Piscine bio: un’alternativa sostenibile al trattamento chimico dell’acqua

Piscine bio

Le piscine bio costituiscono un’alternativa ecologicamente valida perché permettono, con un sistema di filtraggio biologico, di mantenere pulita e trasparente l’acqua, per assaporare un bagno immersi in un ecosistema perfettamente integrato con il paesaggio. Sono principalmente costituite da una vasca di balneazione ed una vasca adibita al filtraggio. Può essere aggiunta una terza vasca, detta di “rigenerazione”, che permette all’acqua di riscaldarsi naturalmente a contatto con dei ciottoli appositamente predisposti.

IL FILTRAGGIO DELL’ACQUA NELLE PISCINE BIO

Il principio di filtraggio è affidato a piante acquatiche specifiche, che sono un valida alternativa ai sistemi di trattamento chimico dell’acqua. L’azione filtrante delle piante era infatti già conosciuta ai tempi dell’antica Roma imperiale, in cui la cloaca massima veniva scaricata nelle paludi Pontine al fine di sfruttarne il potere depurante. 

Le piante più utilizzate in questo tipo di piscine sono quelle denominate macrofite (piante superiori) acquatiche e l’essenza più impiegata in Europa è il Phragmites Australis, o cannuccia di palude, ma si possono utilizzare anche tutte le specie di macrofite acquatiche che tollerano bene livelli inquinamento elevati come la Carex Aquatilis, la Scirpus, Schoenoplectus lacustris o Lisca lacustre e la Caltha palustris.

In una piscina naturale senza sistemi di filtraggio, infatti, la materia organica tenderebbe ad alterare la qualità dell’acqua, proprio perché non sarebbe consentita la rigenerazione della stessa. Con l’aiuto delle piante invece, la materia organica viene rimossa per un processo di degradazione naturale, trattenendo i minerali disciolti per la crescita stessa delle piante.

LE COMPONENTI DEL SISTEMA

Solitamente il sistema deve essere supportato sia da una pompa di circolazione, che consente all’acqua di defluire continuamente in un circuito chiuso passando dal filtraggio, sia di una colonna di decantazione che consente di trattenere le particelle organiche e di incanalarle verso la zona di filtraggio naturale (mineralizzazione e fitoestrazione). Importante è anche la presenza di piccole cascatelle per consentire una buona ossigenazione all’acqua, consentendo un processo di mineralizzazione più veloce. Anche il riscaldamento dell’acqua è naturale, infatti, grazie alla zona di rigenerazione, i ciottoli presenti rilasciano calore che va dai 4 ai 6 °C all’acqua della vasca di balneazione, ma il sistema può essere anche implementato con sistemi di riscaldamento tradizionali, a seconda delle esigenze.

I COSTI

Il prezzo di una piscina naturale risulta tra l’altro relativamente economico e si aggira intorno ad un prezzo che parte da 700 € al metro quadrato. Consentono anche un notevole risparmio idrico in quanto non è previsto lo svuotamento delle stesse per la manutenzione stagionale.

L’ESTETICA

Le piscine naturali, inoltre, si adattano ad assumere forme più moderne, squadrate e severe, o più naturali, simili a laghetti. Inoltre, si converrà sicuramente sul fatto che queste, essendo parte integrante del proprio ecosistema, risultano belle e vive durante tutto l’anno a dispetto delle piscine tradizionali che in inverno devono essere svuotate e coperte. Nemmeno le zanzare costituiscono un problema, infatti, non essendo presente acqua stagnante ma esclusivamente acqua in movimento e rigenerazione continua, l’habitat non risulta a loro favorevole.

La piscina naturale è quindi una forma moderna ed allo stesso tempo antica di immergersi ed entrare a contatto con la natura, e di divenirne, allo stesso tempo, parte integrante.

Arianna Mortellaro

Arianna Mortellaro Architetto

Formazione scientifica, spirito “siculo” e dinamico. Dai colleghi soprannominata “archignere” poiché architetto che si occupa di efficienza energetica in campo industriale. Per hobby scrive articoli da freelance, prepara il pane tutte le settimane e si cimenta come birraiola.