I mille usi del vetro autopulente, anti-appannamento e anti-riverbero del MIT

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Chi di noi non si è mai trovato a dover pulire il parabrezza dell’auto o le lenti dei propri occhiali appannati? A dover usare smartphone o tablet sotto il sole, con un riverbero tale da non riuscire a leggere nulla? Oggi poi, l’architettura moderna fa largamente uso del vetro, realizzando grandi superfici e spazi emozionali. Se da un lato apprezziamo l’aspetto spettacolare di trasparenza e luminosità, dall’altro ci accorgiamo che a livello praticoi costi per la pulizia di tali superfici sono davvero notevoli.

Gli ingegneri del Mithanno risolto il problema ideando una tipologia di vetro molto particolare: autopulente, anti–appannamento e anti–riverbero.

La lastra di vetro viene rivestita con diversi strati sottili; sull’ultimo strato, quello più superficiale, vengono praticate delle piccolissime incisioni a forma di micro–coni più alti che larghi, una nano texture che fa scivolare, addirittura rimbalzare, la goccia d’acqua senza sporcare e nello stesso tempo diffonde la luce più uniformemente.

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Un video molto interessante ne spiega bene il funzionamento

Questa scoperta, oltre a rivoluzionare il mondo dell’architettura, porterebbe notevoli benefici nel settore tecnologico e nell’industria di produzione del fotovoltaico. I pannelli, infatti, a causa dello sporco che si accumula nel tempo, perdono circa il 40% della loro efficacia mentre, per la rifrazione, oltre il 50% della luce non viene assorbita. Eliminando questi due inconvenienti la resa e l’efficienza dell’impianto sarebbero ottimali.

Purtroppo al momento i costi di realizzazione sono ancora elevati ma si sta studiando un metodo per inserire il processo d’incisione delle micro–strutture direttamente durante la fase di produzione del vetro, cioè quando il materiale è parzialmente fuso.

E’ possibile trovare una descrizione più approfondita di questa tecnologia in un articolo pubblicato sulla rivista ACS Nano

Elena Bozzola

Elena Bozzola Architetto

Si è laureata quando la parola “sostenibile” la pronunciavano in pochi e lei si ostinava a spedire email sulla tutela ambientale a tutti i suoi amici. L’incontro con Architettura Ecosostenibile è stato un colpo di fulmine. Ama la fatica delle salite in montagna e una buona birra ghiacciata dopo la discesa.