Strutture in legno

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Tra i vari impieghi del legno quello in ambito strutturale ha stimolato in modo significativo le ricerche tecnologiche degli ultimi anni in campo edilizio. Il continuo evolversi delle forme architettoniche e la diffusione della filosofia sostenibile, hanno spinto all’elaborazione di nuovi modelli e sistemi costruttivi basati sull’utilizzo di materiali naturali come il legno. Ogni innovazione è sempre identificabile come il risultato di un processo che punta a soddisfare un’esigenza estetica o funzionale, e come vedremo negli esempi riportati questi percorsi sono identificabili sia in interessanti opere di pochi metri quadrati di dimensioni, sia in notevoli costruzioni a scala urbana, con strutture che sembrano sfidare le leggi della fisica.

FREYA’S CABIN

Studio Wave | Inghilterra

Lo Studio Wave di Londra progetta sulle rive del Kielder Water, Northumberland, considerato il lago artificiale più grande dell’Europa Settentrionale, due piccoli rifugi per visitatori ed escursionisti del Forest Park, ispirati ai personaggi di una favola ambientata nel luogo. Particolarmente interessante è la Freya’s Cabin, costruita secondo la fiaba da Freya per il suo amato Robin, ispirandosi alle forme naturali che dominano il paesaggio circostante, ricco di vegetazione e spazi verdi incontaminati. L’opera, considerata come il palcoscenico in cui si svolge la narrazione della vicenda, assume uno straordinario aspetto scenografico grazie alla creatività con cui l’ intera struttura è stata concepita.
Le pareti portanti, unitamente alla copertura, sono costituite da strati di legno compensato pressati insieme, con sagomature differenti che ricreano l’atmosfera fiabesca di una foresta: i diversi pezzi, circa 150, sono stati tagliati con fresa CNC, incollati e connessi tra loro da tiranti passanti per fori inizialmente predisposti. La costruzione è sollevata da terra grazie a tubolari di metallo fissati nelle fondamenta in calcestruzzo, le pareti esterne sono rivestite con lamiera forata in rame e lega di alluminio, che riflette la luce del sole brillando e creando suggestivi effetti visivi.
Quello che risulta interessante, aldilà del significato allegorico dell’opera, è l’applicazione dell’idea dal punto di vista architettonico mediante lo studio di una particolare soluzione strutturale che oltrepassa i valori funzionali e si pone come l’elemento simbolico che anima il progetto.

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YUSUHARA WOODEN BRIDGE MUSEUM

Kengo Kuma and Associates | Giappone

Il Wooden Bridge Museum, progettato dallo studio di Kengo Kuma per la piccola città di Yusuhara, Giappone, nasce dalla necessità di creare un collegamento fruibile tra due edifici pubblici da tempo separati da una strada, aggiungendo ad essi uno spazio espositivo, un alloggio e un laboratorio. Nel progetto, che convive armoniosamente con il paesaggio naturale circostante e con l’architettura locale, è riconoscibile un forte richiamo ai sistemi strutturali tipici della tradizione giapponese, in cui le forze statiche venivano spesso sfidate attraverso l’utilizzo di elementi di modeste dimensioni ingegnosamente connessi tra loro.
Il risultato è identificabile in una struttura in legno che sembra fluttuare nell’aria, grazie anche all’espediente di porre alle estremità due vani scala completamente vetrati. Le travi alternate e progressivamente “intrecciate” crescono di dimensione gradualmente con l’aumento di quota sino alla passerella interna, ricreando così una forma a triangolo rovesciato la cui punta coincide con l’unico pilastro centrale che sostiene la costruzione. Gli elementi strutturali esterni proseguono in concomitanza del soffitto della lunga sala interna adibita a spazio espositivo, illuminata naturalmente grazie all’utilizzo di pareti vetrate e caratterizzata dal deciso contrasto di colore scaturito dalle differenti venature del legno.

