Paestumanità: acquistare un lotto per salvaguardare il sito archeologico di Paestum

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È facile raggiungere la città di Paestum: basta lasciare Salerno e dirigersi verso Sud, verso il mare, oppure prendere un qualsiasi treno regionale in Campania per ritrovarsi in una stazione deserta e degradata. Abbandonata a se stessa, poco distante dalla piccola stazione rossa, l’antica Poseidonia, le sue due torri, le sue mura. Non è così che il turista aspetta di essere accolto, non è così che si immagina l’impatto conciò che resta di una delle più ricche e fiorenti colonie della Magna Grecia. L’erba è alta, incolta, e a malapena le rovine della città si scorgono in tutto quel verde. Come per la vicina Velia (della quale è stata riportata in superficie appena il 10% di quella che era la città antica), anche Paestum è ancora tutta da scoprire, ma in tempi di crisi ogni azione è congelata. Basta osservare una qualsiasi mappa del parco archeologico per accorgersi che dell’area circoscritta dall’antica murazione molto rimane ancora sepolto. Dei 120 ettari su cui si estendeva la città, solo 20 sono stati acquisiti dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, mentre la restante parte è ancora di proprietà di privati che hanno investito nella coltivazione del granturco. Diventa perciò impossibile qualsiasi azione di tutela su quasi l’80% della polis, la cui fruizione si ferma ai 3 grandi templi e alle poche strutture emerse.

A questa situazione di immobilismo burocratico, aggravata dall’abusivismo edilizio che ha invaso anche la fascia di rispetto oltre le mura, dal vandalismo e dalla cattiva percezione che si ha dell’area archeologica, tagliata com’è in due dalla borbonica SS18, vuole porre rimedio il progetto “Paestumanità”. Comprare per salvaguardare”.

L’INIZIATIVA DI PAESTUMANITA’
Presentato lo scorso 26 marzo 2012, il progetto lanciato da Legambiente Nazionale, Legambiente Campania e dal circolo Freewheeling di Paestum è una vera propria “chiamata alle armi”, un richiamo alla responsabilità e alla partecipazione che supera i confini comunali e nazionali. Se le istituzioni sono incapaci di intervenire, per assenza di fondi, contro lo scellerato agire dei privati, devono essere i cittadini di buona volontà ad accogliere l’appello.

La proposta di Legambiente consiste in un’operazione di azionariato sociale che ha l’obiettivo di acquistare i terreni compresi nel perimetro delle mura pestane, acquisendone la titolarità a nome della collettività tutta. Materialmente l’adesione all’iniziativa avviene attraverso l’acquisto di una “Buona Azione” ovvero di un piccolo lotto del valore di € 50, dapprima acquistato virtualmente, poi attraverso il versamento della quota azionaria: così facendo sarà possibile acquistare gradualmente tutta l’area, riconosciuta dall’UNESCO quale Patrimonio dell’Umanità, costituire una società per la gestione del patrimonio immobiliare, programmare indagini scientifiche sul campo, proporre la realizzazione di progetti che migliorino la tutela e la fruizione del sito archeologico, promuovere lo sviluppo di forme di controllo della conservazione.
La prima fase del progetto, da marzo a giugno 2012, prevede di investire 10 mila euro (le prime 200 azioni raccolte) per i costi iniziali dovuti all’organizzazione e alla promozione itinerante dell’iniziativa, per poi tracciare un quadro di previsione finanziaria.

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COME ADERIRE A PAESTUMANITA’
“Paestumanità” sta avendo una grande eco grazie al passaparola e all’adesione di grandi nomi del mondo culturale italiano tra i quali Gillo Dorfles. Per aderire basta seguire le indicazioni fornite sul sito dell’iniziativa e diventare custodi di un pezzo di storia.










Anellina Chirico

Anellina Chirico Architetto

Cilentana, si avvicina al mondo delle costruzioni per gioco grazie ad un regalo della Befana. Quella casa in legno da montare diventa una passione e decide di farne il suo mestiere. Quando ripone matite e computer, guarda fuori dalla finestra, parla tanto e lavora a maglia.