I giardini acquatici e trasparenti di Luna Ikuta

Giardini trasparenti dell'artista giapponese Luna Ikuta

Le lunghe pinne dei pesci combattenti ondeggiano nel paesaggio sottomarino in un’atmosfera spirituale. I colori brillanti dei petali e delle foglie sono sostituiti da vari gradienti di trasparenza e, come nelle foto in bianco e nero, ogni piccolo dettaglio, le bolle d’aria e le nervature fogliari, sorprendono lo spettatore per la delicata nitidezza e perfezione. I giardini acquatici dell’artista Luna Ikata sono degli eleganti omaggi alla bellezza della natura e alla sua complessa forma vegetale. Sott'acqua, le piante danzano leggiadramente con la corrente come spiriti spettrali che interagiscono con i vivi.

I giardini trasparenti di Luna Ikata

Per catturare i giardini trasparenti, l’artista giapponese Luna Ikata ha sviluppato un metodo che permette di isolare la matrice extra-cellulare del tessuto dalle sue cellule vegetali. In questo modo rimane intatta la struttura botanica, ma vengono rimossi i colori e la clorofilla perché possano apparire completamente traslucidi. Poi le piante recise sono immerse nell’acqua creando un giardino mistico un po' spettrale, con i meravigliosi pesci betta dalle lunghe code a velo che si allargano come fazzoletti morbidi e fluenti.

Caption: Aquascaping, California Poppy

Afterlife e l'aquascaping

 

Video Afterlife papaveri californiani (California Poppy)

 

Video Afterlife steli del bambù (Fargesia Bamboo)

 

Video bouquet di fiori selvatici (Wildflowers)

I tre video chiamati "Afterlife“ mostrano i papaveri californiani (California Poppy), tipici della zona di Los Angeles in cui l’artista risiede, gli steli del bambù (Fargesia Bamboo) e un bouquet di fiori selvatici, tra cui salvia, trifoglio e callistemone (Wildflowers). Sullo sfondo completamente nero si stagliano i giardini acquatici dove sono ben visibili i delicati strati e i contorni straordinari degli organi vegetali: le foglie frastagliate dei papaveri, quelle eleganti e flessuose dei bambù, i bizzarri scovolini delle callistemoni.

Da una vista frontale la camera si sposta su precisi dettagli, per rilevare la leggera danza delle singole parti e del tutto.

I pesci catturati con i loro colori naturali volteggiano le pinne plissettate, mentre i lembi delle foglie, i petali o le lunghe spighe da immobili iniziano a sospirare lievemente e muoversi in armonia. I vibranti colori delle specie scelte, l'arancio-giallo dei papaveri dai quattro grossi petali, il verde chiaro delle lunghe foglie della fargesia dagli steli rossastri, i delicati toni di salvie ed erba medica, il rosso sgargiante della decorativa callistemone, non sono visibili in nessuna ripresa fotografica. Sorprende, invece, all'occhio dell'osservatore, la rete vascolare dei petali e degli steli, la cui differenza di trasparenza suggerisce le diverse tonalità naturali prima che subissero il processo di schiarimento di Ikuta. La musica di sottofondo e i colori mono/bicromatici contribuiscono ad un'immersione totalizzante nei mini giardini, prova concreta dell’esistenza di un’altra dimensione magica, pulsante e pura, resa visibile agli occhi umani grazie a lenti speciali.

Caption: papaveri californiani (california poppy) dell'artista giapponese Luna Ikuta

Caption: giardini acquatici California poppy

Caption: la rappresentazione artistica di piante di Luna Ikuta

Aquascaping: fiori selvatici

Il lavoro di Ikuta può essere letto come un'impresa di bioingegneria unita alla pratica tradizionale dell’aquascaping. L'aquascaping - il cui artista più noto è Takashi Amano - è una forma moderna di acquaristica per piante, in cui specie vegetali sono inserite in un acquario non per ricreare l’habitat dei pesci, ma per proporre uno scenario simile a quelli naturali: colline boscose, sentieri o montagne. Come una pittore immortala su tela la natura morta, l’artista giapponese sceglie con cura le piante e la loro composizione, la lunghezza e la forma delle foglie, l’altezza e proporzione delle singole, per definire un quadro acquatico vivente da mostrare a tutti.

Fotografie x-ray floreali e l'arte botanica

Le sperimentazioni dell’artista sono da considerarsi un passo in avanti rispetto alla tecnologia x-ray, aggiungendo un ulteriore livello di raffinatezza e dettaglio ai soggetti vegetali. La mobilità delle piante (non dissezionate o statiche) nella loro purezza e candore, rappresentano una forma innovativa di arte botanica. Le fotografie x-ray dei radiologi comparse dal 1930, con le sperimentazioni di Dr. Dain L.Tasker e poi sviluppate più recentemente da tantissimi altri artisti come Steven N. Meyers e Alice Cazenave, rappresentano soggetti botanici come rose, lotus e composizioni floreali in toni grigio/nero. Come disegni realizzati con inchiostro su sfondo bianco, appaiono romantiche e spettrali visioni vegetali, insolito connubio tra fotografia, pittura e scienza.

Prima delle sperimentazioni radiografiche, le piante venivano rappresentate solitamente da litografie, deliberatamente stilizzate e dai diversi gradienti per differenziarne gli organi, in modo da aiutare studenti e ricercatori nella classificazione delle piante. La visione delle immagini di Luna Ikuta, la cui componente romantica si fonde con quella scientifica, rileva la complessità e allo stesso tempo la fragilità del mondo vegetale, ponendo l'attenzione sul «piccolo» e significante.

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.