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METROPOL PARASOL

Jürgen Mayer H. Architects | Spagna

Il metropol parasol di Siviglia, Spagna, ideato dallo studio Jürgen Mayer H. Architects, è il progetto vincitore di in concorso indetto dall’ amministrazione pubblica locale per la riqualificazione di Plaza de la Encarnacion, nel centro storico cittadino. Gli ambiziosi obiettivi riproposti hanno riguardato la creazione di uno spazio multifunzionale in grado di assecondare le esigenze di cittadini e turisti, dialogare con il contesto sino a rilanciare il ruolo dell’ intera città nella scena culturale spagnola. Su queste premesse, ispirandosi formalmente alle volte della cattedrale di Siviglia, lo studio di Jürgen Mayer progetta un’enorme struttura fungiforme in grado di assicurare ombreggiamento all’intera piazza, altrimenti poco sfruttabile nei periodi estivi. Le forme sinuose ed ondulate sono un esplicito richiamo ai modelli organici, e diventano il mezzo con cui viene affrontato, con voluto contrasto, il delicato dialogo con la città medievale e i resti romanici rinvenuti in sito.
Grazie alla preziosa collaborazione dello studio ingegneristico Arup viene studiata un’innovativa struttura fissata su solidi basamenti in calcestruzzo: grandi elementi “a tronco”, contenenti ascensori e scale per raggiungere la terrazza panoramica in copertura, sostengono l’enorme “Parasol” costituito quasi interamente da pannelli in legno lamellare con incastro a nido d’ape, incollati tra loro con l’aggiunta di resina poliuretanica.
La costruzione, progettata per resistere a temperature elevate e ad ogni sorta di agente atmosferico, è stata definita come l’opera strutturale in legno più grande al mondo.

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LANTERN

Atelier Oslo + AWP | Norvegia

Il progetto Lantern, dello studio norvegese Atelier Oslo in collaborazione con i francesi AWP, si è aggiudicato il primo premio di un concorso internazionale del 2008 indetto dalla città di Sandnes, Norvegia, in cui si chiedeva di progettare una struttura “in grado di ricoprire la superficie più ampia possibile” in uno spazio pubblico del centro. La comunità locale aveva goduto negli ultimi anni del forte sviluppo industriale ed economico della città senza però riuscire ad ottenere la conquista di un’identità propria, tematica che ha spinto i partecipanti a concentrarsi su un’opera in grado di porsi come vera e propria icona cittadina. In una piazza stretta, completamente pedonale, Atelier Oslo e AWP hanno progettato una struttura all’aperto in grado di ospitare attività molteplici, da mercato a sala concerti: un padiglione considerabile come un oggetto scultoreo in grado di chiamare alla memoria l’antica architettura norvegese, di stimolare la creatività locale e offrire la possibilità di spazi multifunzionali.
Un tetto spiovente a capanna, sorretto da quattro gruppi di colonne in legno di rovere con forma irregolare, offre adeguato riparo fonico e protezione dalle intemperie, lasciando filtrare luce naturale grazie all’utilizzo di pannelli in vetro sovrapposti come le tegole d’ardesia nei tradizionali sistemi costruttivi locali. La complessa struttura della copertura é costituita da un reticolo di travetti in legno lamellare di sezione pari a mm 90x90, fissati meccanicamente con bulloni e connettori in acciaio: il tutto verificato in fase di progetto grazie a un modello digitale in 3D che ha permesso di calcolare i carichi inerenti a migliaia di nodi ed elementi.

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HAESLEY NINE BRIDGES GOLF CLUB HOUSE

Shigeruban Architects e KACI International | Corea

Il progetto per l’Haesley Nine Bridges Golf Club House ad opera dello studio Shigeruban Architects e KACI International, è stato realizzato a Yeoju, Corea, ed è la dimostrazione dell’incredibile varietà di soluzioni raggiungibile dalle strutture in legno. L’intera costruzione di 16.000 metri quadrati ospita campi da golf e relative funzioni di supporto suddivise in tre differenti edifici trattati architettonicamente in modo differente e con diversi sistemi strutturali, considerabili come una riproposizione in chiave moderna di alcuni principi costruttivi tradizionali della Corea del Sud. L’edificio che accoglie gli spazi accessibili dai membri del Club è quello più interessante in quanto esprime la fusione dei concetti di ecologia e tecnologia, grazie alla sua straordinaria struttura in legno composta da una maglia di moduli esagonali che, susseguendosi con ripetute distorsioni, generano una serie di onde che movimenta l’intero spazio interno. Il progetto è particolarmente rilevante in quanto oltre ad avere raggiunto importanti traguardi estetici ha potuto dimostrare l’importanza di ricerca e sperimentazione in campo progettuale e analitico. Durante la costruzione sono state impiegate moderne tecnologie ed efficienti sistemi di taglio atti a minimizzare gli sprechi di materiale e, tramite accurati test, sono state monitorate le prestazioni del legno, dimostrando che le emissioni di CO2 dovute alla sua lavorazione ed impiego corrispondono alla metà di quelle emesse nella costruzione di edifici in calcestruzzo e ad un terzo di quelli in acciaio. L’ingente lavoro è valso al progetto la Medaglia d’oro al Premio Internazionale d’Architettura Sostenibile Fassa Bortolo 2010.

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Alessandro Zerbi

Alessandro Zerbi Architetto

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