto alla realizzazione di norme e parametri comuni, volti a garantire, per quanto possibile, uniformità e uguaglianza nell’accessibilità e la garanzia di piena libertà di movimento anche per i cittadini disabili o con ridotta capacità motoria. Questo indirizzo ha portato alla redazione delle “linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale”, in cui – caso per caso, dai parchi e giardini storici agli spazi urbani, dai luoghi di culto a musei e biblioteche – si esaminano alcune possibili soluzioni per far fronte a questo problema.

Interventi per l’accessibilità negli edifici storici

Nel caso degli edifici storici, le linee guida presentano alcuni casi di studio e una lista di suggerimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nel rispetto delle caratteristiche e degli elementi storici che vincolano la ristrutturazione del palazzo.

Nella lista si cita, ad esempio:

  • la necessità di creare collegamenti efficaci alla struttura, potenziando il trasporto pubblico urbano e creando parcheggi riservati adiacenti la struttura;
  • creare ingressi accessibili per tutti o, se la morfologia della struttura non permette l’uso di rampe o piattaforme elevatrici, trovare un percorso d’ingresso alternativo;
  • garantire la visitabilità dell’edificio con percorsi agevolmente percorribili;
  • utilizzare rampe provvisorie per il superamento di piccoli dislivelli;
  • ascensori e montascale per disabili dovranno essere inseriti adeguatamente nel contesto circostante;
  • evidenziare eventuali ostacoli lungo il percorso di visita, con particolare cura per i non vedenti;
  • attrezzare le scale con corrimano, da entrambi i lati;
  • redigere pannelli informativi fruibili anche da non vedenti e ipovedenti e prevedere mappe tattili e linee guida per non vedenti;
  • attrezzare l’edificio con aree di sosta e ristoro, in modo da favorire le persone con difficoltà motorie;
  • adeguare cestini, servizi igienici, punti informativi ecc. in modo che possano essere utilizzati da tutti;
  • verificare che gli arredi e le attrezzature eventualmente messe a disposizione del visitatore siano funzionali a un utilizzo anche da parte di persone con diversi tipi di disabilità.