Tea time, moda critica ed ecosostenibile nelle ex acciaierie Falck a Milano

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Progettare e produrre moda etica e sostenibile oggi non è più un’utopia, al contrario rappresenta un percorso di valorizzazione e successo per giovani designer che legano ispirazione creativa e ricerca ad un obiettivo finale di interesse collettivo. Questa è proprio la storia di quattro giovani ragazze milanesi, vincitrici del concorso Made In Mage, che a dispetto della crisi si sono rimboccate le maniche e hanno saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo dando vita ad un atelier di moda critical innovativo, basato sui principi cardine dell’ecosostenibilità.

Francesca Soffientini, Laura Villa e Francesca Telleschi hanno frequentato il corso in design di Moda del Politecnico di Milano e nel 2010 unendo le loro esperienze di vita e i loro sogni imprenditoriali hanno vinto il concorso destinato a giovani eco–creativi. Si tratta di un’iniziativa promossa dal comune di Sesto S. Giovanni in collaborazione con il Politecnico di Milano che attraverso un’operazione di recupero di archeologia industriale ha dato vita ad un incubatore di imprese ecosostenibili all’interno delle vecchie acciaierie Falck.

Abbiamo chiesto a Laura – in questo caso portavoce del gruppo di lavoro – come sia nata l’idea di dar vita ad un laboratorio creativo che puntasse su contenuti etici e sostenibili.

"Crescendo e studiando insieme abbiamo sviluppato un gusto estetico simile, ma con caratteristiche peculiari e specifiche approfondendo singolarmente diverse tecniche: textile, moda, gioiello. Amiamo ibridare tecniche artigianali e stile contemporaneo, tradizione e innovazione, materiali di alta gamma e forme semplici e immediate. Renata, si è laureata in sociologia e antropologia in Brasile e una volta trasferitasi in Italia si è appassionata di moda critica e sostenibile portando avanti progetti di recupero dei materiali tessili”.

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Dalle creazioni che ho visto fotografate e dall’entusiasmo che traspare dalle vostre parole mi sembra di capire non si tratti solo una semplice strategia di mercato, ma di una scelta di vita coerente. Da dove nasce questa scelta e quale messaggio volete comunicare?
"Tea time nasce con l’idea di progettare prodotti che parlino e raccontino processi, manualità e artigianalità . L’abito è l’elemento più intimo del corpo, accompagna la nostra esistenza e pertanto non può essere concepito solo come puro ricambio di moda. I nostri progetti nascono per fissarsi nel tempo, raccontano la memoria attraverso il recupero di tecniche di stampa ormai in disuso, quali il blocco in legno e la serigrafia, il ricamo, la confezione artigianale e la ricerca di tessuti. Ogni cosa nasce e cresce all’interno del laboratorio, dal concept al capo finito e gli scarti di ogni parte del processo vengono rielaborati in nuove forme. Gli avanzi di tessuto vengono usati per modelli di dimensioni ridotte quali sciarpe, cinture oppure diventano materiali di sperimentazione per le prossime collezioni. I colori non usati per le stampe si prestano per prove grafiche e, quando possibile, vengono scelti colori ecocompatibili. Sono state anche effettuate diverse sperimentazioni con tintura naturale di cui Laura si è occupata per diversi anni e che sicuramente saranno un punto di forza per i prossimi progetti. I gioielli di Francesca sono interamente realizzati a mano e i metalli spesso riciclati provengono da vecchi gioielli ormai desueti o scarti di lavori che vengono raccolti nel tempo per essere fusi di nuovo così da creare nuovi accessori. Attraverso il nostro lavoro vogliamo dimostrare che la moda non è necessariamente il regno dell’effimero, ma al contrario può produrre cultura e sostenere l’ambiente nel rispetto dell’uomo e dei suoi ritmi naturali. Dicendo no al consumo bulimico di oggetti proponiamo capi che invecchino con le nostre clienti, siano frutto di ricerca e capacità di sperimentazione e continua innovazione”.