Bioplastica dai gusci d’uovo: resistente e biodegradabile

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La maggior parte delle attività umane sono svolte con l’utilizzo di oggetti realizzati in materiale plastico che vengono smaltiti con difficoltà, con un conseguente impatto devastante per la salute e l’ambiente. Valida alternativa all’utilizzo della plastica comune è l’impiego della bioplastica, ricavata per la prima volta negli anni ‘30 dall’amido di mais, e facilmente leggero, resistente e facilmente smaltibile. Studi recenti,in corso presso l’ Università di Nottingham e di Leicester , finanziati in parte da fondi europei e in parte da aziende, dimostrano che è possibile produrre la bioplastica utilizzando come materia prima i gusci d’uovo estraendone, dopo averli sterilizzati, una proteina chiamata glicosamminoglicane, che diventa fonte primaria della produzione di plastiche bio. Tale ricerca è supportata dal fatto che la disponibilità di gusci d’uovo è molto vasta, pertanto rimediare materia prima per la produzione della bioplastica non risulta difficile, considerando anche che i gusci d’uovo solitamente vengono cestinati nell’umido.

VANTAGGI DELLA BIOPLASTICA

La bioplastica è del tutto identica alla plastica normale quanto a leggerezza e resistenza, anche se, rispetto alle comuni plastiche, presenta dei costi di produzione più alti che possono essere ammortizzati in fase di riciclaggio.
Gli aspetti per i quali è da preferirsi la plastica bio sono diversi. In primis è biodegradabile,ossia può essere trasformata da microrganismi di varia natura come funghi e batteri e si può smaltire velocemente, sveltendo la naturale decomposizione per la cui realizzazione sono necessari batteri, umidità e calore. Inoltre la bioplastica è riciclabile, quindinonnecessita di incenerimento per essere smaltita e, casomai accadesse, ciò comporterebbe una minore emissione di fonti tossiche rispetto alle plastiche comuni e ,per di più, il suo decomporsi dà luogo ad un compost ricco di nutrienti e sostanze organiche che possono essere usate come fertilizzanti per i terreni agricoli a differenza delle plastiche comuni che rendono sterile il suolo. Non bisogna dimenticare che la produzione delle bioplastiche esclude l’impiego del petrolio, risorsa esauribile e costosa.

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IMPIEGHI

Le bioplastiche possono essere impiegate negli usi più disparati, dalla realizzazione di buste, ai materiali da costruzione, a presidi medici senza dimenticare che le stesse custodie per cellulari, potrebbero essere realizzati con plastiche bio.

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In attesa degli esiti relativi agli studi degli scienziati in merito ai gusci d’uovo, sarebbe buona norma creare una voce a parte sulla differenziata per i gusci così come già esistono per vetro e alluminio, in modo tale da trasformare un rifiuto di uso comune in risorsa reimpiegabile in forme nuove.

Romina Muccio

Romina Muccio Architetto

Ha intrapreso la libera professione e non ne è ancora pentita. A Napoli si occupa di restauro di vecchi edifici ed è fondatrice di un’associazione di donne architetto. Nel tempo libero evade verso la natura incontaminata da plotter e pc e gestisce un piccolo zoo sfamando 2 cani, 2 gatte e una tartaruga.