Antoni Gaudì: vita, morte e miracoli di un genio

Vita, morte e opere di Antoni Gaudì

Sono trascorsi 40 anni da quando per la prima volta un’opera di Gaudì venne dichiarata patrimonio dell’UNESCO (7 in totale: Parco Güell, Palazzo Güell, Casa Mila, Casa Vicens, la cripta della Sagrada Familia e la sua facciata con la nativita', Casa Batlló e la cripta alla Colonia Güell).

Sono trascorsi oltre 170 anni dal giorno in cui Antoni Gaudì è stato regalato al mondo. Nessuno poteva sapere, quel giorno, che sarebbe diventato “il primo fra i geni” secondo Joan Mirò, il “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro” secondo Le Corbusier, l’“architetto di Dio” per tutti.

Il suo stile unico, associato al modernismo catalano, si distingue per l'architettura organica, con forme ispirate alla natura. Opere iconiche come Casa Milà, Casa Batlló, Parco Güell e la Sagrada Familia testimoniano la sua genialità nella fusione tra estetica, funzionalità, sostenibilità e spiritualità. La profonda connessione di Gaudì con la spiritualità e la natura infatti caratterizza in maniera significativa tutte le sue creazioni. Gaudì anticipò a tutti gli effetti il concetto moderno di sostenibilità tanto che le sue opere continuano a ispirare e influenzare l'architettura contemporanea.

La vita di Antoni Gaudì

Antoni Gaudì i Cornet, quintogenito di Francisc e Antonia Gaudì, nacque il 25 Giugno 1852 a Reus, in Spagna, dove la famiglia trascorreva le vacanze estive. Sin da giovane mostrò una straordinaria inclinazione per l'arte e la creatività. Studiò alla Scuola di Architettura di Barcellona nel 1873 e negli anni universitari, non solo si dedicò agli studi, ma anche a una profonda ricerca spirituale. La sua fede cattolica e il suo interesse per la natura influenzarono notevolmente il suo approccio all'architettura.

Dopo aver completato gli studi, Gaudì iniziò a lavorare su vari progetti, ma fu nel 1883 che la sua carriera prese una svolta significativa. Fu incaricato infatti di continuare la costruzione della Sagrada Familia dopo le dimissioni del precedente architetto. Questo progetto dominò gran parte della sua vita.

La morte di Antoni Gaudì

Nel giugno del 1926 Gaudì fu coinvolto in un incidente inaspettato per le strade di Barcellona. Travolto da un tram, il primo messo in circolazione in città, mentre si dirigeva sul cantiere della Sagrada Familia, dove ormai abitava, l'architetto catalano subì ferite gravi. Tuttavia per il suo aspetto dimesso venne scambiato per un povero vagabondo e trasportato all'ospedale della Santa Croce, ospizio per mendicanti, trascorrendo in anonimato gli ultimi giorni della sua vita. La sua morte, il 10 giugno 1926, rappresentò la perdita di uno dei geni più innovativi nel campo dell'architettura.

I miracoli di Antoni Gaudì: le sue opere

Le opere di Antoni Gaudì sono veri e propri miracoli architettonici, espressioni di un profondo dialogo tra architettura, natura e divino.

  • Casa Milà – La Cava di Pietra

antoni gaudi casa mila pedrera

Casa Milà è conosciuta anche come "La Pedrera", "cava di pietra", per via della sua facciata ondulata, caratterizzata da blocchi di pietra lavorati in modo da evitare gli angoli retti tradizionali. La facciata presenta balconi di ferro battuto che sembrano sostenere la struttura come alghe marittime. Gaudì utilizzò materiali innovativi e tecniche all'avanguardia per creare una struttura all'apparenza fluida e naturale. L'interno di Casa Milà è caratterizzato da ampi spazi che circondano un cortile interno illuminato dalla luce naturale. La struttura è nota anche per la sua elaborata copertura a forma di giardino, con camini scolpiti come sculture surreali.

  • Casa Batlló – La Casa del Drago

casa batlo barcellona

La facciata di Casa Batlló è un tripudio di forme organiche e dettagli fantastici. Gaudì utilizzò la pietra calcarea per creare una superficie ondulata che sembra fluire come l'acqua. Le finestre, con cornici di ceramica colorata, sono disposte in modo irregolare, conferendo all'edificio un aspetto dinamico e vivace. Dati i numerosi riferimenti, si ritiene che per questo edificio Gaudì si ispirò alla leggenda di San Giorgio e il Drago. Le tegole di ceramica colorata rappresenterebbero infatti il dorso del drago, i balconi a forma di teschio le vittime e la croce a quattro braccia sul tetto la spada di San Giorgio. Anche internamente gli spazi sono caratterizzati da forme fluide e curve, mentre l'uso sapiente della luce naturale rende l'ambiente accogliente e affascinante. La scala principale, con la sua forma elicoidale e l'illuminazione proveniente dal lucernario, è una delle più famose creazioni di Gaudì.

  • Parco Güell - Sinfonia di Forme e Colori

parc guell antoni gaudi

Con quest’opera Gaudì ha trasformato un'area collinare in una straordinaria sinfonia di forme organiche e colori vivaci che donano al parco un aspetto fiabesco. Nella "Sala delle Cento Colonne" le colonne sembrano crescere dal terreno come stalattiti mentre la pavimentazione del parco, nota come "trencadís", è realizzata con frammenti di piastrelle di ceramica colorata, una tecnica ricorrente nelle opere di Gaudì. Il simbolo più riconoscibile di Parc Güell è il drago a mosaico situato all'ingresso chiamato "El Drac" o "La Salamandra”.

  • Sagrada Família - Spiritualità in Verticale

sagrada familia

La Sagrada Família è caratterizzata da una combinazione di stili, con influenze gotiche e Art Nouveau, ma con il distintivo tocco di Gaudì. All’esterno si presentano tre facciate:

  • La facciata della Natività, rivolta a est, l’unica completata durante la vita dell'architetto;
  • La facciata della Passione, rivolta a ovest;
  • La facciata della Gloria, rivolta a sud, che fungerà da facciata principale della basilica, dedicata alla gloria dopo la morte.

All'interno della Sagrada Família si crea un’incredibile connessione spirituale, con colonne che sembrano alberi che si elevano verso il soffitto a forma di foresta, illuminate dalla luce paradisiaca che entra dall’esterno grazie ad un gioco di vetri colorati.

Silvia Paldino

Silvia Paldino Ingegnere Civile

Ingegnere calabrese, di adozione romana, lavora nel settore energetico. E’ autrice di articoli scientifici, diari segreti e innumerevoli filastrocche. Nella sua borsa non può mai mancare: un taccuino per prendere appunti. Nella sua testa non può mai mancare: la pianificazione del prossimo viaggio.