Demolizione selettiva: riduciamo i rifiuti, non solo i tempi

La fase di demolizione è una fase importante del processo edilizio e, come tutte le altre fasi, va progettata al fine di minimizzare la produzione di rifiuti da C&D, ottimizzare la raccolta selettiva e aumentare il riciclo ed il riutilizzo dei materiali edilizi. Nei primordiali cantieri edili, la demolizione a mano (utilizzando il martello da fabbro, il piede di porco e, in seguito, la fiamma ossidrica) consentiva un più facile riutilizzo delle parti costituenti l’edificio perché non le distruggeva.

In seguito, nella fase di demolizione, sono stati introdotti martelli pneumatici, palle per la demolizione, esplosivi, gru mobili e ruspe: macchinari invasivi che, sebbene rapidissimi, riducono i fabbricati in polvere e macerie, in un ammasso indistinto di detriti.

Se, anziché pensare solo alla riduzione al massimo dei tempi, si pensasse anche alla riduzione al massimo dei rifiuti, si prenderebbero in considerazione anche tecnologie come il laser che consente una prima separazione dei materiali per componenti.

Oltre alle tecnologie però, è l’intero cantiere di demolizione a dover essere ripensato per consentire, per esempio, la separazione dei rifiuti in appositi containers. Potrebbe essere producente che il Comune mettesse a disposizione questi grandi contenitori per la raccolta differenziata ed incentivasse la vendita e lo scambio di materiali edili da costruzione e demolizione predisponendo strutture adeguate.

E che dire della progettazione? Pensare alla fase di demolizione del fabbricato come ad una fase a sé rispetto a quella di progettazione dell’opera solo perché temporalmente distante da essa è un errore! Scervellarsi a pensare a soluzioni per la riduzione dei rifiuti edili da C&D è inutile se il progettista dell’opera non ha considerato minimamente la fase di demolizione mentre schizzava il suo fantastico modello.

Pensare alla demolizione in termini di ecosostenibilità significa progettazione lungimirante, ricerca tecnologica e riorganizzazione del cantiere. Mancando una di queste tre operazione, l’obiettivo, seppur perseguibile, diventa più difficile da raggiungere.

Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.