La seconda vita dei padiglioni dell'Expo 2015

Dal 31 ottobre, con la chiusura dell’esposizione universale ospitata da Milano per quest’anno, è partita la trasformazione dell’area entrata nella storia di Expo, che diventerà una cittadella universitaria, ed un parco dell’innovazione: ivi saranno ospitate non solo facoltà scientifiche della Statale di Milano, ma anche un gruppo di aziende scientifiche e tecnologiche. Al momento mancano sia i progetti che i finanziamenti per la realizzazione, ma vi è un’unica certezza: circa il 40% dell’area, che in totale ricopre 1,1 milioni di metri quadri, sarà convertita in un parco urbano.

Che ne sarà delle numerose strutture allestite appositamente per l’evento?

Entro il 30 giugno 2016 tutte le strutture saranno smontate, lo spazio espositivo sarà utilizzato per la prossima Triennale di Architettura, a cura di Claudio De Albertis, da aprile a settembre.

Per la maggior parte, i padiglioni verranno smantellati per essere ricostruiti altrove:

Il Barhain, l'Azerbaijan e gli Emirati Arabi hanno annunciato che rimonteranno ognuno nel proprio Paese la struttura, riutilizzandola per scopi differenti; il Principato di Monaco donerà la struttura per scopi umanitari, utilizzandolo in Burkina Faso come sede della Croce Rossa; altri Stati abbatteranno quanto costruito, riconvertendolo in materiale da recuperare come ferro o legno;

Alcuni Paesi pensano di devolvere parte dell’arredo in beneficienza: il Padiglione cinese, disegnato dall'architetto Daniel Libeskind, venderà mettendole all'asta le 4 mila mattonelle, aventi forma di squame di drago, che rivestono l’edificio, come una pelle: il denaro così ricavato verrà utilizzato per la sistemazione dell’area intorno al Guangrenwang Temple, il tempio taoista dei 5 draghi, nella provincia dello Shanxi. 

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La stessa Expo spa potrebbe decidere di regalare alcune sedute o elementi di arredo, a favore di enti o associazioni. D’altra parte, nelle linee guida, cui hanno aderito tutti i Paesi partecipanti ad Expo, si stabilisce che "l'80 per cento dei materiali con cui sono stati fatti i padiglioni sia riciclato dopo l'Esposizione".

Ci auguriamo dunque di cuore che la sostenibilità che ha condotto l’esposizione come un fil rouge resti tale anche nella pratica concreta, rendendo sostenibile l’intero evento, a vantaggio di persone realmente bisognose e comunque con un’impronta ecologica, che non sia impattante sull’ambiente, per il benessere di tutti noi esseri umani.

Ivana Fasciano

Ivana Fasciano Architetto e Designer

Inventiva a 360°, trova nell’architettura la valvola di sfogo per il suo estro creativo. Adora progettare ville immerse nel verde. L’arte, la musica ed i viaggi le danno la carica per imbattersi ogni giorno in una nuova avventura.