Parchi artistici in alta quota: Val di Fiemme sede di Respirart

La Val di Fiemme ospita dall’estate 2011 uno dei parchi d’arte più alti in quota: Respirart sorge sull’Alpe di Pampeago, località escursionistica e sciistica delle dolomiti trentine che si snoda tra i 2000 e i 2300 m di quota. Raggiungibile a piedi e anche mediante seggiovia è meta interessante per una facile e piacevole escursione in quota sia in estate che in inverno che unisca alle bellezze naturali l’interesse per l’arte.

LAND ART O SPAZZATURA? UN PARCO PUBBLICO NELLA EX DISCARICA

Il parco artistico Respirart

L’idea originale è della giornalista e curatrice d’arte Beatrice Calamari e dell’artista Marco Nones che ha ottenuto anche il premio Expo 2015 Fondazione Triulza e Arte in Cascina.

Il parco vuole ospitare opere di artisti di fama internazionale che dialoghino con il territorio e le cime dolomitiche del Latemar, dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. L’idea del parco è quella del “lasciare andare” le opere d’arte nella natura.

Le opere di landart sono infatti realizzate in materiali naturali (legno e pietra principalmente) e quindi sono per loro natura già parte integrante dell’ambiente circostante. Gli agenti atmosferici e le stagioni le segnano, la vegetazione le circonda, ma esse continuano a rimanere seppur mutando di giorno in giorno: è un invito a “rilassarsi nella continua mutevolezza della natura” (citando gli autori del progetto).

Successivamente è nata l’associazione RespirArt, che vuole proprio suggerire un "respiro" fra arte e natura. In particolare, l’Associazione organizza e realizza corsi e moduli formativi in materia di Land Art,  manifestazioni ed eventi di carattere artistico e culturale e numerosi seminari.

Le opere di landart

Il Parco ad oggi ospita 16 opere che sono state installate nel corso degli anni: nel 2016 sono state installate nel parco 5 opere nuove.

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La maggior parte delle opere sono di artisti italiani ma il parco ospita tra gli altri anche sculture del canadese Gordon Dick, tedesco Thorsten Schuett e del giapponese Hidetoshi Nagasawa.

Tra le altre spicca per visibilità l’opera di Dorota Koziara, intitolata Harmonia: l’opera, realizzata in legno, è installata in uno dei punti più alti del percorso, ben visibile sulla cima di un dosso alle spalle del rifugio Monte Agnello.

L’installazione di Thorsten Schuett, “Valanga di bolle di pensieri”, incarna invece perfettamente il tema dell’integrazione tra opere e natura: decine di sfere di legno sono sparse, come rotolate, su un prato al di sotto del rifugio.

Opera particolarmente suggestiva è quella dell’italiano Mauro Lampo Olivotto che costituisce suggestiva finestra su Latemar. La sua opera consiste in una serie di sedie in legno imponenti, quasi dei troni, affacciate sul Latemar che risulta inquadrato in una enorme cornice lignea.

L’escursionista e il visitatore possono godere della natura come fossero proprio davanti ad uno spettacolo teatrale o ad un opera d’arte ospitata nei migliori musei del mondo.

Giulia Azzini

Giulia Azzini Ingegnere

Appassionata di architettura sostenibile, le piace scrivere e coniuga qui le due cose. Tra un buon libro e un’escursione in montagna si tiene sempre aggiornata. Ama reinventare la propria casa e quella di familiari o amici.