La scelta del legno per il parquet sostenibile

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Si dice che le pavimentazioni in legno sono adatte alle persone che apprezzano il calore, la bellezza, il fascino delle venature, la tradizione. Chi è troppo razionale e perfezionista non sceglierà mai questo tipo di pavimento per il timore che si possa facilmente graffiare o macchiare e si orienterà su altri materiali. Ma nessuno potrà mai mettere in dubbio la sua naturalità e vitalità che ne fanno un materiale di grande suggestione nel contesto di un ambiente abitabile e che, con gli anni, ha assunto sempre più importanza diventando determinante nel rendere più confortevole ed elegante ogni interno.

La scelta di un parquet deve essere compiuta in modo ragionato, pensando anche all’ambiente e quindi prestando attenzione al tipo di essenza, alla sua provenienza e ai trattamenti chimici che può aver subìto.

PERCHE’ SCEGLIERE IL PARQUET

Innanzitutto la diffusione in tutto il mondo di questo materiale lo rende facilmente accessibile ed essendo una risorsa naturale rinnovabile, è sempre disponibile. In ogni caso, anche se il fenomeno della deforestazione è in lieve calo, è importante acquistare sempre il prodotto da coltivazioni controllate e certificate.

La lavorazione del legno

Per lavorarlo, l’energia utilizzata è inferiore a quella per gli altri materiali (un metro cubo richiede dagli 8 ai 30 kWh, otto volte meno del cemento, venticinque volte meno dell’acciaio e quaranta volte meno dell’alluminio). Il 75% del tronco è utilizzato come legno da costruzione e per l’industria dell’arredamento, il restante 25% come combustibile per riscaldamento o pellet, per generare nuova energia da biomasse o come segatura. Quindi minimi sprechi. Per quanto riguarda i trattamenti chimici, le normative europee hanno imposto livelli sempre più bassi per i composti organici volatili (VOC), pericolosi per la salute, ma purtroppo ancora presenti in molti impregnanti in commercio per il legno. In alternativa, esistono vernici atossiche come quelle all’acqua e impregnanti naturali a base di olii e resine profumate e senza effetti nocivi.

I vantaggi del pavimento in legno

Un altro sicuro vantaggio del pavimento in legno, oltre ad essere fonoassorbente e migliorare l’efficienza termica, è quello di regolare l’umidità dell’aria evitando l’accumulo di cariche elettrostatiche.

LE ESSENZE PIU’ UTILIZZATE

Le specie più utilizzate nel nostro paese sono rovere, pino, abete, larice, faggio e il più esotico bambù, facilmente reperibili con i simboli Fsc (Forest Stewardship Council) o Pefc (Pan–european Forest Certification Council), certificazioni ecologiche che individuano i materiali provenienti da foreste a gestione sostenibile e responsabile. Da evitare invece specie quali ulivo, quercia e leccio perché non sempre di sicura provenienza o certificati e, in modo assoluto, mogano, teak, iroko, wengè, acero rosa, padouk, difficilissimi da trovare poiché in via d’estinzione o spesso provenienti da deforestazioni illegali. Inoltre, arrivando da zone tropicali, possono essere impregnati di pesticidi per sterminare insetti e funghi e per evitare che il legno ammuffisca durante il trasporto.

IL FINTO LEGNO

Infine, nella categoria dei parquet, s’inseriscono quelli detti in “finto legno”, cioè i laminati. Questi possono contenere residui di formaldeide usata nel trattamento dei trucioli, nella colla o per la finitura superiore. Serve perciò ricordare che questa sostanza libera molto lentamente, a temperatura ambiente, vapori irritanti per le mucose e la pelle, anche se molti produttori dichiarano di aver ridotto o escluso l’utilizzo di formaldeide.

Elena Bozzola

Elena Bozzola Architetto

Si è laureata quando la parola “sostenibile” la pronunciavano in pochi e lei si ostinava a spedire email sulla tutela ambientale a tutti i suoi amici. L’incontro con Architettura Ecosostenibile è stato un colpo di fulmine. Ama la fatica delle salite in montagna e una buona birra ghiacciata dopo la discesa.