Tessuti ecologici: innovativi filati green per l'abbigliamento

La consapevolezza ecologica, già da qualche anno, ha colpito anche l’ambito della moda e del tessile. Tanti sono i tessuti “green” sul mercato, ma non tutti risultano completamente ecologici durante tutto il loro ciclo di vita

Tra i più innovativi tessuti ecologici ne abbiamo selezionati alcuni particolarmente rilevanti per versatilità, resistenza e processi produttivi dei filati a basso impatto ambientale.

I materiali e tessuti innovativi per l'abbigliamento di cui parleremo approfonditamente nell'articolo sono: 

  • Newcell Fiber, fibra tessile derivante dal riciclo della cellulosa
  • Econyl, tessuto ecologico ottenuto dal riciclo del nylon 
  • Bionic Yarn, filato ottenuto dal riciclo delle bottiglie di plastica
  • Orange Fiber, tessuto ecologico innovativo ricavato dagli scarti della filiera delle arance
  • Soybean Protein Fiber, fibra tessile innovativa derivata dalla soia
  • Corn Fiber, derivata da un polimero naturale dalle proprietà isolanti
  • Crabyon, tessuto ecologico dai gusci dei crostacei
  • Cotone Biologico, fibra tessile a ridotto consumo di acqua
  • Lana Biologica, nel rispetto degli animali che la producono
  • Lyocell, tessuto ecologico innovativo derivato dal legno di eucalipto
  • Pinatex, fibra tessile ricavata dagli scarti dell’ananas
  • Cotone riciclato, intrecciato ad altre fibre
  • Lana rigenerata, recuperata da vecchi indumenti
  • Biosteel, materiale innovativo per l’abbigliamento che può considerarsi una seta vegana
  • Wineleather, tessuto ecologico per l’abbigliamento derivato dagli scarti della produzione del vino

Vediamoli nel dettaglio...

Newcell Fiber: il riciclo della fibra di cellulosa

Newcell Fiber è una polpa derivante dalla trasformazione di tessuti ad alto contenuto di cellulosa. Tale polpa può essere reintrodotta nel processo di lavorazione dei filati senza subire trasformazioni che prevedono l’aggiunta di sostanze chimiche. La Newcell Fiber permette di realizzare tessuti ecologici di alta qualità, con resistenza a trazione sia allo stato umido che secco, assorbimento rapido del colorante e resistenza alle abrasioni.

Il punto di forza dell'innovativa Newcell Fiber è chiaramente quello del riciclo di fibre ricche di cellulosa trasformate in nuovo materiale sostenibile.

Il primo abito riciclato è stato presentato al festival della moda a Gotland, in Svezia, nel 2014, mentre altri abiti hanno sfilato alla fashion week di Berlino nel 2016.

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Econyl: dal nylon al nylon

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Econyl è un tessuto ecologico derivato dal riciclo del nylon. Il processo con cui tale tessuto viene rigenerato e trasformato in Econyl consente di riutilizzare il filato green infinite volte.

Il processo produttivo prevede che il nylon proveniente dai tessuti a fine vita (tappeti, abiti, reti, materiali edili) venga separato dagli altri materiali, conservato, pulito, triturato e inviato allo stabilimento di depolimerizzazione dal quale viene poi inviato ad impianti di produzione dove viene trasformato in Econyl. Il prodotto può essere utilizzato per pavimentazioni tessili e per produrre costumi da bagno e capi d’abbigliamento.

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Bionic Yarn: un filato ecologico dalle bottiglie di plastica

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Il Bionic Yarn è un filato ecologico, molto resistente, derivante da plastica riciclata avvolta intorno ad una fibra di poliestere.
Bionic Yarn viene realizzato a partire da bottiglie di plastica che vengono raccolte, fuse insieme e ridotte a fibre di dimensioni minuscole. Successivamente le fibre vengono filate insieme creando quello che viene chiamato “Yarn-core” (centro del filato), attorno al quale viene avvolto uno strato protettivo finale.
Questo innovativo tessuto ecologico, creato da due ragazzi newyorkesi, grazie alla pubblicità fatta da molte star statunitensi, ha preso piede in fretta ed è stato distribuito in 3 tipologie diverse tra cui un filato morbido e raffinato ottenuto tramite l’associazione di plastica riciclata e fibre sintetiche o fibre tessili naturali, e un filato che deriva da plastica completamente riciclata, scaldata e filata insieme.

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Lanciato nel lontano 2009, questo materiale altamente versatile ha ottenuto subito un enorme successo al punto che alcuni dei più grandi marchi della moda mondiale, sia low cost che di lusso, lo hanno impiegato fin da subito per creare capi denim, tute sportive, borse e scarpe.

Orange Fiber: il tessuto dagli scarti delle arance

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Se i tessuti derivati dal mondo vegetale sono più che comuni, ancora insoliti sono i filati che provengono dagli scarti industriali alimentari. Tra questi vi è Orange Fiber che deriva dalla trasformazione dei materiali vegetali della filiera agrumicola.

La cellulosa, estratta dagli scarti delle arance utilizzate negli stabilimenti che producono succhi e profumi per l’ambiente, viene trasformata in rocchetti di filo per creare tessuti. Lo scopo è quello di creare qualcosa di utile partendo dagli scarti vegetali, che risultano essere sempre difficili e onerosi da smaltire: un problema che diviene risorsa per i materiali di origine vegetale.

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I primi tessuti, introdotti nel 2014, sono composti da acetato di agrumi siciliani e seta e possono essere in pizzo o tinta unita. 

