Container navali dismessi si fanno casa. Il progetto modulare di World Flex Home

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WFH è l’acronimo di World Flex Home, una casa sorta su terra cinese (a Wuxi), ma progettata dallo studio danese Arcgency di Mads Moller e basata sul concetto di riuso e di creazione di spazi per la vita quotidiana, limitando al minimo l’impatto ambientale. L’idea di casa come frutto del processo produttivo industriale, integrato a soluzioni sostenibili, consente di abbattere i costi di realizzazione e, quindi, di vendita, assicurando sprechi energetici ridottissimi.La struttura è costituita dall’aggregazione di tre container navali dismessi, i quali danno luce ad un’abitazione modulare e, al contempo, adattabile alle condizioni climatiche o sismiche del contesto in cui si trova e facilmente personalizzabile in relazione alle esigenze degli acquirenti. La struttura, oltre a riuscire a soddisfare i molteplici bisogni dei suoi inquilini, ben si adatta alle diverse tipologie di città presentandosi o come ville unifamiliari o in gruppi di case.

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RECUPERO DEI CONTAINER E NON SOLO!

Oltre al riuso di container dismessi, gli accorgimenti ecosostenibili che si riscontrano nella WFH riguardano l’isolamento della lamiera ondulata dei container attraverso un rivestimento in bamboo, l’utilizzo di materiali atossici, facilmente smontabili e riutilizzabili, l’istallazione di un impianto fotovoltaico che permette all’abitazione di essere del tutto autonoma dalla rete elettrica pubblica cittadina e la presenza di un tetto verde per favorire la raccolta di acqua piovana destinabile a usi non potabili (scarico wc, funzionamento della lavatrice, irrigazione del giardino, ecc.).

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FLESSIBILITA’ DEGLI SPAZI, ILLUMINAZIONE NATURALE E INTERAZIONE CON IL CONTESTO

La casa presenta due livelli con il punto nodale nella zona giorno: uno spazio a tutt’altezza originato dall’intersezione dei tre container. Il confine tra interno ed esterno scompare del tutto quando si aprono gli infissi a pacchetto del piano terra. Il primo livello, oltre all’open space del soggiorno/pranzo/cucina, presenta due camere da letto e i servizi, invece al primo piano sono collocate le camere dei ragazzi, rese accessibili da un ampio pianerottolo posto alla fine della rampa di scale. La doppia altezza e i lucernari, inoltre, consentono una maggiore luminosità naturale negli ambienti interni e, di conseguenza, un risparmio energetico, mentre il tetto inclinato sfrutta al meglio

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la produttività dell’impianto fotovoltaico. Le quattro camere da letto sono di 15 mq ciascuna, ma possono assumere diverse destinazioni d’uso, a seconda delle esigenze familiari: camera dei genitori, dei ragazzi, degli ospiti o come zona studio. Tre delle camere da letto hanno le finestre su due lati, creando un ottimo mix di luci. Infine, il pianerottolo del primo piano può essere utilizzato anche come ambiente per i giochi dei bambini o come ambiente studio che affaccia sulla zona giorno o semplicemente come luogo da cui poter osservare curiosamente cosa avviene nel resto della casa.

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Francesca Pedico

Francesca Pedico Ingegnere edile-architetto

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