- scritto da Annalisa Tirrito
- categoria Progetti
Real Albergo dei Poveri a Napoli. Riapertura possibile
Il Comune di Napoli, Assessorato all'Urbanistica, da il via al programma di eventi POP-AP, fino al 30 dicembre, dopo la due giorni di workshop appena trascorsa, con gli esperti internazionali di rigenerazione urbana, Burdett, Missika, Ellis, ed Izzo.
Non era facile iniziare un processo di riavvicinamento della città al Real Albergo dei Poveri, un luogo fermo nel tempo, e denso di aspettative mai esaudite, ma il workshop appena terminato, ha rotto il ghiaccio, e il programma di iniziative ed eventi Pop-Ap dei prossimi tre mesi, è il primo passo verso la familiarizzazione con questo luogo, per renderlo più vicino alla città ed iniziare un brain storming collettivo. Tutto ciò grazie alla forte volontà del Comune di Napoli, Assessorato all'Urbanistica, che punta alla riapertura del magnifico edificio, coinvolgendo esperti di rigenerazione urbana, quali Ricky Burdett, Jean Louis Missika, Adrian Ellis, e Ferruccio Izzo, che nella due giorni hanno acceso i riflettori su una visione possibile, per rendere l’edificio tra i più grandi d’Europa, e con una sua forza intrinseca, più permeabile e porosa, ma che al contempo restituisca uguale energia all’esterno, in una zona della città che si appresta ad essere coinvolta, giungendo ad uno stretto contatto con l’infrastruttura sociale urbana, in costante movimento.
Una visione appunto, è quanto hanno già maturato ed intravedono il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e la vice sindaco e assessore all'Urbanistica Laura Lieto, per far rivivere il Reale Albergo dei Poveri, il grande edificio di pregio, voluto dal re Carlo di Borbone nel 1751 e progettato da Ferdinando Fuga, per l’accoglienza e l’assistenza dei poveri del Regno. Meravigliosi e immensi spazi, che a piccoli passi, partendo dal DNA del palazzo, possono essere abitati, come una città all’interno della città. Partendo dal raccogliere idee, incontrare esperti, professionisti, gente comune e imprenditori, e avviare l’ambizioso progetto di restauro e riattivazione, grazie a un finanziamento di 100 milioni di euro del piano nazionale complementare al finanziamento del PNRR. Un’opportunità, che rappresenta l’inizio per un contenitore dinamico e multifunzionale, dove si alterneranno realtà permanenti ed eventi a tempo, sempre rivalutandone le sue peculiarità. Soprattutto sottolineando quel rapporto tra l’edificio e la Piazza Carlo III, rivisto come nuova opportunità strategica.
Una fabbrica che guarda alla creatività, alla formazione, alla conoscenza, alla lettura - ha dichiarato il sindaco Manfredi- e a tutte quelle attività che sono sia di creazione culturale che di economia legata alla conoscenza, lasciando spazio alle attività creative temporanee, in modo che ci sia un continuo aggiornamento, capace di interpretare i cambiamenti che avvengono rapidamente nella nostra società. L’obiettivo è che entro la fine del 2023, saranno utilizzati i primi spazi messi a disposizione ed accessibili in maniera diretta dalla strada, per usi temporanei, come per mostre, attività collettive, creative, workshop, ecc., e in un tempo più lungo istituzioni permanenti, come musei eccetera. Ma sappiamo che l’Albergo dei Poveri ha una dimensione internazionale, quindi ci aspettiamo di catturare interesse sia in Italia che all’estero, considerando anche le tante esperienze napoletane di successo.
Tutto ciò determinerà nel tempo una maggiore vita di Piazza Carlo III e di questa zona della città che potrà godere di nuova attenzione.
Gli esempi di altre città europee quali Londra e Parigi, di zone ed edifici similari all’albergo dei poveri, hanno evidenziato in questi giorni di workshop, come gli interventi di riqualificazione possano essere vincenti e trasformare una zona in centro attrattore insperato. La vicesindaco Lieto ha commentato:
Mi aspetto un posto che funzioni anche di notte con un ciclo di vita continuo che non chiuda alle cinque del pomeriggio dove si possano fare delle attività creative, un luogo accogliente, con zone di ristoro, dove trascorrere il tempo libero, ma anche studiare o lavorare. L’idea di attuare un progetto aperto e partecipato, come con questa prima manifestazione si è mostrato indovinato, sono arrivare delle proposte interessanti, perciò continueremo in questo modo, con un ciclo di incontri, perchè l’Albergo dei Poveri rifamiliarizzi con questa zona della città e rientri nella vita pulsante di Napoli.