Soybean Protein Fiber: un tessuto ad alte prestazioni dalla soia

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Soyebean Protein Fiber è una fibra tessile botanica avanzata derivante dalla soia post-oliatura.

Il processo di produzione di questo tessuto è ecologico al 100% e prevede che la proteina base venga estrapolata dalla soia distillata e raffinata. Il liquido estratto viene prima sottoposto ad operazioni di polimerizzazione che ne modificano fortemente la struttura compositiva e poi viene cotto per produrre il filato ad umido. Infine il materiale ottenuto viene tagliato e termoformato. Le sostanze ausiliarie di polimerizzazione del materiale base sono naturali e gli scarti che ne derivano vengono utilizzati come mangime.

Il tessuto innovativo ottenuto è morbido, lucido, con un’elevata permeabilità all’aria e ridotto assorbimento dell’umidità.

Corn Fiber: la fibra isolante dagli zuccheri del mais

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Da particolari lavorazioni dello zucchero rilasciato da mais, amidi e da alcuni legumi, si ottiene un polimero chiamato PLA (acido poliattico) che viene filato ottenendo il Corn Fiber, un materiale ecologico ad alto assorbimento di umidità, traspirante, lucido e con una buona resistenza al calore e ai raggi UV. Le macchine necessarie alla sua produzione producono livelli bassi di CO2 e i residui rilasciati dall’operazione vengono riciclati per diventare dei fertilizzanti.

L’unica pecca è che il materiale finale risulta un po’ rigido e delicato. La sua alta capacità isolante permette l’utilizzo del Fiber Corn anche nel campo edile, nei cappotti, nelle coperture ventilate, nelle intercapedini interne e nei solai. Nell’ambito casa e abbigliamento può essere utilizzato sia per confezionare abiti di ogni genere e per imbottire materassi, cuscini e divani che per realizzare giochi per bambini.

Crabyon: il tessuto antibatterico dai residui di crostacei 

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Dagli scarti dei crostacei delle industrie alimentari si estrae il chitosano, sostanza derivante dalla chitina che irrigidisce e protegge i gusci dei gamberi. Il chitosano estratto viene poi mescolato a fibre naturali quali lino, cotone e lana, per creare un tessuto ecologico, antiallergico e completamente biodegradabile, utilizzabile anche in campo medico. Il Crabyon, oltre ad essere permeabile all’aria e un ottimo assorbitore di umidità, previene la disidratazione e protegge l’epidermide da allergie.

Inoltre il Crabyon è particolarmente indicato per la realizzazione di qualsiasi tipo di indumento, soprattutto intimo, sia per adulti che per bambini, per tessuti medici e materassi.

Fibre tessili innovative

L’industria tessile è in continuo cambiamento. Tante sono le aziende italiane che negli ultimi anni hanno deciso di investire in ricerca e innovazione per sviluppare tessuti ecologici e fibre tessili innovative.

Le fibre tessili innovative possono essere classificate in quattro categorie:

  • tessuti biologici
  • tessuti ecologici
  • tessuti riciclati e
  • tessuti riciclabili.

I tessuti biologici - Tra i le fibre tessili innovative di tipo biologico possiamo citare il cotone biologico e la lana biologica. La qualità del primo risulta essere superiore al cotone standard, inoltre il rapporto di Textiles Exchange del 2017 indica, per la sua coltivazione, il ridotto consumo di acqua rispetto al cotone tradizionale. Il secondo, la lana biologica, è un materiale sostenibile per l’ambiente e gli animali che la producono vivono in libertà, nutrendosi di cibo biologico e subendo una tosatura non violenta.

I tessuti ecologici - Per quanto riguarda le fibre tessili ecologiche, dal legno di eucalipto nasce un tipo di tessuto, il Lyocell, che è un’innovativa fibra cellulosica artificiale il quale processo produttivo ha un bassissimo impatto ambientale.

Tessuti riciclati - Considerando altre fibre tessili ottenute da materiali riciclati, una nuova frontiera è data dagli scarti di Ananas (Pinatex). Tra I tessuti riciclati possiamo indicare il cotone riciclato, che viene miscelato con altre fibre e risulta essere una scelta etica e sostenibile e la lana rigenerata, derivata da lana rovinata, vecchi capi o residui che vengono lacerati e riciclati.

Tessuti riciclabili - Tra i le fibre tessile innovative che sono riciclabili annoveriamo i cascami di cotone.

Materiali innovativi per abbigliamento

Quali sono i materiali innovativi per l’abbigliamento del futuro? Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento radicale che ha reso la moda sempre più green, e non solo l’alta moda. Alcune aziende hanno proposto capi usando materiali tessili innovativi quali il Biosteel, seta sintetica vegana, di fatto un tessuto che imita la tela di un ragno. Una mossa sostenibile, dato che il prodotto è anche biodegradabile. Un altro materiale innovativo per l’abbigliamento e alternativa alla pelle animale è Wineleather, che risulta essere totalmente naturale: è infatti fatta con le bucce, i semi e i raspi dell’uva. Il tessuto è stato inventato in Italia ed ha anche ricevuto riconoscimenti a livello internazionale.

Laura Bertelloni

Laura Bertelloni Architetto

Architetto e grafico, ama viaggiare, scrivere e cucinare. Alterna la sua attività al riciclo creativo. Già da piccola si divertiva a disegnare le case dei sogni per sua mamma, a pitturare il terrazzo dei nonni e a smontare la sua stanza, cambiando di continuo la disposizione dei mobili.