- scritto da Mario Rosato
- categoria Progetti
L’Hangar della Pace: un bunker della Guerra Fredda riconvertito in ecomuseo
Era una base missilistica della Nato ai tempi della Guerra Fredda, ma oggi quel bunker è diventato un Hangar della Pace, centro di educazione ambientale ed ecomuseo per la promozione dei prodotti locali grazie all'impegno della Regione Veneto.
Durante la Guerra Fredda, il meraviglioso panorama montano di Pian del Cansiglio (BL) nascondeva la Caserma Bianchin, base della Aeronautica che ospitava il sistema di difesa terra aria, a cui era affidato il compito di proteggerci da ipotetici attacchi da Est. Era dotata di missili americani, Nike Ercules, che potevano montare anche testate nucleari. L'ex bunker, abbandonato dal 1979, nel 2008 è stata consegnata a Veneto Agricoltura, l’Agenzia della Regione Veneto per la ricerca e l’innovazione del settore primario, dopo molteplici iniziative di richiesta e sollecito all’amministrazione militare affinché la cedesse. L’idea di convertila in un il centro di educazione ambientale ed ecologica, un hangar della pace, si deve alla allora responsabile del settore “foreste”, Paola Berto, e grazie alla tenacia dell’allora Amministratore Unico di Veneto Agricoltura, Corrado Callegari, e del Ministro Luca Zaia, è stato possibile il passaggio dai militari alla società civile.
L’intervento di recupero è costato circa 661 mila euro, frutto di due finanziamenti regionali da parte dell’Assessorato regionale alle Politiche del Territorio, Direzione Urbanistica (511 mila euro) e della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Rete Natura 2000 (150 mila euro). Sono state bonificate 7 caldaie al cui interno erano presenti dei piccoli dischi di amianto, ed eliminati 20 serbatoi, utilizzati allora per il gasolio e la nafta pesante, che servivano a garantire l’autonomia energetica della base in caso di blackout. Per motivi legati sia alla normativa edilizia vigente che alla disponibilità di risorse finanziarie, è stato demolito circa il 50% della volumetria esistente e, acquisendo le prescritte autorizzazioni, sono stati recuperati e riusati i materiali, dopo opportuna vagliatura e frantumazione. La demolizione ha risparmiato gli hangar ed un bunker, oltre ad un grande capannone, ora deposito dei mezzi di Veneto Agricoltura, necessari per la gestione del Centro Forestale, con ben 4.350 ettari di boschi e di pascoli. Con il materiale inerte ottenuto è stato costruito un parcheggio per i visitatori del fine di settimana e per i camper.
L’hangar è stato riparato, ma lasciato intatto in tutta la sua bruttura, assieme ad un bunker e una recinzione di filo spinato (Foto 1), in memoria del suo passato militare. L’interno è stato rivestito ed arredato con legno di faggio, autoctono del Cansiglio, caratterizzato da una particolare venatura per l’attacco di funghi (Foto 2), che lo converte in un prodotto molto apprezzato dall’industria del mobile. La sua attuale destinazione d’uso è duplice: centro congressi e piccolo museo sulla storia del territorio e in particolare della Guerra Fredda. La scritta “Ogni disattenzione può essere fatale” (Foto 3), serviva come monito permanente ai militari che custodivano l’arsenale nucleare, oggi il suo messaggio ai visitatori potrebbe essere letto così: Ogni disattenzione verso l’ecosistema può essere fatale per l’intera umanità. La tutela della nostra salute, ovvero il futuro dell’umanità, dipende da quella dell’ambiente in cui viviamo.
L’Hangar della Pace è stato inaugurato il 9 novembre 2018 ed il 16 dello stesso mese ha ospitato il suo primo evento: un congresso, organizzato congiuntamente da Veneto Agricoltura e FIPER (Federazione Italiana Produttori da Energie Rinnovabili), dal titolo Teleriscaldamento a biomassa: uno strumento per la gestione attiva delle foreste venete. Con l’occasione, la dottoressa Paola Berto, recentemente andata in pensione, ha spiegato brevemente la genesi del progetto.
Per chi volesse trascorrere un weekend a contatto con la natura e degustare gli ottimi prodotti della gastronomia locale consigliamo di prenotare la visita presso Il Centro Forestale di Veneto Agricoltura. La struttura gestisce la proprietà della regione Veneto, adibita a molteplici funzioni: selvicoltura, interventi di difesa idrogeologica, manutenzioni ambientali e della viabilità, il controllo della gestione di aziende agricole, di malghe, del caseificio, la gestione dei fabbricati di utilizzo non agricolo, le iniziative legate alla fruizione turistico ricreativa L’attività legata all’educazione naturalistica comprende: la gestione dei sentieri, del Giardino Botanico Alpino, del Museo Etnografico e del Centro di Educazione Naturalistica “Vallorch”, la falegnameria e le azioni finalizzate a migliorare l’attuale gestione del patrimonio regionale, quali ad esempio il piano di assestamento forestale, la certificazione del sistema di gestione ambientale dell’area, la ecocertificazione del sistema gestionale delle foreste e la stesura di progetti europei. È un luogo ameno, ancora poco conosciuto al pubblico, dove poter coniugare svago, cultura, gastronomia e sport immersi nella natura.